• Scienza
  • Mercoledì 23 settembre 2015

Equinozio d’autunno, perché è oggi

La notizia più importante, comunque, è che è finita l'estate

L’equinozio d’autunno, ovvero il momento in cui comincia l’autunno e finisce l’estate, è anche quello in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata; e quest’anno cade oggi, il 23 settembre, almeno per noi che abitiamo nell’emisfero boreale. L’equinozio è un istante, non un giorno, e avviene quando il Sole si trova allo zenit dell’equatore della Terra, vale a dire esattamente sopra la testa di un osservatore che si trovi  sulla linea dell’equatore. Quest’anno si è verificato alle 10,21 del mattino in Italia. In sintesi l’equinozio d’autunno determina la fine dell’estate e l’inizio della stagione autunnale: e le stagioni non cambiano sempre il 21 del mese ogni tre mesi, come spesso siamo abituati a pensare.
Che cos’è esattamente l’equinozio d’autunno
Dall’inizio: come per tutte le altre stagioni, anche l’inizio dell’autunno è scandito da un evento astronomico ben preciso. Ogni anno ci sono due equinozi e due solstizi, che si alternano tra loro: autunno e primavera iniziano nel giorno dell’equinozio, quando cioè la durata del dì e della notte è uguale (poi, certo, ci sono in ballo altre variabili), il nome equinozio vuol dire proprio “notte uguale”; estate e inverno, invece, iniziano nel giorno del solstizio, nel quale le ore di luce in un dì sono al loro massimo (estate) o al loro minimo (inverno). In realtà l’equinozio d’autunno non avviene proprio oggi in tutte le località dell’emisfero boreale: a causa di un fenomeno che si chiama “rifrazione atmosferica” la luce del sole è curvata dall’atmosfera e ci permette di vedere il sole qualche minuto prima che sorga. Questo vuol dire che in realtà oggi in Italia il dì sarà ancora un po’ più lungo della notte per qualche minuto: la vera uguaglianza tra dì e notte verrà probabilmente raggiunta tra il 25 e il 28 settembre. Per chi vive al Polo Sud, oggi è il primo giorno di luce in sei mesi e corrisponde al primo giorno di Primavera. Per chi vive al Polo Nord è il primo giorno senza luce solare, che tornerà dopo sei mesi.

Se intanto volete entrare in clima autunnale, queste fotografie possono aiutarvi: d’altra parte l’autunno è la stagione più fotogenica di tutte.

L’astronomia dell’equinozio d’autunno
Equinozi e solstizi (e durate del dì e della notte) sono determinati dalla posizione della Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole, cioè il movimento che il nostro Pianeta compie girando intorno alla sua stella di riferimento. L’equinozio corrisponde ai momento in cui il Sole si trova all’intersezione del piano dell’equatore celeste (la proiezione dell’equatore sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del Sole nel cielo). Al solstizio invece il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.

equinozio d'autunno

L’equinozio d’autunno, come quello primaverile e i due solstizi, avvengono in un istante preciso, che è quello in cui astronomicamente inizia la stagione successiva (e quindi non in un giorno completo): quell’istante può variare di anno in anno sull’arco di un paio di giorni a causa della diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario (la stessa ragione degli anni bisestili). In Italia, tra il 20 e il 21 marzo la primavera, tra il 20 e il 21 giugno l’estate, tra il 22 e il 23 settembre l’autunno, tra il 21 e il 22 dicembre l’inverno. Per capirci, sarà inverno il prossimo 22 dicembre alle 6.48 del mattino. Nel 1931 capitò che l’equinozio d’autunno fosse il 24 settembre, sempre per la diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario: in realtà la Terra impiega un po’ più di 365 giorni esatti per compiere la sua orbita attorno al Sole (sono 365,25). La prossima volta in cui l’equinozio d’autunno cadrà il 24 settembre sarà nel 2303.

Oltre alle stagioni astronomiche, ci sono anche le stagioni meteorologiche: iniziano in anticipo di una ventina di giorni rispetto a solstizi ed equinozi, e durano sempre tre mesi. Indicano, con maggiore precisione, i periodi in cui si verificano le variazioni climatiche annuali, specialmente alle medie latitudini con climi temperati.