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150 anni di foto manipolate, in mostra

Beirut, Libano
5 agosto 2006
Foto di Adnan Hajj

La didascalia originale di Reuters recitava "colonne di fumo si alzano da alcuni edifici colpiti da un raid aereo israeliano su Beirut, 5 agosto 2006". Un blogger scoprì che la foto era stata manipolata con Photoshop per aumentare gli effetti delle esplosioni. Reuters licenziò subito Adnan Hajj, l'autore della foto, e ritirò tutte le 920 foto realizzate da lui per l'agenzia, dopo aver scoperto una seconda foto ritoccata.

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150 anni di foto manipolate, in mostra

Piramidi di Giza, Egitto
Febbraio 1982
Foto di Gordon Gahan

La didascalia di Getty Images recita: "Le piramidi dominano il deserto al tramonto mentre un gruppo di beduini viaggia su dei cammelli". La foto originale era stata scattata in orizzontale e fu ritoccata per essere usata sulla copertina del National Geographic magazine, dando l'impressione che le due piramidi fossero vicine. Quando la rivista uscì in edicola il fotografo Gordon Gahan scoprì la manipolazione e se ne lamentò. Il direttore della rivista, Wilbur E. Garrett, difese la scelta di modificare l'immagine spiegando che non si trattava di una falsificazione ma di "stabilire un nuovo punto di vista". Il caso danneggiò la credibilità del National Geographic: poco dopo Tom Kennedy diventò direttore della fotografia del National Geographic e disse: "Non useremo la tecnologia per modificare gli elementi delle foto solo per ottenere un effetto visivo più efficace. È stato un errore che non si ripeterà più".

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150 anni di foto manipolate, in mostra

Charleroi, Belgio
2014
Foto di Giovanni Troilo

La didascalia sul sito del fotografo recita "Mio cugino ha accettato di farsi fotografare mentre faceva sesso con una ragazza nella macchina di un suo amico". La foto fa parte di un progetto premiato al 2015 World Press Photo: il premio è stato poi ritirato perché la foto "violava le regole etiche del fotogiornalismo, che si basa sulla rappresentazione di un evento reale, e non era coerente con le regole del concorso".

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Iran
Luglio 2008
Diffusa dalla guardia rivoluzionaria iraniana

Molti quotidiani statunitensi, tra cui il Los Angeles Times, il Financial Times e il Chicago Tribune, pubblicarono l'immagine diffusa da Sepah News (l'organo online ufficiale della guardia rivoluzionaria iraniana) in prima pagina, con la descrizione "il lancio di quattro missili in un sito segreto nel deserto iraniano". In realtà erano stati lanciati solo tre missili e il quarto aggiunto con Photoshop. Associated Press diffuse la foto originale, con il quarto missile fermo a terra, e sia
Sepah News che Agence France-Presse licenziarono il fotografo che l'aveva ritoccata.

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La bandiera rossa sul Reichstag, Berlino
2 maggio 1945
Foto di Yevgeny Khaldei

La didascalia di Getty Images recita "Soldati dell'Armata Rossa issano la bandiera sovietica sul Reichstag a Berlino, il 30 aprile 1945". Si tratta di una delle fotografie più note del XX secolo, anche per le diverse manipolazioni che subì. Il fotografo la realizzò con l'aiuto di due soldati e di un ufficiale che si misero in posa con la bandiera. Quando tornò a Mosca, il redattore dell'agenzia Tass notò che l'ufficiale indossava un orologio al polso. Dal momento che all'epoca circolavano diverse notizie sulle ruberie e i saccheggi commessi dai soldati sovietici, l'agenzia ritoccò l'immagine cancellando l'orologio sul braccio destro, per evitare ogni polemica. In una versione postuma della foto furono aggiunte anche delle nuvole di fumo.

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"South Dakota Badlands"
1936
Foto di Arthur Rothstein, Library of Congress/The Crowley company

La didascalia sul sito della Library of Congress recita "Un teschio di bue in una zona colpita dalla siccità nel South Dakota". Rothstein, un fotografo che lavorava per la Farm Security Administration, l’organismo assistenziale del New Deal rooseveltiano che si occupava della crisi rurale negli anni della Grande Depressione, fotografò lo stesso teschio spostandolo in diverse zone del South Dakota: gli avversari repubblicani del presidente Roosevelt usarono le immagini per accusare l'amministrazione di fare propaganda per il New Deal. Nel 1964, durante un'intervista, Rothstein disse che si trattava di alcuni esperimenti fotografici e che non aveva scattato quelle foto con l'idea che sarebbero state usate per fare propaganda.

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150 anni di foto manipolate, in mostra

Valencia, Venezuela
Febbraio 2014

Il 27 aprile 2015 la pagina Facebook del canale televisivo FOX13 Memphis pubblicò la foto per descrivere le proteste e gli scontri a Baltimora dopo la morte di Freddie Gray, un ragazzo nero di 25 anni morto mentre era in custodia della polizia a seguito delle lesioni riportate durante l’arresto. Dopo un paio di giorni un utente di Imgur scoprì che la foto era stata scattata a Valencia, in Venezuela, a febbraio del 2014.

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Time
27 giugno 1994
Foto di Matt Mahurin

Nel giugno 1994 sia TIME Magazine che Newsweek pubblicarono in copertina la foto segnaletica del giocatore di football e attore statunitense O.J. Simpson. Nella foto sul TIME, però, la pelle di Simpson era molto più scura dell'originale, sollevando una questione razziale e ricevendo molto proteste pubbliche. Il direttore di TIME Magazine diffuse un comunicato in cui spiegava che non c'erano implicazioni razziali nella scelta di pubblicare quella foto, che venne poi sostituita con l'originale non ritoccata.

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Basra, Iraq
30 marzo 2003
Foto di Brian Walski

La foto, scattata durante i primi mesi dell'invasione in Iraq del 2003, mostra un soldato britannico a Bassora mentre avverte dei civili di proteggersi dai bombardamenti. Fu pubblicata sulla prima pagina del Los Angeles Times e successivamente sul Chicago Tribune e l'Hartford Courant. Dopo la pubblicazione un redattore dell'Hartford Courant si accorse che alcune persone sullo sfondo comparivano due volte. Il fotografo ammise di aver ritoccato digitalmente la foto unendola con una scattata a pochi secondi di distanza per migliorare la composizione. Il fotografo venne licenziato dal Los Angeles Times per aver violato il codice etico del giornale.

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150 anni di foto manipolate, in mostra

Deleitosa, Spagna
1951
Foto di Eugene Smith

La foto fa parte della serie realizzata per LIFE nel 1951 dal fotografo Eugene Smith, dal titolo "Spanish Village", dedicato a un villaggio rurale spagnolo durante la dittatura di Francisco Franco. Eugene Smith ritoccò lo sguardo della madre e della figlia che nella versione originale guardavano in macchina.

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Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980