Il viceministro Lapo Pistelli va a lavorare per l’ENI

«Mi si è piantato come un bug nell’orecchio, che ha lavorato per circa un anno. Dovevo o no cambiare vita?»

Lapo Pistelli. (Federico Ferramola / LaPresse)
Lapo Pistelli. (Federico Ferramola / LaPresse)

Lapo Pistelli, oggi vice ministro degli Esteri, parlamentare e già responsabile Esteri del PD (nonché principale sfidante di Matteo Renzi alle primarie di Firenze del 2009), ha spiegato alla Stampa che lascerà il governo e il Parlamento per andare a lavorare per l’ENI, la più grande società energetica italiana, azienda multinazionale di diritto privato quotata in borsa ma controllata dallo Stato italiano.

«Mi occuperò di promuovere il business internazionale e di tenere i rapporti con gli stakeholders – in Africa e Medio Oriente – e dei progetti sulla sostenibilità»

Pistelli ha detto che stava pensando alla possibilità da un anno e ha aggiunto che sarà vicepresidente senior dell’azienda. Ha spiegato che la scelta è nata «chiacchierando con l’amministratore delegato dell’ENI, Claudio Descalzi, facendo analisi e scenari politici, le turbolenze in Medio Oriente, l’Iran e l’Africa soprattutto che per Descalzi è quasi una seconda patria, il luogo nel quale ha lavorato di più e il continente nel quale ENI ha competenze assolute. Abbiamo cominciato a chiacchierare con una certa regolarità, mi ha affascinato il suo progetto per diversificare le fonti di energia nel momento di disordine globale, il co-sviluppo nei paesi in cui ENI lavora che è parte dell’identità dell’azienda sin dai tempi di Mattei… finché un giorno mi ha detto “ma tu, a lavorare con noi, ci verresti?”. Mi si è piantato come un bug nell’orecchio, che ha lavorato per circa un anno. Dovevo o no cambiare vita? A 51 anni si può ancora…».