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    In difesa di sette edifici brutti e famosi

    Aeroporto di Berlino-Tempelhof

    Architetto: Ernst Sagebiel
    Edificio: Aeroporto di Berlino-Tempelof

    L'aeroporto, che Hitler aveva fatto ampliare negli anni Trenta, è inattivo dal 2008. L'architetto e designer britannico Norman Foster, uno dei principali esponenti dell'architettura high-tech, lo ha analizzato dicendo: «È uno dei più grandi edifici dell'età moderna. Lo stile architettonico è eroico, e non in maniera vuota e vacua e pomposa».

    Foto: 2014 (JOHN MACDOUGALL/AFP/Getty Images)

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    In difesa di sette edifici brutti e famosi

    Centro governativo di Orane County

    Architetto: Paul Rudolph
    Edificio: Il centro governativo della contea di Orane, a Goshen, nello stato di New York

    L'edificio è stato costruito negli anni Settanta ed è stato danneggiato dall'uragano Irene nel 2011. Il suo stile come minimo originale ha spinto persone a chiederne la demolizione che è attualmente in discussione nella Corte suprema dello stato. L'architetto e designer britannico Zaha Hadid, ne ha parlato dicendo: «Il complesso è stato fatto pensando a una serie di spazi pubblici – interni ed esterni – interconnessi tra loro. C'è un'integrità di design che mostra la volontà di coinvolgere e incuriosire. Il complesso è puro, la sua bellezza è l'austerità. Non serve aggiungergli nulla per renderlo più bello».

    (© Ani Od Chai, via Flickr)

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    In difesa di sette edifici brutti e famosi

    BT Tower di Londra

    Architetti: G.R. Yeats, Eric Bedford
    Edificio: BT Tower, Londra

    La torre di comunicazione, di proprietà del BT Group, è stata costruita negli anni Sessanta, ma dal 2011 le antenne che ospitava sono diventate inutili e sono state rimosse. Fino agli anni Ottanta ospitava un ristorante. «Quello che mi affascina», ha detto l'architetto britannico Amanda Levete, «è che la torre è stata costruita per una funzione: le telecomunicazioni. La sua altezza era funzionale, ora invece è diventata ridondante. Quel sottile ed elegante cilindro ricorda ai londinesi il passato della loro città».

    Foto: 2007 (Mike Hewitt/Getty Images)

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    In difesa di sette edifici brutti e famosi

    Centro Pompidou di Parigi

    Architetti: Renzo Piano, Richard Rogers e Gianfranco Franchini
    Edificio: Centro Pompidou, Parigi

    Il Centro Pompidou di Parigi è stato inaugurato nel 1977 e ospita un museo. I parigini ritenevano che il suo stile fosse così aggressivo e in contrasto con le case circostanti che un giorno uno di loro colpì Rogers sulla testa con un ombrello. «Ne ammiro l’audacia e la capacità di aprirsi alla città, al suo spazio, al suo tempo», ha detto l'architetto belga Vincent Van Duysen: «ha ribaltato l’idea del tipico museo di quegli anni, proponendosi come qualcosa capace di invitare e coinvolgere il pubblico»

    Foto: 2014 (PATRICK KOVARIK/AFP/Getty Images)

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    In difesa di sette edifici brutti e famosi

    Tour Montparnasse di Parigi

    Architetti: Beaudoin, Cassan, De Marien, Saubot
    Edificio: Tour Montparnasse

    È il secondo più alto grattacelo di Parigi, ed è stato costruito tra il 1969 e il 1973. La sua costruzione fu così criticata che vennero emanati dei nuovi regolamenti per limitare l'altezza delle nuove costruzioni. L'architetto statunitense Daniel Liebsking, uno dei massimi esponenti del decostruttivismo, ha detto: «È conosciuto come l'edificio più odiato di Parigi, ma io difendo l'idea che rappresenta. La Tour Montparnasse non è un capolavoro, ma è nel centro di Parigi, non in periferia, come per esempio i grattacieli della Défense. Rappresenta un esempio di cosa la città sarebbe potuta diventare in futuro».

    Foto: 2015 (JOEL SAGET/AFP/Getty Images)

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    In difesa di sette edifici brutti e famosi

    Empire State Plaza di Albany

    Architetto: Wallace Harrison
    Edificio: La Empire State Plaza di Albany, nello stato di New York

    Il complesso di palazzi è stato completato nel 1976, e poi rinnovato nel 2001. All'epoca della sua costruzione il New York Times lo definì una «completa e totale follia» e «più adatto al pianeta Krypton che alla capitale dello stato di New York». L'architetto tedesco Annabelle Seldorf ne ha parlato dicendo: «Mi piace: è allo stesso tempo astrazione scultorea e architettonica. Altri lo trovano eccessivo e minaccioso. Io lo trovo bellissimo nella sua forza e nella sua monumentalità».

    (© Chuck Miller, via Flickr)

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    In difesa di sette edifici brutti e famosi

    Vele di Scampia, Napoli

    Architetto: Franz Di Salvo
    Edificio: Le Vele di Scampia, Napoli

    Gli edifici sono stati costruiti negli anni Sessanta e Settanta, e prendono il nome dalla forma triangolare, che ricorda quella di una vela. Si trovano in uno dei quartieri più degradati di Napoli e sono divenute sinonimo della criminalità organizzata e del traffico di droga, anche grazie al libro "Gomorra" di Roberto Saviano. L'architetto Ada Tolla lo ha commentato dicendo: «Se qualcuno mi mostrasse quel complesso di case senza aggiungere la sua storia e il suo contesto, lo considererei un'opera architettonica molto rilevante. Le Vele non sono un fallimento architettonico, il fallimento furono la realizzazione e la gestione che se ne fece».

    (Google Street View)

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    Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980

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