La candidatura di Dino Boffo in Veneto

«Andrò in giro a incontrare persone e spero di sentirmi dire “Rieccoti, mi ricordo di te”»

© MARCO MERLINI / LAPRESSE
10/12/2001 ROMA
INTERNI
CIVILTA' CATTOLICA - PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI S.E. CARD. CAMILLO RUINI
NELLA FOTO DINO BOFFO (DIRETTORE DI AVVENIRE)
© MARCO MERLINI / LAPRESSE 10/12/2001 ROMA INTERNI CIVILTA' CATTOLICA - PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI S.E. CARD. CAMILLO RUINI NELLA FOTO DINO BOFFO (DIRETTORE DI AVVENIRE)

Dino Boffo, giornalista, ex direttore di testate cattoliche come il quotidiano Avvenire e la rete televisiva Tv2000, ha annunciato che si candiderà alle elezioni per il Consiglio regionale del Veneto nella lista “Area Popolare” che sostiene il candidato governatore Flavio Tosi, sindaco di Verona uscito di recente dalla Lega Nord in rottura col leader del partito Matteo Salvini.
Boffo, che era stato protagonista di due opposti incidenti giornalistici – una campagna calunniosa contro di lui da parte del quotidiano Il Giornale, e le sue scuse dopo avere annunciato in tv uno smentito esorcismo praticato da Papa Francesco – parla della sua scelta in un’intervista a Elisabetta Soglio sul Corriere della Sera.

Dopo le vicende di Avvenire e di Sat, lei aveva deciso di togliersi dalla ribalta. Non teme che quel passato riaffiori? 
«Beh, sarebbe ironia della sorte: da quella vicenda è nata l’espressione “Metodo Boffo” riferita a un certo modo di far fuori gli avversari con strumenti impropri in modo da inibirli. Sarebbe singolare venisse ora riapplicato ancora su di me. La decisione di impegnarmi in politica segue la sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato l’autore dell’accesso abusivo al casellario giudiziario, grazie al quale si confezionò un anonimo dispositivo che mi indusse a volontarie dimissioni da direttore di Avvenire».
Ha superato questa vicenda? 
«Sono libero e riconciliato rispetto a quanto crudelmente mi è successo e desideroso di andare avanti».
Riconciliato anche rispetto alla Chiesa? 
«Ci sono momenti in cui la Chiesa la si serve anche col silenzio, ed è quello che per ora ho scelto di fare».
Cosa pensa di Tosi? Lo conosceva già? 
«In realtà l’ho conosciuto ieri (giovedì, ndr ): prima l’ho seguito come cronista e mi avevano convinto lo stile, la sobrietà, le motivazioni che lo hanno portato in campo anche oltre Verona. L’ho incontrato e ho avuto la conferma che si tratta di una persona per bene e affidabile».
Inizia un progetto, dunque? 
«Bisogna avere lo sguardo sui tempi medi e sarà decisivo questo prossimo triennio. Si chiude un ciclo di vent’anni, nel quale il centrodestra ha avuto la modulazione che ha avuto col fenomeno Berlusconi. Lui, per motivi anagrafici, è al tramonto e la Lega tira fuori la sua parte peggiore… ».

La sua campagna elettorale? 
«Andrò in giro a incontrare persone e spero di sentirmi dire “Rieccoti, mi ricordo di te”. Il resto lo farò via web» .