V838 Mon è una stella nella costellazione dell’Unicorno a 20mila anni luce circa dal nostro Sistema solare, con un’attività piuttosto marcata negli ultimi anni.
M 104 è una galassia visibile nella costellazione della Vergine ed è visibile praticamente di taglio dall’orbita terrestre, cosa che la rende simile a un sombrero, molto grosso: 50mila anni luce di diametro.
È un gruppo di galassie in interazione tra loro visibile nella costellazione di Andromeda, a circa 300 milioni di anni luce da noi. La galassia più grande è UGC 1810 e ha una massa 5 volte superiore rispetto a quella più piccola del gruppo. La sua forma, che ricorda quella di una rosa, è lievemente distorta dalla forza gravitazionale della galassia più in basso.
È una galassia spirale barrata visibile nella costellazione di Eridano a 69 milioni di anni luce dalla Terra. Hubble ha permesso di analizzarne meglio la composizione, identificando migliaia di corpi celesti con dimensioni e caratteristiche diverse: supergiganti rosse e blu, ammassi stellari e punti in cui stanno nascendo nuove stelle.
(NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team - STScI/AURA)
Al suo centro ospita 30 Doradus, una regione in cui si stanno formando milioni di stelle, e fa parte della Grande Nube di Magellano, una galassia vicina alla nostra Via Lattea. Al suo interno ci sono agglomerati di stelle di diverse età, alcune più giovani e di 2 milioni di anni fa, altre più antiche risalenti anche a 25 milioni di anni fa.
È un ammasso di galassie distante circa 6 miliardi di anni luce dalla Terra, visibile nella costellazione Balena ed è composto da diverse centinaia di galassie.
È stato il primo gruppo di galassie a essere stato scoperto nella seconda metà del XIX secolo ed è tra i più studiati in astronomia. È formato da cinque galassie ed è visibile in direzione della costellazione di Pegaso.
Sh2-252 è una nebulosa a emissione visibile nella parte settentrionale della costellazione di Orione a circa 6.400 anni luce dalla Terra. La fotografia ne mostra un dettaglio, nel quale sono visibili i gas e le polveri stellari, illuminati dalle attività delle stelle.
Da alcune centinaia di milioni di anni due galassie spirali sono in interazione tra loro: si stanno scontrando e il fenomeno ha portato alla produzione di enormi esplosioni e alla formazione di nuove stelle, giovani e massicce che in futuro potrebbero diventare ammassi globulari (un insieme di stelle che orbita come un satellite intorno al centro di una galassia).
Si trova nella parte centrale della Via Lattea, la nostra galassia, in una costellazione che porta il suo stesso nome. Dall'emisfero australe (quindi non il nostro) è spesso visibile in cielo a occhio nudo. Ha dimensioni notevoli, circa 260 anni luce di estensione, e al suo interno sono state rilevate alcune zone in cui si formano nuove stelle.
(NASA, ESA, N. Smith - University of California, Berkeley, Hubble Heritage Team - STScI/AURA)
La Piccola Nube di Magellano è una galassia nana che orbita intorno alla Via Lattea. Al suo interno c’è NGC 602, un agglomerato di stelle blu molto giovani e che emettono enormi quantità di radiazioni, spingendo i gas e le polveri interstellari in lontananza. Trovandosi relativamente vicina alla Terra (200mila anni luce), la zona offre importanti opportunità per gli astronomi interessati a studiare le caratteristiche delle stelle che si formano all’esterno della nostra galassia.
(NASA, ESA, Hubble Heritage Team - STScI/AURA - ESA/Hubble Collaboration)
Questa enorme bolla cosmica è ciò che resta di una stella dopo la sua esplosione nella Grande Nube di Magellano, una galassia nana che si trova nei pressi della Via Lattea e della quale è probabilmente un satellite. La bolla è ampia 218mila miliardi di chilometri ed è tuttora in espansione, a 400 anni stimati dall’esplosione che l’ha generata.
È una nebulosa individuabile nella parte occidentale della grande nebulosa della Carena e ospita migliaia di giovani stelle, circondate da polveri e gas interstellari. Le stelle sono più o meno coetanee, ma hanno dimensioni e caratteristiche diverse.
(NASA, ESA, R. O'Connell - University of Virginia, F. Paresce - Istituto Nazionale di Astrofisica, Bologna, Italia, E. Young - Universities Space Research Association/Ames Research Center, WFC3 Science Oversight Committee, Hubble Heritage Team)
È un ammasso globulare, un insieme di stelle in orbita intorno al centro di una galassia, ed è il più visibile dalla Terra: gli astronomi ipotizzano che sia costituita dai resti di una galassia nana assorbita dalla Via Lattea, la nostra galassia. Al suo interno c’è un buco nero.
(NASA, ESA, J. Anderson e R. van der Marel - STScI)
È una nebulosa planetaria bipolare, ed è visibile nella costellazione dello Scorpione. Secondo gli astronomi, la stella al suo centro è uno degli oggetti conosciuti più luminosi della nostra galassia.
È una nebulosa planetaria ed è visibile nella costellazione boreale del Dragone. Fu scoperta verso la fine del diciottesimo secolo ed è una delle più studiate. È particolarmente complessa, formata da numerose grandi strutture ad arco e da getti di gas.
(NASA, ESA, HEIC, Hubble Heritage Team - STScI/AURA)
È il sesto pianeta più distante dal Sole ed è il più massiccio dopo Giove. È definito un gigante gassoso ed è composto per il 95 per cento da idrogeno e per il 3 per cento da elio. Il suo nucleo è formato da ghiacci e minerali composti da silicio (silicati). È conosciuto e facilmente riconoscibile soprattutto per il suo sistema di anelli, formato principalmente da particelle di ghiaccio e polvere. Ha una sessantina di lune che gli orbitano intorno e in questo periodo dell’anno si trova a circa 1,36 miliardi di chilometri dalla Terra.
È un collage delle fotografie scattate in 10 anni dal telescopio spaziale Hubble, puntato verso una particolare area dello Spazio. Nell’immagine sono comprese circa 5.500 galassie: ci sono diverse galassie spirali che, almeno per la forma, ricordano la nostra Via Lattea e altre che appaiono di colore rosso, dove la formazione di nuove stelle si è ormai arrestata. In un certo senso, i segni rossi sono una sorta di cicatrici, ciò che rimane di gigantesche collisioni tra galassie. Le più piccole sono galassie molto lontane o ancora in corso di formazione. Nell’immagine sono quindi compresi molti degli stadi di vita di una galassia, dalla sua origine alla sua fine.
È tra le nebulose diffuse più brillanti nel cielo. Ha una estensione di 24 anni luce ed è un crogiolo di nuove stelle, il più vicino al nostro sistema solare.
(NASA, ESA, M. Robberto - Space Telescope Science Institute/ESA, Hubble Space Telescope Orion Treasury Project Team)
È il più grande pianeta del nostro sistema planetario ed è il quinto per distanza dal Sole. È un gigante gassoso, composto principalmente da elio e idrogeno e si ritiene abbia un nucleo solido, forse roccioso. Nella foto è visibile la Grande Macchia Rossa, un’enorme tempesta che dura da almeno tre secoli e talmente larga da farci star dentro due-tre pianeti di dimensioni paragonabili a quelle della Terra.
(NASA, ESA, A. Simon (Goddard Space Flight Center)