Ellen Pao e il sessismo nella Silicon Valley

L'attuale CEO di Reddit ha perso una causa per discriminazione con la sua vecchia società, che ha fatto riparlare dei problemi di sessismo nelle società di tecnologia

SAN FRANCISCO, CA - MARCH 10: Ellen Pao leaves the California Superior Court Civic Center Courthouse during a lunch break from her trial on March 10, 2015 in San Francisco, California. Reddit interim CEO Ellen Pao is suing her former employer, Silicon Valley venture capital firm Kleiner Perkins Caulfield and Byers, for $16 million alleging she was sexually harassed by male officials. (Photo by Justin Sullivan/Getty Images)
SAN FRANCISCO, CA - MARCH 10: Ellen Pao leaves the California Superior Court Civic Center Courthouse during a lunch break from her trial on March 10, 2015 in San Francisco, California. Reddit interim CEO Ellen Pao is suing her former employer, Silicon Valley venture capital firm Kleiner Perkins Caulfield and Byers, for $16 million alleging she was sexually harassed by male officials. (Photo by Justin Sullivan/Getty Images)

Venerdì 27 marzo un tribunale di San Francisco, negli Stati Uniti, ha respinto una causa presentata dalla 45enne Ellen Pao – attuale CEO ad interim del social network Reddit – nei confronti della sua precedente azienda, il fondo di investimento speculativo Kleiner Perkins Caufield & Byers (KPCB). Nel 2012 Pao aveva fatto causa a KPCB – che investe da anni in società come Google, Uber e Amazon – sostenendo di essere stata discriminata sul posto di lavoro in quanto donna: Pao ha raccontato di essere stata esclusa da riunioni e convegni importanti e di non aver ricevuto una promozione che invece meritava. Ha aggiunto di essere stata molestata sessualmente da un suo collega con cui in precedenza aveva avuto una relazione.

Il tribunale di San Francisco ha deciso di dare ragione a KPCB, che nel corso del processo ha sostenuto che Pao negli anni ha tenuto un comportamento poco collaborativo con i propri colleghi e che in generale non era sufficientemente brava per meritarsi la promozione a socio “anziano” della società. Il processo è stato molto seguito perché tratta un argomento parecchio discusso negli Stati Uniti: la scarsa presenza e la presunta discriminazione delle donne nei consigli di amministrazione e nei posti chiave di società che si occupano di tecnologia e investimenti sulla tecnologia. Farhad Manjoo, che si occupa di cose di tecnologia per il New York Times, ha scritto che nonostante Pao abbia perso, la sua causa «ha aperto un dibattito sulla condizione delle donne in un’industria che sebbene parli spesso di trasparenza e progresso è sempre stata molto riservata riguardo i propri difetti».

Il caso Pao
Pao vive a San Francisco ed è nata da genitori cinesi. Si è laureata in ingegneria elettronica a Princeton e in legge e in economia ad Harvard. Nel 2001 ha iniziato a lavorare per piccole aziende di tecnologia della Silicon Valley, la zona nei pressi di San Francisco dove hanno sede molte start up di tecnologia. Nel 2005 è stata assunta da KPCB, ma ha lasciato la società nell’ottobre del 2012 in circostanze ancora poco chiare. Pao ha fatto causa a KPCB per 16 milioni di dollari: nella causa sostiene che lei e altre donne sono state escluse da weekend di lavoro in complessi sciistici e che in generale ricevevano incarichi per i quali loro erano eccessivamente qualificate. Pao ha anche raccontato che in un’occasione lei ed altre donne non sono state invitate a una cena con l’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore perché «si era detto che se ci fossero state delle donne la conversazione ne avrebbe risentito per il fatto che le donne “uccidono l’atmosfera”». Ha anche aggiunto che all’epoca abitava nello stesso palazzo di Gore, e che fu «abbastanza umiliante» spiegargli che non era stata invitata alla cena perché era una donna. L’organizzatore della cena ha poi negato di aver mai detto quella frase sulle donne e l’ “atmosfera”, ma ha confermato che l’invito era riservato solo agli uomini.

Pao ha spiegato che la discriminazione nei suoi confronti è iniziata dopo che un suo collega con cui aveva avuto una relazione consensuale ha cominciato a molestarla sessualmente. Durante il processo ha parlato anche un’altra collega che ha raccontato di essere stata molestata in più occasioni dallo stesso collega (licenziato da KPCB nel 2012 proprio a causa delle molestie). Pao ha anche raccontato che durante il giorno di San Valentino del 2007 le fu regalato da un altro suo collega maschio The Book of Longing, un libro di poesie del cantautore americano Leonard Cohen uscito nel 2006. Pao ha raccontato di avere interpretato il regalo come una proposta sessuale dato che il libro conteneva diverse poesie e disegni erotici. Il collega di Pao si è difeso spiegando che stava contraccambiando un precedente regalo e che il libro era stato scelto da sua moglie.

Dopo aver perso la causa, Pao ha diffuso un comunicato in cui ha ringraziato tutte le persone che l’hanno incoraggiata in questo periodo:

Se ho contribuito alla causa delle donne e delle minoranze etniche nelle società di investimento, allora combattere questa battaglia ha avuto senso. Ora per me è tempo di tornare alla mia carriera, alla mia famiglia e ai miei amici.

Esiste un problema?
Sì, secondo numerosi dati sul tema. Le donne occupano solamente l’11 per cento degli incarichi dirigenziali delle società che hanno la sede nella Silicon Valley: la media fra le migliori 100 società al mondo scelte dalla società di consulenza Standard & Poor’s è del 16 per cento. Le donne dei consigli di amministrazione delle società della Silicon Valley compongono il 15,7 per cento del totale dei membri, mentre nelle società scelte da Standard & Poor’s la percentuale è del 20,9 per cento. La situazione è ancora più grave nelle società di investimento speculativo: secondo un report citato dal Guardian la percentuale di soci donne in queste società è calata fra il 1999 e il 2014 dal 10 al 6 per cento.

Farhad Manjoo ha scritto che Pao «non è la prima donna nel mercato della tecnologia ad accusare di essere stata discriminata sul posto di lavoro. Ma è la prima ad avere un curriculum tale – tre lauree e una sfilza di incarichi da dirigente – da porla in una posizione privilegiata». Melinda Byerley, una consulente di marketing che ha lavorato nel settore della tecnologia per diversi anni, ha raccontato al New York Times che diverse donne hanno subito esperienze simili e che si sono accordate per non parlarne in pubblico.

«Quello che accade di solito in situazioni del genere è che patteggi con l’azienda il pagamento di una certa somma a patto di non divulgare i fatti. Ti pagano per stare zitta. Questo accade in tutta la Silicon Valley: ti firmano un documento per cui ti versano X soldi, X quote della società e in cambio non parli della cosa. Le donne lo fanno da più di dieci anni. Le donne se lo consigliano l’un l’altra come se fosse una procedura normale».

foto: Ellen Pao (Justin Sullivan/Getty Images)