La storia di San Valentino, quello della festa

Come un santo ignaro, diventò patrono degli innamorati e protagonista di canzoni e business

An Indian flower seller arranges varieties of roses at a roadside stall ahead of Valentine's Day in Siliguri on February 13, 2015. Despite opposition from some right-wing groups who see the day as counter to traditional Indian culture, Valentine's Day is celebrated in India as Rashtriya Prem Divas. AFP PHOTO / Diptendu DUTTA (Photo credit should read DIPTENDU DUTTA/AFP/Getty Images)
An Indian flower seller arranges varieties of roses at a roadside stall ahead of Valentine's Day in Siliguri on February 13, 2015. Despite opposition from some right-wing groups who see the day as counter to traditional Indian culture, Valentine's Day is celebrated in India as Rashtriya Prem Divas. AFP PHOTO / Diptendu DUTTA (Photo credit should read DIPTENDU DUTTA/AFP/Getty Images)

San Valentino si celebra tutti gli anni il 14 febbraio in diverse parti del mondo, anche come la “festa degli innamorati”. La storia di come San Valentino sia diventato patrono degli innamorati è controversa e misteriosa: l’ha raccontata Leonardo Tondelli tre anni fa sul Post, con un dialogo immaginato da lui. Il suo interlocutore è il santo, un vescovo cristiano che morì martire nel terzo secolo dopo Cristo: l’imperatore Claudio II voleva che si convertisse al paganesimo, Valentino rifiutò e venne per questo imprigionato, lapidato e decapitato.

“Vede, ci sono diverse teorie, anzi, forse lei potrebbe aiutarci a capire. Secondo alcuni restituì miracolosamente la vista alla figlia di un suo carceriere, si ricorda qualcosa?”
“Vagamente. Pregai per lei, mi pare”.
“E alla fine le scrisse una lettera, firmandosi: Tuo Valentino. Le risulta?”
“Ma sta scherzando? Un vescovo di Santa Romana Chiesa? A una vergine? Ma chi è che mette in giro delle infamie del genere? Sono scandalizzato e umiliato!”
“Ma no, ma perché… ma lei non sa di quanto è fortunato, invece… preferirebbe essere il patrono degli agrimensori? Degli affetti da scoliosi? Sono carini gli innamorati”.
“Un anziano vescovo, che ha onorato per tutta la vita i sacri precetti della Chiesa, e poi…”
“Secondo un’altra teoria, riappacificò due innamorati facendoli circondare da uno stormo di piccioni tubanti”.
“Non riesco a immaginare niente di più stupido”.
“Sono leggende, non bisogna prendersela. Secondo altri sposò di nascosto due fidanzati, un centurione e una vergine cristiana in fin di vita”.
“Beh, sono un vescovo, sposare gente era il mio mestiere”.
“Quindi questa è verosimile?”
“Diciamo di sì”.
“Ecco spiegato il mistero. Quindi ora lei prende questo arco e…”
“No, un attimo. Di vescovi che sposano i centurioni e le vergini ce ne saranno stati centinaia. Perché proprio io?”
“Non c’è un perché. La vox populi…”
“Quand’è cominciata questa cosa? Quand’è che hanno cominciato a rivolgersi a me quegli svergognati?”
“Gli innamorati, intende? Ci sono evidenze a partire dal quattordicesimo secolo”.

Dopo, spiega Wikipedia, l’adozione di San Valentino come patrono degli innamorati ebbe probabilmente questo percorso:

La pratica moderna di celebrazione della festa, invece, centrata sullo scambio di messaggi d’amore e regali fra innamorati, risale probabilmente all’alto medioevo, e potrebbe essere in particolare riconducibile al circolo di Geoffrey Chaucer in cui prese forma la tradizione dell’amor cortese.
Alla sua diffusione, soprattutto in Francia e in Inghilterra, contribuirono i benedettini, attraverso i loro numerosi monasteri, essendo stati affidatari della Basilica di San Valentino a Terni dalla fine della seconda metà del VII secolo

La festa di San Valentino con lo scambio di regali tra innamorati e i biglietti d’auguri è stata in particolare esaltata negli Stati Uniti, dove agli innamorati ci si riferisce addirittura come “il mio Valentino” (o “la mia Valentina”, in italiano), e dove è fiorita una grande letteratura sul tema, che va dalle strisce dei Peanuts alle canzoni. Per contro, in alcuni paesi asiatici Pakistan, Indonesia, India, quest’anno sono più vivaci le proteste dei movimenti religiosi conservatori contro l’importazione della festa occidentale.
Oggi anche Google – come già in anni passati – dedica un doodle alla festa di San Valentino.