1 di 12
Sports Illustrated ha licenziato tutti i suoi fotografi
«Il tennis sta morendo?», sulla copertina del 8 maggio 1994.
«Il tennis sta morendo?», sulla copertina del 8 maggio 1994.
Il 30 aprile del 1993, vent’anni fa, la tennista jugoslava Monica Seles fu accoltellata alla schiena durante una partita del torneo di Amburgo: un uomo si era sporto dalla barriera di sicurezza e le aveva infilato un coltello di 23 centimetri tra le scapole. Seles era seduta sulla sedia durante un cambio di campo, piegata in avanti per bere dell’acqua: per questo la lama penetrò soltanto di un centimetro e mezzo, mancando per cinque centimetri la colonna vertebrale. Monica Seles stava giocando contro la bulgara Magdalena Maleeva. Aveva 19 anni e da due anni era al primo posto della classifica WTA delle tenniste professioniste. «Terrore in campo», dice la copertina di Sports Illustrated del 10 maggio 1993.
«Troppo brutale o il futuro? “Ultimate Fighting”, lo sport americano che sta crescendo più rapidamente, e il più controverso»: la copertina di Sports Illustrated del 28 maggio 2007 è dedicata allo sport "Ultimate Fighting", che comprende combattimenti di arti marziali miste molto discussi per la loro violenza.
George Herman Ruth, detto “Babe”, è stato uno dei giocatori di baseball più forti di sempre, e probabilmente il più conosciuto in tutto il mondo. È stato il primo giocatore a battere più di 50 fuoricampo in una stagione. Sports Illustrated ha dedicato una copertina a Babe Ruth il 18 marzo 1974.
La copertina del 16 febbraio 1981 è stata dedicata a uno scandalo che aveva coinvolto la squadra di basket del college di Boston: nello scandalo erano rimasti coinvolti alcuni giocatori in un giro di scommesse clandestine.
I festeggiamenti della squadra di hockey statunitense dopo la vittoria nella penultima partita delle Olimpiadi del 1980, quella giocata contro la superfavorita Unione Sovietica. Gli Stati Uniti vinsero per 4-3: la partita entrò nella storia dell’hockey e fu ribattezzata da Sports Illustrated “Miracolo sul ghiaccio”. In quell’edizione gli Stati Uniti vinsero la medaglia d’oro.
Earvin Johnson Jr, noto come "Magic" Johnson, sulla copertina della rivista del 18 novembre 1991. Johnson è considerato uno dei giocatori più forti della storia della pallacanestro e probabilmente il più forte playmaker di sempre. Ha giocato per più di 10 anni nei Los Angeles Lakers, vincendo 5 titoli NBA e l'oro olimpico con la nazionale statunitense nel 1992 a Barcellona. A un certo punto della sua carriera ha annunciato di essere sieropositivo, ed è poi diventato simbolo della lotta contro l'HIV.
«Lascia perdere Michael», è il titolo della storica copertina di Sports Illustrated del 14 marzo 1994. La rivista si riferiva alla carriera di Jordan nel baseball, iniziata nel febbraio 1994 dopo il suo primo ritiro dalla NBA (e dopo tre titoli vinti consecutivamente con i Chicago Bulls). Jordan voleva primeggiare anche in un'altra disciplina sportiva, a parte il basket: la sua decisione di passare al baseball fu probabilmente condizionata anche dalla morte del padre l'anno prima. Jordan firmò un contratto da free agent con i Chicago White Sox, ma il 31 marzo fu ingaggiato dai Birmingham Barons, seconda squadra dei Chicago White Sox impegnata nelle Minor League. I risultati di Jordan nel baseball furono però molto modesti: nel 1995 Jordan tornò a giocare nei Chicago Bulls, dove vinse altri tre titoli NBA. Jordan si arrabbiò molto per quella copertina, e da allora non diede più nemmeno un'intervista a Sport Illustrated.
«I colpi che cambiano una partita e quelli che nessuno nota»: la copertina del 1 novembre 2010 è stata dedicata al problema dei colpi presi dai giocatori di football americano durante le partite. Un problema di cui si continua a parlare anche oggi.
Una delle tante copertine di Sports Illustrated dedicate al problema del doping nello sport: «Più grande, più forte, più veloce». 14 aprile 1997.
Lo statunitense Michael Phelps, considerato il più forte nuotatore di tutti i tempi, sulla copertina del 25 agosto 2008 con le otto medaglie d'oro vinte alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.
Un'immagine dell'attentato alla maratona di Boston compiuto il 15 aprile 2013. Quel numero della rivista uscì una settimana dopo, il 22 aprile 2013.