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  • Sabato 6 dicembre 2014

L’arte delle lettere

Di Mick Jagger, Charles Darwin e Fidel Castro, tra gli altri: un libro per recuperare il fascino delle corrispondenze epistolari di una volta

Feltrinelli ha pubblicato L’arte delle lettere. 125 corrispondenze indimenticabili, un libro curato da Shaun Usher e tradotto da Silvia Rota Sperti che raccoglie 125 lettere scritte da persone famose (come Mick Jagger, Leonardo da Vinci, Albert Einstein, la Regina Elisabetta II, Charles Darwin e Fidel Castro, solo per citarne alcuni) e non (la corrispondenza fra uno schiavo liberato e il suo vecchio padrone, o quella di una madre che racconta alla figlia l’intervento di mastectomia subito), accompagnate, quando è stato possibile recuperarle, dalle riproduzioni fotografiche dei documenti originali.
Il progetto di raccolta delle lettere è stato avviato cinque anni fa da Shaun Usher attraverso un suo blog, che continua ad essere periodicamente aggiornato dall’autore.

***

AGENTE FEDERALE STRAORDINARIO
ELVIS PRESLEY AL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI RICHARD NIXON
21 dicembre 1970
Elvis Presley era un avido collezionista di distintivi della polizia e ne possedeva decine e decine dei dipartimenti e degli uffici di tutti gli Stati Uniti. Ma ce n’era uno in particolare su cui ambiva mettere le mani, e da molto tempo: un distintivo della Sezione narcotici e droghe pericolose. Di fatto, il Re del rock ’n’ roll lo desiderava a tal punto che nel dicembre del 1970 prese un volo per la Casa Bianca al fine di consegnare di persona questa lettera, scritta mentre era a bordo dell’aereo, in cui offriva astutamente il suo aiuto nella lotta alla droga nelle vesti di “Agente federale straordinario”. Il suo arrivo davanti ai cancelli della Casa Bianca andò a buon fine. Nel giro di poche ore Elvis ebbe un incontro con il presidente Nixon, gli regalò una pistola Colt calibro 45 dopo un breve servizio fotografico, e chiese il distintivo a cui teneva così tanto. Nixon glielo concesse, si fecero fotografare insieme, e il giorno dopo Elvis fece ritorno a Graceland.
Nel complesso fu un evento incredibile e bizzarro, le cui foto ufficiali sono diventate da allora le più richieste nella storia degli Archivi Nazionali.

American Airlines

Egregio signor Presidente,
per prima cosa vorrei presentarmi. Sono Elvis Presley e l’ammiro e ho un grande rispetto per la posizione che riveste. Tre settimane fa ho parlato con il vice presidente Agnew a Palm Springs e ho espresso il mio interesse per il nostro paese. La cultura della droga, gli elementi hippie, la SDS [Students for a Democratic Society, NdT], le Pantere Nere, eccetera non mi considerano un loro nemico o, come lo chiamano loro, “il sistema”. Io lo chiamo America, e lo amo. Signore, sappia che posso e voglio rendermi utile in qualsiasi modo per aiutare il paese. Non ho nessun altro interesse o motivazione a parte quella di aiutare il paese. Quindi, non chiedo un titolo o una carica ufficiale. Potrei e sarei molto più utile se mi nominasse Agente federale straordinario, e aiuterò facendo le cose a modo mio e comunicando con persone di tutte le età. Sono per prima cosa un cantante, ma ho bisogno solo delle credenziali Federali. Mi trovo su un aereo insieme al senatore George Murphy e abbiamo discusso dei problemi che sta affrontando il nostro paese.
Signore, soggiornerò al Washington Hotel, Stanze 505-506-507. Ho due uomini che lavorano con me, tali Jerry Schilling e Sonny West. Sono registrato con il nome di Jon Burrows. Resterò qui il tempo necessario a ottenere le credenziali di Agente federale. Ho condotto uno studio approfondito sull’abuso di droghe e sulle tecniche comuniste di lavaggio del cervello e mi trovo quindi nella posizione migliore, dalla quale posso e intendo fare del mio meglio.
Sarò contento di dare il mio aiuto, purché la cosa resti molto confidenziale.
Può farmi chiamare oggi, stanotte o domani all’ora che vuole, dal suo staff o
da chiunque. Sono stato nominato per l’anno a venire tra i dieci Giovani più eccezionali d’America. La celebrazione avverrà il 18 gennaio nella mia città natale di Memphis, Tennessee. Le invio una mia breve biografia così che possa comprendere meglio questa proposta. Mi piacerebbe molto incontrarla anche solo per un saluto, se non è troppo impegnato.
Rispettosamente,
Elvis Presley
P.S. Credo che anche lei, Signore, sia uno dei dieci Uomini più eccezionali d’America.
Ho un regalo personale da darle, e potrà accettarlo oppure lo conserverò per lei fino a quando potrà riceverlo.

IL DEBITO INTELLIGENTE
BENJAMIN FRANKLIN A BENJAMIN WEBB
22 aprile 1784
Benjamin Franklin era un uomo incredibile, con una marcia in più rispetto agli altri. Oltre a essere uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti d’America, egli fu, in ordine alfabetico, un attivista, un comico, un diplomatico, un inventore, un musicista, un politico, uno scrittore, un tipografo, uno scienziato e un uomo d’affari. A giudicare da questa lettera che scrisse a Benjamin Webb nel 1784, fu anche un precoce sostenitore – di fatto, uno dei primi dell’età moderna – dell’idea che i debitori vadano incoraggiati a ripagare i propri debiti o favori non al prestatore originario, ma ad altri in simili condizioni di necessità e con simili modalità di rimborso, creando così una catena di altruismo che si diffonda all’interno della società. All’epoca della lettera di Franklin questa filosofia non aveva ancora un nome. Oggi è conosciuta nei paesi anglosassoni come “pay it forward”.

Passy, 22 aprile 1784.

Egregio signore,
ho ricevuto la sua lettera del 15 corrente mese, insieme al Memoriale allegato. La descrizione della sua situazione mi addolora molto. Le mando
acclusa una Somma di dieci Luigi d’oro. Non intendo regalarle tale Somma,
 ma semplicemente prestargliela. Quando tornerà nel suo Paese con una buona Reputazione, troverà senz’altro un’Attività che col tempo le consentirà di ripagare tutti i suoi Debiti. Allora, quando incontrerà un altro Uomo onesto in simili condizioni di Difficoltà, mi ripagherà prestando a lui tale Somma e ingiungendogli di ripagare il Debito in modo simile, quando potrà e quando ne avrà l’occasione. Spero così che il denaro passi per molte mani, prima di incontrare un Furfante
che arresterà il suo Progresso. Si tratta di un trucco che ho escogitato per fare del bene con poco denaro. Non sono abbastanza ricco da poter offrire molto in opere buone, quindi sono costretto a giocare d’astuzia e far fruttare al massimo il poco che ho. Con i migliori auguri per il successo del suo Memoriale e per la sua prosperità futura,
Resto, caro Signore, al suo fedele servizio
B. Franklin

NEMMENO UNA. NEMMENO UNA
ARTHUR C. FIFIELD A GERTRUDE STEIN
19 aprile 1912
L’autrice e poetessa Gertrude Stein aveva un modo di scrivere che divideva il pubblico dei lettori: se alcuni trovavano impenetrabile e senza senso il suo stile fatto di ripetizioni ritmiche e stream of consciousness, per altri esso era, e rimane, una ventata di aria fresca, qualcosa di unico e delizioso. Nel 1912, avendo appena letto uno dei suoi manoscritti più ripetitivi, C’era una volta gli americani, l’editore Arthur C. Fifield respinse la Stein con questa lettera allegra e meravigliosa che imitava alla perfezione la tecnica per cui era famosa.

DA ARTHUR C. FIFIELD, PUBLISHER, 13 CLIFFORD’S INN, LONDON, E.C.

TELEPHONE 14430 CENTRAL

19 aprile 1912

Cara signora,
sono solo uno, solo uno, solo uno. Un solo essere vivente, uno allo stesso tempo. Non due, non tre, solo uno. Una sola vita da vivere, solo sessanta minuti in un’ora. Due soli occhi. Un solo cervello. Un solo essere vivente. Essendo solo uno, avendo due soli occhi, avendo un solo tempo, una sola vita, non posso leggere il suo manoscritto tre o quattro volte. Nemmeno una volta. Una sola occhiata, un solo sguardo è sufficiente. Non venderebbe nemmeno una copia. Nemmeno una. Nemmeno una.
La ringrazio molto. Le restituirò il manoscritto con posta raccomandata. Un solo manoscritto, una sola posta.
Cordialmente,
(Firma)

Miss Gertrude Stein,
27 Rue de Fleurus,
Paris,
France.

lettere06

I CONSIGLI DI KIPLING SULLA CONDOTTA DEGLI SCOLARI
RUDYARD KIPLING AI REDATTORI DELL’“HORSMONDEN SCHOOL BUDGET”
Lunedì di Pasqua, 1898
Nel 1898, nel tentativo coraggioso di attrarre persone di talento per la loro piccola pubblicazione, i redattori dell’“Horsmonden School Budget” – una rivista bimensile pubblicata presso la Horsmonden School, nel Kent, Inghilterra, “dai ragazzi e per i ragazzi” – puntarono in alto e ne mandarono una copia al celebre autore del Libro della giungla, Rudyard Kipling, insieme a una lettera in cui gli chiedevano di scrivere un articolo per il loro prossimo numero. Con grande stupore degli interessati, Kipling rispose scrivendo di suo pugno una lettera che conteneva una richiesta di pagamento e una lista di sei “Consigli di condotta per scolari”, che vennero quindi pubblicati sul numero successivo. L’assegno che gli spedirono non fu mai riscosso da Kipling ed è ora in mostra nella sua vecchia casa di famiglia a Burwash, in Inghilterra.

Capetown
Lunedì di Pasqua, 1898.
Alla redazione di “School Budget”.
Signori, ho ricevuto la vostra lettera non datata, insieme a una copia dello “School Budget” del 14 febbraio, e mi sembra che possediate quella sfacciataggine che temo non vi gioverà affatto in questo mondo o in quello successivo. Inoltre, avete tralasciato di specificare dove viene stampata la vostra rivista e in quale contea dell’Inghilterra si trovi Horsmonden.
Ma d’altro canto, e nondimeno, mi sono piaciuti molto i vostri “Consigli di condotta per scolari” e mi sono preso la libertà di aggiungerne degli altri, vale a dire:
1. Se avete dei dubbi su un quantitativo, tossite. In tre casi su cinque vi eviterà che vi venga chiesto di “ripeterlo”.
2. I due ragazzi più utili della classe sono: a) il preferito del maestro, pro tempore, b) il più detestato. Con un minimo di organizzazione a) può continuare a farlo parlare durante la prima metà dell’analisi grammaticale, e b) può prendere il testimone per il resto del tempo. N.B. Un sindacato dovrebbe provvedere a pagare le tasse scolastiche a b) in cambio di questo servizio.
3. Uno che azzecca tutte le risposte di lunedì mattina vale il suo peso in oro.
4. Non sottraetevi mai a un maestro oltre i limiti consentiti. Evitatelo con aria assorta e allo stesso tempo tirate fuori una lettera e studiatela con attenzione. Forse penserà che sia una commissione per qualcun altro.
5. Quando siete inseguiti da un contadino della zona, scappate sempre nel campo arato più vicino. Gli uomini sprofondano nei solchi, i bambini riescono a correrci sopra.
6. Se proprio dovete rubare le mele altrui, fatelo di domenica. Almeno potrete infilarvele nella giacchetta, che è meglio che cercare di abbottonarle dentro uno stretto “Eton”.
Capirete che questi consigli valgono enormi somme di denaro, ma mi accontenterò se mi spedirete un assegno o un vaglia postale da 6 dollari non appena possibile, se il mio contributo dovesse occupare più di una pagina.
In fede,
Rudyard Kipling

A QUALI GRANDI SCOPERTE HAI ASSISTITO!
MARK TWAIN A WALT WHITMAN
24 maggio 1889
Walt Whitman, “il padre del verso libero”, è probabilmente una delle figure più importanti della storia della letteratura e uno dei grandi poeti americani, avendo pubblicato nel 1855 Foglie d’erba, una raccolta autofinanziata delle sue poesie che all’epoca fu tacciata da molti critici di anticonformismo e “oscenità”, ma che lentamente e costantemente si attirò le lodi di lettori di ogni genere e da allora esercita un’influenza incommensurabile. Nel maggio del 1889, alla vigilia del settantesimo compleanno di Whitman, il grande Mark Twain gli scrisse questa bellissima e solenne lettera di congratulazioni: uno splendido inno di quattro pagine all’inventiva umana, vista attraverso la vita del poeta.

Hatford, 24 maggio ’89

A Walt Whitman,
Hai vissuto quelli che sono i settant’anni più importanti della storia dell’umanità, e i più ricchi in termini di benefici e progresso per le popolazioni. In questi settant’anni è stato fatto molto di più per ampliare il divario che separa l’uomo dagli altri animali di quanto sia stato fatto nei cinque secoli precedenti.
A quali importanti scoperte hai assistito! La stampa a vapore, la nave a vapore, la nave in acciaio, la ferrovia, la sgranatrice per il cotone, il telegrafo,
il fonografo, la fotografia, la fotoincisione, il galvanotipo, la luce a gas, la luce elettrica, la macchina da cucire e gli innumerevoli e fantastici prodotti del catrame minerale – queste recenti e curiose meraviglie di un’epoca meravigliosa. E hai visto invenzioni anche più insigni di queste, poiché hai assistito all’utilizzo dell’anestesia nella pratica chirurgica, con cui l’antico predominio del dolore, cominciato col sorgere della prima vita, è cessato per sempre su questa terra. Hai assistito alla liberazione degli schiavi, alla caduta della monarchia francese e alla riduzione
di quella inglese a una macchina che dà sfoggio di diligenza e attenzione per gli affari, ma non è collegata con i meccanismi. Già, hai visto un mucchio di cose, ma aspetta ancora un attimo, perché la più importante deve ancora venire. Aspetta trent’anni, e guarda allora la terra! Vedrai meraviglie su meraviglie aggiungersi a quelle che hai visto nascere, e oltre a esse vedrai manifestarsi il loro formidabile Risultato: finalmente l’Uomo nella sua piena statura! E in continua, visibile crescita sotto i tuoi occhi. Allora lasciamo che chi possiede un trono o un privilegio dorato inaccessibile al suo vicino si procuri delle scarpette e si prepari a danzare, poiché
ci sarà della musica. Aspetta, e vedrai che cose! Trenta di noi, che ti onoriamo e
ti amiamo, ti offrono questa opportunità. Abbiamo in tutto 600 anni, sani e felici, depositati nella banca della vita. Prendine 30 – il più ricco regalo di compleanno mai offerto a un poeta di questo mondo – e siediti e aspetta. Aspetta finché non vedrai comparire quella sagoma maestosa e non vedrai il lontano bagliore del sole sul suo stendardo; allora potrai andartene soddisfatto, sapendo di aver visto colui per cui è stata fatta la terra, e che proclamerà che il grano umano vale più delle umane erbacce, e si adopererà per organizzare i valori umani su tale base.

Mark Twain

PER IL BENE DELL’UMANITÀ
MOHANDAS GANDHI ad ADOLF HITLER
23 luglio 1939
Il 23 luglio del 1939, mentre le tensioni in Europa aumentavano in seguito all’occupazione tedesca della Cecoslovacchia, Mohandas Gandhi, il famoso leader del movimento nonviolento per la liberazione dell’India, scrisse una lettera all’uomo che stava orchestrando quella che sarebbe diventata la Seconda guerra mondiale: il leader della Germania nazista Adolf Hitler. In realtà la lettera di Gandhi, un appello chiaro e conciso affinché Hitler scongiurasse la guerra “per il bene dell’umanità”, non raggiunse mai il destinatario a causa dell’intervento del governo britannico. Poco più di un mese dopo, il mondo assisté con orrore all’invasione tedesca della Polonia e all’inizio del conflitto più vasto e letale della storia del mondo.

As at Wandha
C.P. India
23.7.’39.

Caro amico,
alcuni amici mi hanno chiesto con insistenza di scriverle una lettera per il bene dell’umanità, ma ho resistito a tale richiesta perché avevo la sensazione che qualunque lettera da parte mia sarebbe sembrata un atto di impertinenza. Qualcosa mi dice che non devo pensarci troppo, ma lanciare il mio appello costi quel che costi.
È evidente che lei oggi è l’unica persona al mondo in grado di scongiurare una guerra che potrebbe ridurre l’umanità a una condizione selvaggia. Deve proprio pagare questo prezzo per raggiungere il suo obiettivo, per quanto possa sembrarle valido? Ascolterà l’appello di uno che ha deliberatamente rinnegato il metodo della guerra, non senza considerevoli successi? In ogni caso le anticipo le mie scuse se in qualche modo ho sbagliato decidendo di scriverle.
Rimango,
suo sincero amico
M.K. Gandhi

Herr Hitler
Berlino
Germania.

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© Shaun Usher, 2013
Published by arrangement with Canongate BOOKs LTD
© Giangiacomo Feltrinelli editore