Cosa fu il disastro di Bhopal
Il famoso spettacolo di Marco Paolini su uno dei più grandi disastri ambientali della storia, che trent'anni fa in India provocò migliaia di morti
Trent’anni fa – nella notte tra il 2 e il 3 dicembre del 1984 – in India si verificò uno dei più gravi disastri industriali della storia: nello stabilimento chimico di Bhopal (nell’India centrale) della Union Carbide un incidente portò al rilascio di oltre 42 tonnellate di isocianato di metile, un composto chimico utilizzato per la produzione di pesticidi. Una nube altamente tossica si propagò nell’area intorno alla fabbrica contaminando migliaia di persone e uccidendone, secondo i dati del governo, circa 4 mila solo nelle prime settimane. Altre stime parlano di 8 mila o 15 mila. Negli anni successivi è stato comunque calcolato che siano state almeno 25mila le morti legate all’incidente e che 560mila persone abbiano avuto danni gravi o irreversibili. Gli effetti della perdita di gas tossici continuano a farsi sentire ancora oggi a Bhopal. Numerosi bambini nascono ogni anno malformati e con gravi disfunzioni, mentre i casi di cancro, diabete e di altre malattie croniche sono più alti rispetto alla media.
L’attore Marco Paolini ha realizzato nel 2003 un racconto-inchiesta sul disastro di Bhopal, che fu trasmesso in tv e ottenne un certo successo.
Dall’inchiesta che seguì al disastro risultarono carenze nel sistema di sicurezza. La Union Carbide pagò circa 470 milioni di dollari al governo indiano come risarcimento, una cifra molto bassa in relazione ai danni provocati. La società fu poi acquisita dalla Dow Chemicals, i cui legali sostennero che l’accordo raggiunto tra Union Carbide e il governo aveva di fatto esaurito ogni possibile futura richiesta contro la società. A distanza di oltre 25 anni dal disastro, un tribunale indiano condannò otto persone a due anni di carcere per quanto avvenuto nello stabilimento quel giorno: una condanna considerata ridicola soprattutto perché Warren Anderson, ex amministratore delegato della Union Carbide all’epoca dell’incidente, accusato di essere uno dei principali responsabili di quanto accaduto, non venne mai estradato dagli Stati Uniti. Anderson è morto nel settembre del 2014 in una clinica in Florida. La fabbrica a Bhopal non è più funzionante ma non è mai stata smantellata.