Il teatro a Barcellona in cui si paga a sorriso

Tramite un accurato sistema di riconoscimento facciale installato su alcuni tablet: è una reazione all'aumento delle tasse sui biglietti teatrali (e sta avendo grande successo)

Il teatro Teatreneu di Barcellona, in Spagna, in collaborazione con l’agenzia pubblicitaria “The Cyranos McCann”, sta sperimentando da alcuni mesi una speciale tariffa per gli spettacoli comici che offre: in pratica gli spettatori pagano a seconda del numero delle volte che sorridono durante lo spettacolo: il conteggio viene effettuato tramite un software di riconoscimento facciale installato su alcuni tablet montati sugli schienali delle poltrone del teatro. Per ogni sorriso pagano 30 centesimi di euro, e al massimo si possono pagare fino a 24 euro (in altre parole, dopo l’ottantesimo sorriso, gli altri sono gratuiti). L’ingresso di per sé non si paga: e chi non sorride neppure una volta non tira fuori nemmeno un euro.

L’iniziativa, spiegano i responsabili del progetto, è stata presa con l’intenzione di attirare un maggior numero di spettatori al teatro. È una forma di reazione al recente aumento delle tasse sui biglietti degli spettacoli teatrali deciso dal governo spagnolo, che ha causato una significativa riduzione del pubblico.

Il nuovo metodo di pagamento e la notevole pubblicità che ne è stata fatta – dicono i responsabili del teatro – hanno determinato un aumento degli spettatori e un aumento degli incassi: di media il prezzo complessivo del biglietto è aumentato di circa 6 euro rispetto alla tariffa precedente adottata dal teatro. A causa del grande successo, scrive BBC, l’iniziativa è stata imitata da altri teatri spagnoli. Il Teatreneu ha anche sviluppato un’applicazione che consente il pagamento del biglietto individuale tramite smartphone. Inoltre, durante gli spettacoli tutti i sorrisi sono registrati e segnalati in tempo reale su un monitor.

sorriso

L’iniziativa è stata generalmente accolta con favore e grande curiosità, e qualcuno ci ha anche scherzato sopra: «Sembra divertente, finché non spediscono tutti i dati del riconoscimento facciale alla NSA», ha detto a BBC il direttore di un locale di cabaret di Londra. Altri commentatori, analizzando più seriamente la proposta, hanno ipotizzato possibili controversie nel caso in cui il software di riconoscimento facciale interpretasse come un sorriso una smorfia o un’altra espressione, magari di disapprovazione. Potrebbe generare qualche imbarazzo, scrive Slate, anche il fatto che per uno stesso spettacolo, tra amici di uno stesso gruppo nel pubblico, qualcuno si ritrovasse a pagare 24 euro, il massimo, e qualcun altro 2 euro o niente.