Il Belgio ai Mondiali
Un vecchio Belgio
Il Belgio ebbe una nazionale di calcio molto forte tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta. Fin dal 1976, e per quasi quindici anni, la squadra fu allenata da Guy Thys, un ex calciatore belga divenuto celebre proprio per i risultati ottenuti in quel periodo. All'Europeo del 1980, che si disputò in Italia, in pochi si aspettavano che il Belgio potesse arrivare in finale: perse 2-1 contro la Germania Ovest, ma durante la fase a gironi riuscì a battere la Spagna e a pareggiare contro due squadre molto più attrezzate: Italia e Inghilterra. Ma soprattutto pose le basi, innanzitutto in difesa, per quella che sarebbe diventata un'ottima nazionale: in quel Belgio ci giocavano già il fortissimo portiere Jean-Marie Pfaff e il difensore Michel Renquin.
A quei giocatori dell'Europeo se ne unirono altri negli anni successivi: uno tra questi – molto noto in Italia, sia perché giocò nel campionato di Serie A sia perché era di origini italiane – fu il giovane centrocampista Vincenzino Scifo, uno che ci sapeva fare quando aveva il pallone tra i piedi (un po' meno a difendere). Al Mondiale in Messico del 1986 il Belgio si presentò come una buona squadra, ma che non aveva ancora del tutto soddisfatto le aspettative rispetto a quell'Europeo. La fase a gironi non fu entusiasmante: perse 2-1 contro il Messico, vinse 2-1 contro l'Iraq, pareggiò 2-2 contro il Paraguay. Agli ottavi incontrò l'Unione Sovietica, che in quegli anni era una squadra – sulla carta – decisamente più forte, con un gioco tutto incentrato sull'attacco: quindi Guy Thys, allenatore del Beglio, che già giocava con la difesa a quattro, decise di mettere un quinto giocatore davanti alla difesa, e puntare tutto sulle ripartenze. Mantenendo quel modulo fino alla fine del torneo, il Belgio di Thys non soltanto batté inaspettatamente l'Unione Sovietica 4-3, ma anche la Spagna ai quarti, sconfitta ai rigori. In semifinale fu battuto dall'Argentina di Maradona, e poi perse anche contro la Francia nella finale per il terzo e quarto posto.
Foto: Enzo Scifo (Allsport UK /Allsport)