• Mondo
  • Sabato 4 gennaio 2014

Ora è bloccata nel ghiaccio la nave cinese

È la nave da cui è partito l'elicottero che ha soccorso la nave russa incagliata al Polo Sud: ma non corre alcun pericolo, dice il capitano

In this photo provided China's official Xinhnua News Agency, passengers from the trapped Russian vessel MV Akademik Shokalski, seen at right, prepare to board the Chinese helicopter Xueying 12 in the Antarctic Thursday, Jan. 2, 2014. A helicopter rescued all 52 passengers from the research ship that has been trapped in Antarctic ice, 1,500 nautical miles south of Hobart, Australia, since Christmas Eve after weather conditions finally cleared enough for the operation Thursday. (AP Photo/Xinhua, Zhang Jiansong) NO SALES
In this photo provided China's official Xinhnua News Agency, passengers from the trapped Russian vessel MV Akademik Shokalski, seen at right, prepare to board the Chinese helicopter Xueying 12 in the Antarctic Thursday, Jan. 2, 2014. A helicopter rescued all 52 passengers from the research ship that has been trapped in Antarctic ice, 1,500 nautical miles south of Hobart, Australia, since Christmas Eve after weather conditions finally cleared enough for the operation Thursday. (AP Photo/Xinhua, Zhang Jiansong) NO SALES

Venerdì 3 dicembre il capitano della nave cinese Xue Long (Snow Dragon) – che ha soccorso 52 passeggeri della nave russa Akademik Shokalskiy, bloccata al Polo Sud dal giorno della vigilia di Natale – ha comunicato che anche la Xue Long è rimasta incagliata a sua volta nei ghiacci del Polo Sud, non lontano dal posto in cui ancora si trova la Akademik Shokalskiy (che ha mantenuto 22 membri a bordo in attesa che la nave si disincagli).

Secondo un comunicato della Australian Maritime Safety Authority (AMSA), i tentativi di manovra della Xue Long per venire fuori dai ghiacci non hanno avuto successo, ma il capitano ha detto che la nave è al sicuro, l’equipaggio sta bene e non corre pericoli imminenti, e al momento non è richiesto alcun intervento di soccorso.

La Snow Dragon è una delle due navi rompighiaccio che sono state da subito coinvolte nelle operazioni di soccorso alla Akademik Shokalskiy, ma che avevano incontrato difficoltà simili rendendo di fatto necessario l’intervento dell’elicottero. L’altra nave è l’australiana Aurora Australis, su cui si trovano al momento i 52 passeggeri della Akademik trasportati dall’elicottero cinese partito proprio dalla Snow Dragon, e che ha compiuto 5 voli in totale per portare in salvo i passeggeri. A bordo della Akademik sono rimaste le 22 persone dell’equipaggio iniziale, che aspettano che la nave si disincagli, mentre a bordo della nave cinese ci sono 111 persone, e le due navi si daranno soccorso vicendevolmente, all’occorrenza. Alla Aurora Australis – cui inizialmente era stato chiesto di restare nei paraggi in caso la nave cinese avesse richiesto soccorso – è stata data l’autorizzazione per riprendere la rotta verso Hobart, in Tasmania.

La Akademik Shokalskiy era partita il 7 dicembre scorso dalla Nuova Zelanda ed è rimasta incagliata a circa 160 chilometri dalla base permanente francese “Dumont d’Urville”, nella parte orientale dell’Antartide, in un tratto di mare solitamente navigabile in questo periodo dell’anno ma che si è ghiacciato a seguito di un’improvvisa bufera di neve che ha abbassato la temperatura.

Foto: AP Photo/Xinhua, Zhang Jiansong