È quanto hanno stabilito le lunghe indagini dell'agenzia Associated Press e della fondazione World Press Photo, che però hanno preso decisioni opposte su chi la firmerà d'ora in poi

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<p>&#8220;Uno studio rivela: i bambini sono stupidi&#8221;; &#8220;Il tasso di mortalità mondiale stabile al 100 per cento&#8221;; &#8220;L&#8217;autunno cancellato dopo 3 miliardi di stagioni&#8221;; &#8220;La droga ha vinto la guerra alla droga&#8221;: sono <a href="http://popwatch.ew.com/2013/08/29/the-onion-greatest-headlines/">alcuni delle migliaia di titoli</a> di <a href="http://www.theonion.com"><em>The Onion</em></a>, una popolare rivista satirica settimanale americana (e dal 1996 un sito web) che si definisce &#8220;the America’s Finest News Source&#8221;:<em> The Onion </em>da 25 anni<em> </em>imita, stravolge e prende in giro, nei temi e nel linguaggio, il mondo dei media e dell&#8217;informazione americano: commentando gli eventi nazionali e internazionali più rilevanti e mescolandoli con notizie del tutto inventate.</p>
<p><em>The Onion</em>, come spiega <a href="https://www.facebook.com/TheOnion/info">la pagina Facebook ufficiale</a>, fu fondato nel 1765 da Friedrich Siegfried Zweibel: originariamente si chiamava <em>Mercantile Onion</em>, perché quelle erano le uniche due parole in inglese conosciute in quel momento dal fondatore, emigrato dalla Germania (<em>Zwiebel</em> in tedesco vuol dire appunto &#8220;cipolla&#8221;). Il motto del giornale in origine era <em>Tu Stultus Es</em> (&#8220;sei stupido&#8221; in latino).</p>

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<p>Non è vero niente, naturalmente. <em>The Onion</em> fu fondato nel 1988 da due studenti della University of Wisconsin-Madison, Tim Keck e Christopher Johnson: il nome fu scelto dallo zio di Tim Keck, quando un pomeriggio vide Chris Johnson mangiare pane e cipolla, perché i due studenti squattrinati non potevano permettersi altro. L&#8217;anno successivo i due vendettero la rivista al caporedattore Scott Dikkers e al responsabile delle inserzioni pubblicitarie Peter Haise per 16 mila dollari. I primi tempi ebbe molto successo in un numero limitato di città, soprattutto nei centri universitari come Madison, Milwaukee e Chicago: vi si potevano anche ritagliare dei coupon per avere sconti al cinema. I primi titoli erano battute, scherzi e giochi di parole dedicati ai ragazzi e ai professori dei campus, come quello su un professore di fisica che aveva dimostrato che l&#8217;universo non esisteva (nella celebre equazione &#8220;u = z&#8221;, dove &#8220;u&#8221; era l&#8217;universo e &#8220;z&#8221; (per <em>zilch</em>) stava per &#8220;un bel niente&#8221;).</p>
<p>In pochi anni crebbe e diventò la rivista satirica più nota negli Stati Uniti, ma un nuovo successo arrivò con la creazione del sito web nel 1996. Oggi <em>The Onion</em> è una vera e propria azienda editoriale, con un proprio canale web di news che va in onda 24 ore al giorno, <em>The Onion News Network. </em>La versione cartacea di <em>The Onion</em> è oggi distribuita gratuitamente in diverse città, tra cui Milwaukee, Chicago, Denver e Indianapolis ma a partire dal 2012, con la fine della distribuzione dell&#8217;edizione cartacea nazionale, cessarono le pubblicazioni anche di quasi tutte le edizioni locali più importanti, tra cui quelle di New York, Los Angeles, San Francisco, Washington DC e Philadelphia, per la netta riduzione degli introiti pubblicitari e per la decisione da parte delle redazioni locali di concentrarsi sul nuovo modello di business della versione online.</p>
<p>Come ha spiegato Stephen Thompson, redattore che ha trascorso 12 anni al giornale e fondatore di <i><a href="http://www.avclub.com">The A.V. Club</a> </i>(una sezione non satirica della rivista dedicata all&#8217;intrattenimento, con interviste e recensioni), solitamente ci volevano 2 settimane prima che un pezzo fosse pronto per essere pubblicato sull&#8217;edizione cartacea. Al contrario del processo editoriale tradizionale <a href="http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/11/07/AR2008110701942_pf.html">tutto partiva dai titol</a>i, alla scelta dei quali si dedicavano i primi due giorni della settimana e sui quali poi si inventavano e costruivano le storie. Un team di redattori controllava ogni singolo elemento, dai nomi inventati alla punteggiatura, per assicurarsi che tutto fosse in linea con le regole del giornalismo tradizionale e conforme agli standard dei più importanti giornali: il pezzo poteva essere pubblicato solo dopo aver ricevuto l&#8217;approvazione di almeno sei redattori.</p>
<p>Dalla creazione dell&#8217;edizione online ma soprattutto con la fine della pubblicazione della maggior parte delle edizioni cartacee nel 2012 (un periodo di transizione che coincise anche con lo spostamento della redazione<a href="http://www.theatlanticwire.com/business/2012/03/onions-bumpy-ride-chicago/50149/"> da New York a Chicago</a>, col conseguente abbandono di molti collaboratori tra cui il caporedattore Joe Randazzo) <em>The Onion</em> <a href="http://www.slate.com/articles/technology/technology/2013/09/changes_at_the_onion_america_s_finest_news_source_adjusts_to_internet_speed.2.html">non funziona più così</a>: è diventato più veloce, più diffuso, ma secondo molti &#8220;meno credibile&#8221;, votandosi interamente al concetto di &#8220;digital first&#8221; (prima il digitale) e adattandosi ai tempi di Internet e dei social media.</p>
<p>Ora <em>The Onion</em> pubblica molto più rapidamente i suoi contenuti, che sono anche inevitabilmente aumentati: dalle finte notizie costruite nell&#8217;arco di due settimane si è passati alle finte presentazioni, le finte gallery fotografiche, le finte infografiche, i finti titoli, pubblicati quotidianamente e ad un ritmo molto elevato. Nel tentativo (riuscito secondo i numeri, dato che il sito di <em>The Onion</em> è cresciuto del 30 per cento nel corso dell&#8217;ultimo anno) di rendere la propria satira tempestiva e virale, secondo molti si è persa parte della qualità, del ricorso alla sfumatura, dell&#8217;ironia ragionata che erano il tratto distintivo del giornale.</p>
<p>Questo ha causato anche una serie di &#8220;incidenti&#8221; e di <a href="http://www.thedailybeast.com/articles/2012/09/29/fooled-by-the-onion-8-most-embarrassing-fails.html">episodi controversi</a>. A settembre del 2011 <em>The Onion</em> pubblicò in apertura di homepage un <a href="http://www.theonion.com/articles/congress-takes-group-of-schoolchildren-hostage,26207/">articolo</a> intitolato &#8220;Il parlamento prende in ostaggio una scolaresca&#8221;: l&#8217;articolo venne diffuso molto rapidamente (<a href="https://twitter.com/TheOnion">l&#8217;account Twitter di <em>The Onion </em></a>aveva<em> 3 </em>milioni di iscritti allora, oggi più di 5 milioni) e molti presero sul serio la notizia, fino a quando intervenne persino la polizia, diffondendo una nota per smentire che ci fosse alcun problema al Campidoglio.</p>
<p>Tra ottobre e novembre 2012 ci furono due veri e propri casi internazionali, ma da considerare dei successi più che degli incidenti: prima <a href="https://www.ilpost.it/2012/10/01/iran-the-onion/">con la pubblicazione della notizia</a> che nelle zone rurali degli Stati Uniti il presidente iraniano Ahmadinejad aveva ottenuto più consensi in un sondaggio rispetto a Barack Obama (ripresa dall’agenzia di stampa iraniana <em>Fars News Agency</em>, vicina al governo e ai Guardiani della rivoluzione iraniana, e pubblicata anche nella versione in fārsì del sito), poi con la notizia che Kim Jong-un, il leader della Repubblica Democratica Popolare di Corea, era stato eletto &#8220;uomo più sexy del 2012&#8221;: l&#8217;edizione online del Quotidiano del Popolo, l&#8217;organo del Partito Comunista Cinese, <a href="http://www.npr.org/2012/12/01/166293306/the-onion-so-funny-it-makes-us-cry">riprese la notizia come se fosse vera</a>, pubblicando anche una gallery fotografica di 55 immagini del leader nord-coreano.</p>
<p>L&#8217;episodio forse più controverso, però, è accaduto quest&#8217;anno, durante la serata degli Oscar: mentre era in corso la premiazione <a href="http://www.hollywoodreporter.com/news/onion-calls-quvenzhane-wallis-c-424113"><em>The Onion</em> pubblicò un tweet in cui definiva la piccola attrice americana Quvenzhane Wallis</a>, protagonista del film “Re della terra selvaggia”, letteralmente &#8220;a cunt&#8221; (un&#8217;espressione molto volgare e offensiva), scatenando subito moltissime polemiche: il tweet fu cancellato dopo un&#8217;ora, e il giorno successivo <a href="https://www.facebook.com/TheOnion/posts/10151500974969497">il CEO del sito, Steve Hannah, postò su Facebook una lettera di scuse</a>, ammettendo le proprie colpe, precisando che l’account di Twitter da quel momento sarebbe stato supervisionato da una squadra e che sarebbero stati presi provvedimenti contro il responsabile della pubblicazione del tweet.</p>
<p>A parte l&#8217;ultimo episodio, obiettivamente sgradevole, gli altri hanno evidenziato come in rete aumenti decisamente il rischio di far passare per vere quelle &#8220;notizie che non lo erano&#8221;, anche quando a farle girare è un sito dichiaratamente satirico. Uno degli approcci più espliciti di <em>The Onion</em> alla scelta e alla pubblicazione delle notizie è questo: trattare in maniera esageratamente ironica e dissacrante un evento molto drammatico e invece fingere di prendere sul serio storie molto più leggere, come l<a href="https://www.ilpost.it/2013/08/27/miley-cyrus-mtv-awards/">&#8216;esibizione di Miley Cyrus agli scorsi MTV Awards</a>, costruendo addirittura un editoriale di spiegazioni firmato dal direttore operativo di CNN Meredith Artley.</p>
<p>Oltre a <em>The Onion</em> sono nate negli ultimi anni moltissime pagine parallele al sito<em id="__mceDel">: </em>una di queste per esempio, <a href="http://literallyunbelievable.org">Literally Unbelievable</a>, raccoglie le reazioni su Facebook dei lettori che prendono sul serio le finte notizie pubblicate dal sito. Su Reddit, invece, c&#8217;è una sezione chiamata <a href="http://www.it.reddit.com/r/NotTheOnion">Not the Onion</a>, che raccoglie titoli di notizie vere così inverosimili e bizzarri da poter sembrare invenzioni del sito satirico.</p>

Media

satira

the onion

The Onion

<p>Un titolo dedicato alla situazione in Siria: "Obama assicura agli americani: questo non sarà un altro assedio ottomano di Belgrado come quello del 1456". 3 settembre 2013.</p>


<p>Una finta prima pagina del 1969, con commenti “coloriti“ sullo sbarco sulla Luna</p>


<p>La prima pagina del numero successivo agli attentati dell'11 settembre 2001: tra i titoli "La vita americana si è trasformata in un brutto film di Jerry Bruckheimer", "Non sapendo cos'altro fare una donna prepara una torta a forma di bandiera americana", "Gli abbracci aumentati del 76.000 per cento"</p>


<p>"Scoperto lo scheletro di Satana"</p>


<p>L'articolo dedicato a Kim Jong-un, votato "uomo più sexy del 2012". 14 novembre 2012.</p>


<p>Il titolo dedicato al neoeletto presidente Bill Clinton "Il nuovo presidente sente il dolore della nazione, e i suoi seni". Gennaio 1993.</p>


<p>Il titolo "Kennedy ucciso dalla CIA, la mafia, Castro, Lyndon Baines Johnson, i camionisti e i massoni" e l'occhiello "Il presidente colpito 129 volte da 43 diverse angolazioni"</p>


<p>"Il congresso assume un batterista" e nello schema successivo viene spiegato perché: tra i vari motivi, eseguire un rullo di tamburi poco prima dei risultati delle votazioni. Dicembre 1995.</p>


<p>"La droga ha vinto la guerra alla droga". Gennaio 1998.</p>


<p>"Sondaggio: la maggioranza degli americani approva l'invio del Congresso in Siria". Settembre 2013.</p>


Uno storico giornale satirico americano, che con internet è diventato evidenziatore di molte depravazioni dell'informazione contemporanea, a cominciare dalle notizie false

Cosa è “The Onion”

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