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Esquire compie 80 anni
Il primo numero della rivista, uscita il 4 ottobre 1933.
Il primo numero della rivista, uscita il 4 ottobre 1933.
Liz Taylor, aprile 1952
La prima copertina di George Lois per Esquire, per cui ne disegnò 92, dal 1962 al 1972. Nell'immagine un modello raffigura il pugile Floyd Patterson disteso dopo la possibile sconfitta, in vista dell'incontro con Sonny Liston. La copertina è dell'ottobre 1962.
Una copertina di George Lois del settembre 1965. Il numero era dedicato all'inizio dell'anno universitario e Lois scelse di raffigurare quelli che considerava quattro modelli per i giovani americani: Bob Dylan, Malcolm X, Fidel Castro e John F. Kennedy.
Jack Nicholson su una copertina disegnata da Geroge Lois per il numero di ottobre 1972. Il numero trattava delle star di Hollywood e l'attore aveva accettato di posare nudo soltanto con i sandali, un cappello e il sigaro. Lois racconta che a Nicholson la copertina piacque molto e che voleva aiutare quella che chiamò «la migliore rivista di sempre». Si dimenticò però di avvisare il suo agente, che telefonò minacciando di far causa alla rivista: i proprietari di Esquire ordinarono quindi di cambiare copertina.
Brad Pitt, giugno/luglio 2013.
Il pugile Muhammed Ali su una copertina di George Lois dell'aprile 1968. Ali - precedentemente Cassius Clay - si era convertito all'islam l'anno prima e si era rifiutato di entrare nell'esercito per motivi religiosi. Fu condannato a cinque anni di carcere e gli fu tolta la licenza per combattere: per questo non partecipò a incontri di boxe dal marzo del 1967 all'ottobre del 1970. Lois propose ad Ali di ritrarlo come un moderno San Sebastiano, e lui acconsentì dopo il parere positivo del suo padre spirituale. Dopo cinque anni la Corte Suprema americana ribaltò la sentenza di condanna e Ali riprese a combattere.
Bill Murray, dicembre 1998.
Gennaio 1958
Joh F. Kennedy su una copertina di Geroge Lois del giugno 1964.
Come spiega Lois: «"Kennedy Without tears" era un articolo di Tom Wicker che raccontava JFK in modo "oggettivo e distaccato", sette mesi dopo il suo assassinio. La mia copertina alludeva al concetto opposto, con Kennedy che piangeva per il suo destino perduto. (O forse dopotutto sono le lacrime del lettore?). Per molti americani l'assassinio del presidente è stato un trauma mai superato e a giugno i nervi erano ancora tesi come lo erano stati a novembre. Anche se il numero vendette bene, molti mi accusarono di essere stato insensibile. Ma questa copertina mi fa venire ancora le lacrime.
La copertina fu disegnata da George Lois per il numero di ottobre 1966. Le parole furono pronunciate da un soldato americano in Vietnam, come raccontato da un articolo pubblicato di John Sack sulla rivista.
La modella Daisy Rebecca Lowe sull'edizione britannica di Esquire, giugno 2010.
L'attore Peter Dinklage sull'edizione spagnola di settembre 2013.
Richard Nixon su una copertina di George Lois del maggio 1968. È un'allusione ironica al famoso dibattito televisivo tra i candidati presidenziali Nixon e John F. Kennedy, nel 1960. Nixon era reduce da un ricovero in ospedale per un’infezione, era dimagrito, non si fece truccare e durante il confronto sudava vistosamente e si asciugava in continuazione la fronte. Kennedy era in forma, bello e sorridente. Gli spettatori attribuirono a grandissima maggioranza la vittoria a Kennedy, mentre per chi aveva seguito il confronto alla radio i due erano arrivati pari.
Nel 1968, all'epoca della copertina, Nixon era di nuovo candidato alla presidenza. Lois racconta che quando uscì il numero chiamarono dal suo staff per lamentarsi, sostenendo che il rossetto era offensivo e metteva in dubbio la mascolinità di Nixon.
Virna Lisi su una copertina di George Lois del marzo 1965.
Barack Obama dopo l'insediamento della presidenza, febbraio 2009.
Ursula Andress come simbolo della violenza sulle donne in una copertina di George Lois del luglio 1967.
David Beckham, settembre 2012.
Il pugile Sonny Liston raffigurato da George Lois come il primo Babbo Natale nero americano, nella copertina del dicembre 1963. L'immagine fece molto discutere: alcune aziende ruppero i contratti pubblicitari, molti abbonati chiesero il rimborso e la redazione ricevette numerose lettere di protesta.
Gennaio 1934
Una copertina di George Lois del settembre 1969. Allude agli scontri tra i giovani pacifisti, ribelli e contrari alla guerra in Vietnam e la polizia, e ricevette moltissime lettere di protesta da parte di poliziotti.
Andy Warhol su una copertina di George Lois, maggio 1969
Kate Moss, sull'edizione britannica dell' agosto 2013.
La copertina disegnata da Matt Groening, creatore dei Simpson, per i 20 anni dell'edizione britannica della rivista.
La copertina per gli 80 anni della rivista, ottobre 2013.