Mariano Rivera è stato uno dei giocatori più amati della squadra di baseball dei New York Yankees negli ultimi due decenni. Intanto perché è lì, nella stessa squadra, da 18 anni e non ha mai giocato da nessun’altra parte: e poi perché gioca in un ruolo decisivo e molto particolare, in cui è fortissimo e forse il più famoso di sempre. È un lanciatore – il ruolo più importante della squadra – ma è il lanciatore “di rilievo”, il “closer”, quello che viene fatto giocare nelle fasi finali della partita quando i lanciatori titolari sono stanchi e indeboliti e il risultato va mantenuto senza correre rischi. In questo impegno, Rivera ha il record di tutti i tempi nel campionato MLB americano di partite “portate a casa”.
Rivera è di Panama, dove fu visto e arruolato dagli Yankees: ha 44 anni e con gli Yankees ha vinto 5 World Series, il campionato maggiore americano. Giovedì sera, come annunciato, è entrato in campo allo Yankee Stadium davanti a quasi cinquantamila persone venute a salutarlo per la sua ultima partita: era l’ultima in casa della stagione regolare degli Yankees, dal risultato irrilevante (gli Yankees hanno perso 4-0 dai Tampa Bay Rays). Rivera ha cominciato a lanciare nell’ottavo e penultimo inning, annunciato dalla sua canzone “Enter Sandman” dei Metallica, e nel nono i suoi compagni sono andati a prenderlo sul monte di lancio per sostituirlo celebrando il suo abbandono, con commozione di tutti e lunga standing ovation del pubblico. Una coda di saluti potrebbe esserci nei prossimi giorni a Houston se Rivera deciderà, come ultimo addio, di giocare per una volta da esterno nella partita degli Yankees contro gli Houston Astros.