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    Vista da lontano
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    12 cose sulla Siria

    Vista da lontano

    Iniziamo dalle basi con l'atlante. La Siria è uno stato del Vicino Oriente che confina a nord con la Turchia, a est con l'Iraq, a sud con la Giordania e a ovest con Israele e il Libano. Si affaccia a ovest sul Mar Mediterraneo, ma non ha coste molto estese, in proporzione alla sua estensione da nord a sud, perché a sud-ovest c'è il Libano, tra la Siria e il mare. La sua capitale, Damasco, è nella parte meridionale del paese, vicina al confine col Libano, ed è a quasi 2300 chilometri di distanza da Roma, in linea d'aria. Il punto più settentrionale della Siria è all'incirca alla stessa latitudine del punto più a sud della Sicilia.

    Più vicino
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    12 cose sulla Siria

    Più vicino

    Guardando una foto satellitare della Siria si vede bene che buona parte del paese è costituita da grandi pianure, per lo più desertiche. La zona più fertile si trova nella parte nord-occidentale, dove il clima è più mite anche grazie alla vicinanza del Mar Mediterraneo. Le aree fertili sono la principale risorsa naturale del paese e negli anni sono state ampliate, anche a maggiore distanza dalla costa, grazie a diverse iniziative per migliorare i sistemi di irrigazione. Le pianure sono interrotte da rilievi montuosi disposti in direzione da sud-ovest verso nord-est, la montagna più alta si chiama Jabal ash-Shaykh ed è alta 2814 metri. I due fiumi principali sono l'Eufrate e l'Oronte: il primo scorre in Siria per 690 chilometri, tra la Turchia e l'Iraq, il secondo attraversa il paese da nord a sud tra il Libano e la Turchia e il suo corso è intervallato da diverse dighe, per la creazione di riserve d'acqua. Lungo la costa si sta meglio grazie al clima mediterraneo temperato, mentre nell'interno c'è un clima continentale con forti escursioni termiche.

    Il nome e il gatto
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    12 cose sulla Siria

    Il nome e il gatto

    La Siria deve il suo nome al modo in cui venivano chiamati i suoi abitanti ai tempi dell'antica Grecia: Σύριοι (Sýrioi) o Σύροι (Sýroi). Un lungo dibattito filologico non ha mai concluso se Siria e Assiria - usate nella storia antica sia come sinonimi che come regioni distinte - abbiano la stessa etimologia. Un tempo era diffusa anche la forma Sorìa derivata dal nome in arabo del paese, ed è per questo che ancora oggi chiamiamo "soriana" la razza impura del comune gatto meticcio (quello domestico), originario della Siria. La lingua ufficiale della Siria dei giorni nostri è l'arabo, ma sono parlati anche il curdo, l'armeno, l'aramaico e il circasso. I curdi sono il 9 per cento della popolazione, gli armeni circa l'1 per cento, mentre oltre l'89 per cento della popolazione è costituita da arabi e aramei (siriaci) arabizzati.

    (AP Photo/Andoni Lubaki)

    Numeri
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    12 cose sulla Siria

    Numeri

    La Siria è ampia 185mila chilometri quadrati (l'Italia, per confronto, oltre 300mila) e ha una popolazione di 21,5 milioni di persone, con una densità di 117 persone per chilometro quadrato (noi siamo a 208). È suddivisa in 14 province a loro volta divise in 60 distretti a loro volta divisi in 206 sotto-distretti, che comprendono le città e i villaggi. Damasco si stima abbia 1,7 milioni di abitanti, ed è la seconda città per popolazione: prima c'è Aleppo (2,1 milioni) e al terzo posto c'è Homs (652mila). L'aspettativa di vita è di 71,2 anni di vita, mentre l'età media è di 21,7 anni. Nel 2012 il prodotto interno lordo (PIL) della Siria è stato di 73,67 miliardi di dollari: il PIL pro capite è di 3.289 dollari, contro i 33.049 dell'Italia. Nell'Indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite, la Siria è al 116esimo posto, al primo c'è la Norvegia, all'ultimo il Niger, l'Italia è al 25esimo posto.

    (AP Photo/Muzaffar Salman)

    Petrolio e agricoltura
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    12 cose sulla Siria

    Petrolio e agricoltura

    La Siria non ha un'economia molto florida e dipende più che altro dalle esportazioni di petrolio e dall'agricoltura. Il settore agricolo costituisce circa un quinto del prodotto interno lordo (PIL), mentre le esportazioni di idrocarburi sono alla base del 40 per cento dei ricavi del paese. Le risorse si stanno comunque riducendo e questo pone problemi per il futuro dell'economia siriana. La guerra civile ha complicato le cose, causando una flessione del 35 per cento dell'economia del paese. Il governo ha irregimentato molto il settore economico, la disoccupazione è in aumento e ci sono settori che stanno patendo molto la guerra civile come quello del turismo: si stima che 4 impiegati su 6 nel settore abbiano perso il loro posto di lavoro dall'inizio del conflitto.

    (LOUAI BESHARA/AFP/Getty Images)

    Cosa è successo finora
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    12 cose sulla Siria

    Cosa è successo finora

    Le prime tracce di attività umane risalgono al 10mila avanti Cristo, quando la Siria era un importante area culturale del Neolitico. La regione fu una delle prime a diventare civilizzata tra il tardo Neolitico e l'Età del Bronzo. La posizione intermedia tra Mesopotamia, Anatolia e Palestina favorì la nascita del regno di Ebla a metà del terzo millennio avanti Cristo. Successivamente la regione fu influenzata dagli egizi e dai babilonesi, poi arrivò la dinastia ellenistica dei Seleucidi e nei principali centri urbani siriani si iniziò a parlare greco. Nel 64 avanti Cristo la regione fu conquistata da Pompeo e passò sotto il dominio dell'Impero romano e in seguito dell'Impero romano d'Oriente. E poi ancora nel VII secolo la Siria passò sotto il controllo degli arabi della dinastia califfale degli Omayyadi, che stabilì la nuova capitale della regione a Damasco. Dopo averne passate diverse, tra crociate e invasioni da parte dei mongoli, nel 1517 la Siria finì sotto il dominio dell'Impero ottomano, che mantenne il controllo sulla regione per oltre quattro secoli, fino a quando con la fine della Prima Guerra Mondiale Inghilterra e Francia occuparono la regione. Il tentativo di formare una monarchia indipendente non funzionò e per 26 anni la Siria fu sottoposta a un "mandato" francese come stabilito dalla Società delle Nazioni per le popolazioni ritenute incapaci di autogovernarsi. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale la Francia fu costretta a lasciare il controllo della Siria e permettere un'indipendenza richiesta da molti anni.

    (Klaus Wagensonner)

    La Siria indipendente
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    12 cose sulla Siria

    La Siria indipendente

    Dopo l'indipendenza, in Siria ci fu un lungo periodo di instabilità politica con continui cambi di governo e tredici colpi di stato. Il paese entrò a far parte della Repubblica Araba Unita, nata a inizio 1958 in seguito all'unione politica con l'Egitto. Non funzionò e dopo solo tre anni la Siria abbandonò il progetto. Seguì un nuovo periodo di disordine da cui trasse vantaggio il Partito Ba'th con un colpo di stato nel 1963. Tre anni dopo un colpo di mano interno al partito portò a un cambiamento della linea politica, da panaraba a socialista e filosovietica. La sconfitta nella Guerra dei Sei giorni, quella di Israele contro Egitto, Siria e Giordania del 1967, portò a un nuovo periodo di instabilità e a un nuovo colpo di stato interno al Ba'th che si risolse nell'instaurazione nel 1970 del regime di Hafiz al Assad, il padre dell'attuale presidente siriano Bashar al Assad che veniva da una intensa carriera militare e nel partito. Nel 1982 le forze siriane lanciarono un violento attacco contro la città di Hama per reprimere un'insurrezione promossa dai Fratelli Musulmani: il regime massacrò migliaia di persone dando un chiaro segnale ai propri oppositori.

    (BULENT KILIC/AFP/Getty Images)

    Bashar al Assad
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    12 cose sulla Siria

    Bashar al Assad

    Bashar Hafiz al Assad è nato a Damasco l'11 novembre 1965 e sulla sua vita privata non si sanno moltissime cose. Parla bene l'inglese e il francese, gli piace nuotare e dal dicembre del 2000 è sposato con Asma al Akhras, con cui ha avuto tre figli. È di fede alawita, quindi
    musulmano sciita, e governa uno stato che è invece per la maggior parte sunnita. Fu scelto dal padre Hafiz come proprio successore dopo la morte del fratello maggiore Basil in un incidente d'auto nel 1994. Alla morte del padre, nell'estate del 2000, è diventato il nuovo presidente della Siria a poco meno di 35 anni e con nessuna esperienza politica alle spalle, tanto che si dice che ancora oggi governi grazie alle indicazioni della cerchia politica del padre. Il regime di Assad sostiene il partito libanese dello Hezbollah e il movimento palestinese Hamas in una posizione anti-israeliana. Anche grazie a questo, Assad è un leader popolare nel Vicino Oriente, nonostante il suo regime abbia via via ridotto le libertà e i diritti fondamentali dei siriani.
    Nel 2010 fu fatto Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, onorificenza revocata "per indegnità" due anni dopo.

    (AP Photo/SANA, File)

    Asma al Assad
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    12 cose sulla Siria

    Asma al Assad

    Asma al Akhras è la moglie di Bashar al Assad, e ha assunto il suo cognome dopo il matrimonio celebrato nel dicembre del 2000. È nata a Londra nel 1975 da un cardiologo di origini siriane, Fawas Akhras, e da Sahar Otri, una diplomatica dell'ambasciata siriana nel Regno Unito. I suoi genitori erano originari di Homs, città dove si sono verificate alcune delle battaglie più dure tra le opposizioni e l'esercito siriano. Asma al Assad è laureata in informatica e ha un diploma in letteratura francese: prima di conoscere Bashar al Assad ha lavorato per alcune grandi banche, come Deutsche Bank e JP Morgan. Dopo il suo matrimonio, i media occidentali si erano occupati molto di lei immaginando potesse contribuire a portare nuove spinte democratiche in Siria e affascinati dalla sua immagine occidentale ed elegante. Le speranze durarono poco: Asma non ha avuto grande influenza sulla situazione in Siria e il suo ruolo è rimasto sostanzialmente marginale e relegato a compiti di rappresentanza.

    (AP Photo/Aijaz Rahi)

    La guerra civile
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    12 cose sulla Siria

    La guerra civile

    La Siria non è rimasta estranea ai moti di protesta e alle rivolte della cosiddetta "primavera araba" in corso da tre anni. Le prime manifestazioni contro il regime di Assad sono iniziate nel 2011 nel sud e si sono via via diffuse verso nord, interessando anche Damasco. I manifestanti chiedevano maggiori aperture democratiche, ma le proteste sono state represse con violenza e ci sono stati duri scontri tra polizia e oppositori del regime. La protesta è degenerata nel 2012 in guerra civile e vede contrapposti da una parte le opposizioni riunite nella Coalizione nazionale siriana - ma anche molte fazioni autonome e diverse - e dall'altra il regime siriano, che gode dell'appoggio di paesi vicini come l'Iran e più o meno apertamente della Russia. I ribelli hanno ottenuto aiuti e sostegno, anche in questo caso più o meno indirettamente, da Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Turchia, per citarne alcuni.

    (AP Photo/Narciso Contreras, File)

    Armi chimiche
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    12 cose sulla Siria

    Armi chimiche

    Secondo gli Stati Uniti e diversi altri paesi occidentali, in almeno un'occasione sono state utilizzate armi chimiche durante gli scontri tra ribelli e forze leali al regime di Assad. Nella stragrande maggioranza delle nazioni del mondo le armi chimiche sono state bandite con la Convenzione di Parigi entrata ufficialmente in vigore nel 1997. La Siria non ha aderito alla convenzione e si ritiene abbia grandi quantità di gas nervini a disposizione, soprattutto gas sarin: è molto tossico e a contatto con la pelle, oppure se inalato, causa violenti conati di vomito, fuoriuscita di feci e urina e spasmi muscolari, l'esposizione al gas può portare alla morte per soffocamento in pochi minuti. Ci sono indizi molto concreti che fanno supporre che gas nervini siano stati usati in un attacco contro i ribelli a est di Damasco lo scorso 21 agosto. Gli Stati Uniti dicono di esserne certi e stando alle ultime minacciose dichiarazioni del Segretario di stato, John Kerry, si stanno preparando per un intervento armato contro il regime di Assad. Probabilmente un'incursione di avvertimento, che non porti comunque direttamente al rovesciamento del regime.

    Via, pini e Argentina
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    12 cose sulla Siria

    Via, pini e Argentina

    Secondo la Bibbia, San Paolo si convertì al cristianesimo quando fu abbagliato da una luce procedendo verso Damasco. Da qui il modo di dire che conosciamo, sulla via di Damasco. Il pino di Aleppo deve il suo nome alla omonima città della Siria: è una pianta nativa della zona mediterranea diffusa lungo le aree costiere di molti paesi dal Montenegro alla Spagna al Marocco e alla Libia ed è perlopiù coltivato come specie ornamentale. Si stima che circa 1,3 milioni di argentini abbia origini siriane o libanesi: sono i figli degli immigrati che attraversarono l'Atlantico durante il XIX secolo. I genitori dell'ex presidente argentino Carlos Menem erano originari di Yabrud, in Siria.

    (Robert Wallace)

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    Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980