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    Chi ha inventato le mentine?
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    Chi ha inventato cosa

    Mentine

    Gli antichi egizi usavano piccole scaglie di miele, incenso, mirra e cannella sulla lingua per rinfrescare l'alito. Nell'antica Roma in molti masticavano prezzemolo, mentre nel Medioevo andava per la maggiore una sorta di grande caramella fatta con chicchi di garofano e cardamomo. In epoca vittoriana si diffusero piccole liquirizie chiamate Sen-Sen.

    Le pastiglie alla menta per lungo tempo furono utilizzate solo nella medicina. Le Altoids, mentine ideate nel 1780, furono vendute per decenni come rimedio contro il mal di stomaco. La mentina per come la conosciamo oggi nacque più di un secolo fa, nel 1912 da un laboratorio di un produttore di dolciumi nell'Ohio. Si chiamava Clarence Crane e per la sua invenzione sfruttò una pressa di solito usata per creare le pillole medicinali. Poi ci fece un buco in mezzo e, visto che assomigliavano a salvagenti, li chiamò "Life Savers" (che in inglese significa, appunto, salvagente), dalle nostre parti sono note come "Polo". L'invenzione ottenne un grande successo negli anni del proibizionismo: le caramelle erano vendute nei locali dove si vendevano bevande alcoliche, come rimedio per mascherare l'odore d'alcol nell'alito.

    (John Thomson/Getty Images)

    Chi ha inventato il preservativo?
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    Chi ha inventato cosa

    Preservativo

    Intorno alla metà del Cinquecento, l'anatomista italiano Gabriele Falloppio sostenne di avere testato un nuovo sistema per evitare la sifilide durante i rapporti sessuali. La soluzione consisteva nell'inserire sul glande, la parte terminale del pene, un cappuccio di lino. Nei secoli seguenti i sistemi per avere rapporti sessuali più sicuri si evolsero notevolmente: nel XVIII secolo in Europa esistevano svariati tipi di preservativi, di solito realizzati utilizzando l'intestino degli animali. Si dice persino che Casanova intrattenesse le donne con cui giaceva gonfiando i preservativi come palloncini.

    I profilattici divennero economici e più diffusi quando società come Hancock e GoodYear iniziarono a vulcanizzare la gomma, nel 1844. I preservativi di gomma non erano molto pratici e resistenti, ma le cose migliorarono negli anni '30 del Novecento con la diffusione del lattice. Negli anni seguenti iniziò la produzione di massa: gli Stati Uniti li resero obbligatori negli spacci delle proprie basi ai tempi della Seconda guerra mondiale. E fu una buona idea: la generazione di soldati precedente aveva perso quasi sette milioni di giorni di servizio a causa delle malattie trasmesse sessualmente.

    (AP Photo/Karel Navarro)

    Chi ha inventato la fotocamera digitale?
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    Chi ha inventato cosa

    Fotocamera digitale

    Nel 1974, Steve Sasson era stato da poco assunto nel laboratorio di ricerca di Kodak quando gli fu assegnato lo studio di un nuovo affare, un sensore chiamato "dispositivo ad accoppiamento di carica" (in inglese Charge-Coupled Device, CCD). Dopo un anno di lavoro, Sasson aveva realizzato un primo prototipo di "macchina fotografica senza pellicola", con cui scattò una foto a Joy, una sua collega di lavoro. Il CCD della fotocamera utilizzava una griglia di condensatori che rilevavano i fotoni ("pacchetti" di luce) e li convertivano in segnali elettrici in base alla loro intensità. Sasson non si era inventato il CCD, ma aveva trovato il modo di trasformare le informazioni che il sistema raccoglieva in una immagine che poteva essere poi mostrata su uno schermo. La prima foto aveva una definizione di 100 x 100 pixel (la pagina che state leggendo ora sul Post arriva a 1000 pixel di larghezza).

    Nei venti anni successivi, i tecnici Kodak lavorarono sodo per perfezionare le fotocamere digitali e sviluppare nuove tecnologie. Kodak è fallita lo scorso anno, a causa di scelte imprenditoriali poco felici e lungimiranti, proprio nel settore della fotografia digitale, dove ha perso molto terreno rispetto alla concorrenza.

    (AP Photo/David Duprey, File)

    Chi ha inventato l'età pensionabile?
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    Chi ha inventato cosa

    Età pensionabile

    Nel 1889, con i socialisti che ne sfidavano il potere, il cancelliere tedesco Otto von Bismark fece una promessa politica: tutti i lavoratori della Germania avrebbero ricevuto una pensione pagata dallo Stato dopo i 70 anni di età. Era la prima volta che un governo stabiliva un limite di età per la pensione. Negli Stati Uniti il governo iniziò a occuparsi in maniera estesa e più puntuale delle pensioni solo a partire dagli anni Trenta. In Italia una prima cassa nazionale per la "previdenza per l'invalidità e la vecchiaia degli operai" fu fondata nel 1898, anno che segna formalmente la nascita della previdenza sociale nel nostro paese.

    (AP Photo/Josephine Sunset Home via The Herald)

    Chi ha inventato il cerotto?
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    Chi ha inventato cosa

    Cerotto

    Josephine Dickson era una casalinga del New Jersey, e le capitava spesso di ferirsi e tagliarsi durante i lavori domestici, soprattutto con i coltelli della cucina. Il marito, Earle, che lavorava nel settore del cotone, si ingegnò per trovare un sistema semplice e pratico per proteggere i piccoli tagli della moglie. Prese una striscia di garza, la fece aderire a un nastro adesivo per uso medico e su entrambi mise uno strato di crinolina, per evitare che i lembi della medicazione si incollassero tra loro. In questo modo, quando si feriva, Josephine poteva tagliare un pezzo di nastro e medicarsi, senza dovere ricorrere ai macchinosi sistemi degli anni Venti: una striscia di garza tenuta aderente alla ferita con uno spago. Earle Dickson all'epoca lavorava per Johnson & Johnson, che tra i propri prodotti vendeva già diverse cose per eseguire i bendaggi. Mostrò la sua idea ad alcuni dirigenti, che ne compresero l'utilità e misero in produzione i primi cerotti. Nei primi anni le vendite non andarono un granché bene, le cose cambiarono dopo diverse campagne pubblicitarie per farli conoscere, compresa la gratuita distribuzione di cerotti ai Boy Scout.

    (AP Photo/Rebecca Blackwell)

    Chi ha inventato il bancomat?
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    Chi ha inventato cosa

    Bancomat

    Il primo sistema per la distribuzione automatica del denaro fu realizzato a New York nel 1939. Lo aveva inventato Luther George Simjian, che aveva immaginato una sorta di "buco nel muro con una macchina" per consentire ai clienti delle banche di eseguire prelievi, senza entrare fisicamente in banca. L'esperimento durò circa sei anni: l'antenato del moderno bancomat non aveva attirato grande attenzione, ed era più che altro usato dai giocatori d'azzardo e dalle prostitute. Molti anni dopo, a partire dal 1967, a Londra fu avviata una massiccia campagna da parte di Barclays Bank a favore degli erogatori automatici di denaro. Nel 1969, Donal C. Wetzel realizzò un nuovo tipo di bancomat per molti versi simile a quello che usiamo ancora oggi. Le migliorie tecniche lo resero il modello di riferimento e in appena quattro anni ne furono installati circa duemila negli Stati Uniti. Oggi, solo negli Stati Uniti, si stima ci siano più di 400mila bancomat.

    (Uriel Sinai/Getty Images)

    Chi ha inventato il becco Bunsen?
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    Chi ha inventato cosa

    Becco Bunsen

    Gli elementi della tavola periodica quando vengono bruciati producono una fiamma con colori caratteristici, a seconda dello loro qualità. Il calcio fa diventare la fiamma rossa, il boro verde e così via. Il becco Bunsen è il sistema migliore per fare le prove alla fiamma, e non a caso è usato ogni anno da milioni di studenti nelle scuole di tutto il mondo. Prima del becco Bunsen esistevano altri tipi di bruciatori, ma non producevano una fiamma priva di colorazione. Nel 1855 Robert Bunsen mise a punto un bruciatore con una fiamma molto calda, incolore e regolabile. Il nuovo strumento rese più semplice il riconoscimento delle sostanze e consentì di usare quantità inferiori di campioni per i test di laboratorio.

    (Jacobsen /Three Lions/Getty Images)

    Chi ha inventato il bike sharing?
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    Chi ha inventato cosa

    Bike sharing

    Per diverso tempo il problema del bike sharing - cioè la possibilità di prendere in affitto per un breve periodo di tempo una bici in un certo punto della città e lasciarla da un'altra parte arrivati a destinazione - è stato trovare il modo per evitare i furti delle stesse biciclette. Nel 1965 un primo esperimento realizzato da Luud Schimmelpennink insieme con il gruppo anarchico Provo non andò a buon fine: lasciarono in giro ad Amsterdam diverse bici bianche a disposizione della cittadinanza, ma in poco tempo sparirono. L'idea era comunque buona e nei 30 anni successivi in diverse città d'Europa si iniziarono a sperimentare sistemi più affidabili per il bike sharing tra abbonamenti, pagamenti di un deposito, smart card e così via.

    Oggi il sistema del bike sharing è diffuso in molte città italiane, come Milano, Torino, Brescia e Salerno. A New York è stato da poco avviato un progetto che si chiama CitiBike e che parte con una flotta iniziale di 6mila biciclette.

    (GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

    Chi ha inventato l'assolo di chitarra?
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    Chi ha inventato cosa

    Assolo di chitarra

    Secondo il Lemelson Center for the Study of Invention and Innovation dello Smithsonian, il primo assolo nella storia registrato da una chitarra amplificata fu realizzato da Eddie Durham, nel 1935 durante un concerto della Jimmie Lunceford Orchestra. Ma fu per merito di Charlie Christian che l'assolo di chitarra elettrica si affermò e divenne un vero e proprio genere musicale. Nato a Bonham, Texas, nel 1916, Christian si fece conoscere nella band di Benny Goodman e i suoi primi assolo furono pubblicati in alcuni dischi nel 1939. Morì a 25 anni di tubercolosi, dopo avere suonato alcuni assolo ritenuti unici per quell'epoca.

    Nella foto, Jimi Hendrix. (Evening Standard/Getty Images)

    Chi ha inventato il camice bianco?
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    Chi ha inventato cosa

    Camice bianco

    Il camice da laboratorio, quello lungo e bianco che indossano anche i medici, fece la propria comparsa negli ultimi anni dell'Ottocento. Prima di allora i medici indossavano di solito abiti neri, come gli uomini di chiesa, per riflettere le qualità del loro lavoro, spesso tetro. Gli abiti molto scuri consentivano anche di mascherare meglio diversi tipi di macchie, comprese quelle di sangue. Le cose cambiarono quando alla fine del XIX secolo si comprese l'importanza dell'igiene e degli ambienti sterili. Il bianco richiamava meglio di altri colori la pulizia, il candore e l'idea di igiene. I primi a utilizzarlo per i loro camici furono i chirurghi, seguirono poi i medici di ospedale e infine quelli di famiglia.

    (Console/Topical Press Agency/Hulton Archive/Getty Images)

    Chi ha inventato il bianchetto?
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    Chi ha inventato cosa

    Bianchetto

    Anni Cinquanta. Bette Nesmith Graham era una madre single e lavorava come segretaria a Dallas di giorno e come disegnatrice per promuovere prodotti la notte. Osservando i suoi strumenti usati per disegnare, un giorno si rese conto di avere davanti la soluzione per creare un sistema più rapido per correggere gli errori di battitura, fatti di giorno alla macchina da scrivere in ufficio.

    Graham mischiò alcune tempere, che aveva a casa, per riprodurre il colore della carta su cui lavorava in ufficio, e si portò dietro la miscela in una boccetta per lo smalto. Le sue colleghe notarono quanto pratico fosse il sistema e le chiesero di poterlo usare anche loro. La cosa continuò a ingrandirsi, Graham riuscì a farci dei soldi sopra e ideò il marchio Liquid Paper (letteralmente "Carta Liquida"), che esiste ancora e che è tra i più grandi produttori di bianchetti al mondo. La proprietà dal 1979 è della multinazionale Gillette.

    Chi ha inventato la plastica al naso?
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    Chi ha inventato cosa

    Plastica al naso

    Nel 1898, il chirurgo tedesco Jacques Joseph accolse nel suo studio un paziente, che si vergognava tantissimo per le dimensioni del suo naso: evitava di andarsene in giro per le vie di Berlino e aveva cercato invano di mascherare il suo problema facendosi crescere i baffi e acconciandoli all'insù. Chiese a Joseph di operarlo, lo implorò. Operazioni al naso per risolvere problemi di respirazione erano prassi da secoli, ma fino ad allora la funzionalità era sempre stata privilegiata rispetto all'estetica: gli operati al naso di solito dovevano poi convivere con vistose e profonde cicatrici.

    Joseph fece una prova su un cadavere, prima di operare il suo paziente. L'operazione andò a buon fine e in pochi decenni il chirurgo si fece un nome, e mise anche assieme un notevole patrimonio grazie alla propria abilità nel migliorare l'estetica dei nasi dei suoi pazienti. Durante il periodo dell'antisemitismo in Germania, iniziò a operare sempre più ebrei che cercavano di mascherare alcuni dei loro tratti somatici per essere "più somiglianti ai gentili", come dice lo storico Sander Gilman. Anche Joseph era ebreo e con l'andare del tempo la sua attività attirò l'attenzione della Gestapo, la polizia politica del Terzo Reich. Gli ufficiali nazisti minacciarono più volte di fargli chiudere la clinica, ma fortunatamente per lui, Joseph riuscì a cavarsela. Morì nel 1934 per un attacco di cuore.

    (AP Photo)

    Chi ha inventato gli assorbenti interni?
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    Chi ha inventato cosa

    Assorbenti interni

    Nel XIX secolo rotoli di tessuto, chiamati tamponi, erano spesso utilizzati per fermare le emorragie dei soldati feriti dai pallettoni dei fucili. Le donne facevano qualcosa di simile da secoli per proteggere i loro vestiti durante il periodo delle mestruazioni. Le native americane usavano le spighe cilindriche di una pianta che si chiama tifa, mentre in Giappone si usavano pezzi di carta arrotolata.

    Negli anni Venti, John Williamson, che lavorava per Kimberly-Clark Corporation, mostrò al padre un preservativo riempito con Cellucotton (realizzato con la cellulosa). Ne aveva tagliato l'estremità per lasciare esposta la fibra, cosa che lo avrebbe reso un efficace assorbente interno per le donne con le mestruazioni. L'idea non piacque per nulla al padre di Wlliamson, impiegato nella stessa azienda del figlio. La cosa comunque andò avanti e, tra la riprovazione dei più bigotti, il tampone per le mestruazioni iniziò ad affermarsi.

    Nel 1931 un osteopata che si chiamava Earle Haas, inventò un applicatore telescopico di cartone per inserire più facilmente i tamponi. Fu venduto con il nome di Tampax e divenne un successo.

    Chi ha inventato "Nelle puntate precedenti"?
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    Chi ha inventato cosa

    Nelle puntate precedenti

    Inizialmente non c'era alcuna necessità di avere brevi riassunti delle cose successe nelle puntate precedenti delle serie televisive, perché erano tutte concepite per avere una storia che stesse in piedi da sola, senza la necessità di avere particolari conoscenze pregresse sui personaggi e sulle loro attività. Le poche serie che avevano una storia che proseguiva in più puntate usavano modi di dire come "Nel nostro ultimo episodio" o "In queste scene dell'episodio precedente". Ogni serie maturò un proprio modo di dire per descrivere i riassunti di quanto accaduto nelle puntate prima di quella in onda.

    Le cose cambiarono nel 1982 quando nella serie tv "Hill Street Blues" ("Hill Street giorno e notte") fu usato il modo di dire "Nelle puntate precedenti" (in inglese è "Previously on…"). Il sistema serviva più che altro per fare capire ai telespettatori che quello che stavano vedendo era un semplice riassunto prima di una nuova puntata, e non un replica. In poco tempo la frase fu adottata da diverse altre emittenti e divenne consolidata, anche nei modi di dire.

    Chi ha inventato i tornelli?
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    Chi ha inventato cosa

    Tornello

    I primi tornelli erano particolari cancelli utilizzati nei recinti per consentire agli allevatori di entrare e di uscire più facilmente, evitando che gli animali potessero scappare. Negli anni Venti i tornelli furono installati nelle fermate della metropolitana di New York: erano però molto ingombranti, rallentavano il flusso dei passeggeri da e verso i binari, e poiché erano alquanto rudimentali capitava spesso che qualcuno ci rimanesse impigliato dentro.

    Nel 1929 a John Perey, un ingegnere della Perey Turnstile Company di Park Avenue, venne in mente una soluzione per migliorare i tornelli: un disco verticale con tre sole aste che si dipartono dal suo centro. Al progettista John Vassos spettò il compito di realizzare un primo progetto e di rendere esteticamente gradevoli i nuovi tornelli. Dobbiamo alla sua inventiva e al suo gusto per il design industriale la particolare forma con cui ancora oggi sono fatti i tornelli.

    (Bryan Smith-Pool/Getty Images)

    Chi ha inventato la parete da arrampicata?
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    Chi ha inventato cosa

    Parete da arrampicata

    La prima struttura realizzata dall'uomo per fare arrampicate fu progettata da Clark Schurman, Boy Scout di Seattle e appassionato di montagna, nel 1939. La prima parete da arrampicata all'interno di un edificio fu costruita all'Università di Leeds nel Regno Unito su indicazioni di Don Robinson, un docente di educazione fisica, che inserì alcuni pezzi di roccia lungo la parete di un corridoio dell'ateneo. Robinson aveva notato un aumento considerevole di infortuni dovuti alle arrampicate nei mesi primaverili, e aveva ricondotto le cause al fatto che in inverno in pochi si allenassero arrampicandosi, preferendo starsene al chiuso a bere birra: “Pensai che se avessi realizzato una struttura artificiale per l'arrampicata, si sarebbero potuti allenare al chiuso anche d'inverno e rimanere in forma".

    (Alessandro Contaldo/Photonews/Lapresse)

    Chi ha inventato le chiavi?
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    Chi ha inventato cosa

    Chiave

    Nel Medioevo e nel Rinascimento le chiavi e le serrature erano in un certo senso opere d'arte, o comunque di alto artigianato, ma non erano molto sicure. Di solito una chiave aveva al fondo una piastra con creste complementari a quelle all'interno della serratura, consentendo alla chiave di girare, ma era solo la parte più esterna della piastra a far funzionare il meccanismo. Scassinare una serratura non era quindi difficilissimo. Per avere chiusure più affidabili, circa mille anni fa si diffusero in alcuni paesi arabi lucchetti basati su combinazioni, che pian piano si affermarono anche in Occidente. Il loro funzionamento era paragonabile a quello dei lucchetti dei giorni nostri.

    A distanza di secoli, ancora oggi non abbiamo trovato sistemi completamente affidabili per evitare gli scassinatori. I dispositivi che riconoscono le impronte digitali non stanno avendo molto successo, anche perché quando invecchiamo le nostre dita tendono ad avere impronte digitali meno nette, ed è quindi difficile farle riconoscere ai sistemi. Ci sono le tessere magnetiche, come le chiavi degli alberghi, che però si smagnetizzano facilmente.

    La chiave più diffusa ai giorni nostri, quella piccola e piatta, fu sviluppata nella seconda metà dell'Ottocento da Linus Yale Jr. negli Stati Uniti. Creò un diverso tipo di serratura che funziona con un cilindro in cui ci sono tanti piccoli cilindri, che si abbassano man mano che viene inserita la chiave, che da un lato è frastagliata.

    (AP Photo/Alessandra Tarantino)

    Chi ha inventato l'air bag?
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    Chi ha inventato cosa

    Air Bag

    Un giorno del 1952 l'ex ingegnere John W. Hetrick era alla guida della sua Chrysler e per poco non fece un incidente con un'altra automobile. Lungo il resto del suo tragitto rimuginò a lungo su che cosa avrebbe potuto attutire l'impatto se questo si fosse verificato. Un anno dopo l'Ufficio brevetti gli riconobbe l'idea: "un dispositivo che gonfia un cuscino quando si verifica una rapida riduzione della velocità". Furono necessari anni per perfezionare l'idea, trovare una soluzione per fare gonfiare con la sufficiente rapidità il cuscino, e senza che potesse ferire il conducente. Alla fine degli anni Sessanta, Allen Breed trovò la soluzione: una calamita che tiene ferma una biglia di metallo che, liberata quando si verifica una forte decelerazione, innescava il meccanismo per fare gonfiare l'air bag. Negli anni seguenti si passò dall'utilizzo dell'aria compressa all'azoto, per una risposta più rapida del dispositivo. Ford e General Motors iniziarono a montare i primi air bag sulle loro auto negli anni Settanta. Ma solo dagli anni Novanta il sistema divenne una dotazione fissa di molte automobili, anche in seguito a regole e linee guida emanate dalle autorità di controllo per la sicurezza stradale.

    (AP Photo/Koji Sasahara)

    Chi ha inventato le bibite dietetiche?
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    Chi ha inventato cosa

    Bibite dietetiche

    Nel 1889, Nathaniel Edward York-Davies, che si occupava di medicina e scriveva libri con consigli per mantenersi in salute, pubblicò il libro "Cibi per chi è grasso" in cui suggeriva ai propri lettori sovrappeso di non esagerare con le bevande gassate e zuccherate, come la limonata. Al loro posto, suggeriva di preparare bevande con "zollette di saccarina" e una fetta di cetriolo. Sarebbero stati necessari decenni, comunque, prima che iniziassero ad affermarsi le bevande gassate ipocaloriche. Il progresso più importante, che fece partire la produzione di massa, furono la scoperta e l'adozione del ciclamato, un dolcificante artificiale nel 1951. La prima bevanda dietetica si chiamava "No-Cal", era un ginger ale, ed era stata sviluppata in un ospedale di Brooklyn nel 1952. Negli anni seguenti diversi produttori di bibite realizzarono le loro versioni di bevande dietetiche, a partire dalle società più grandi del settore negli Stati Uniti come Pepsi e Coca-Cola. (foto: Coca Cola Company)

    Chi ha inventato la ola?
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    Chi ha inventato cosa

    Ola

    "Krazy" George Henderson è del 1944 e sostiene di essere l'inventore della ola, la coreografia che il pubblico fa negli stadi alzandosi gradualmente in piedi e tirando in alto le braccia. Tra la fine degli anni Sessanta e i Settanta, Henderson era un sostenitore molto convinto della squadra di football americano San Jose State Spartans. Divideva i tifosi sugli spalti in tre insiemi: la prima sezione si doveva alzare urlando "San!" e poi risedersi, mentre si alzava la seconda urlando "Jose!" e infine la terza con "State!".

    Alla fine degli anni Settanta, Henderson fu assunto come organizzatore del tifo per la squadra di Hockey dei Colorado Rockies e ripropose la sua idea di dividere il pubblico e farlo alzare e sedere in progressione. Durante una partita, accadde che al gioco parteciparono spontaneamente anche i tifosi dell'altra squadra facendo fare alla coreografia un giro completo degli spalti. Era nata la ola. Ma le origini della coreografia non sono così certe e da tempo altri rivendicano di essersela inventati. In Europa è abbastanza diffusa la versione per cui la ola fu eseguita per le prime volte in modo continuativo ai Mondiali di calcio del 1986 giocati in Messico.

    (Stefan Rousseau - WPA Pool/Getty Images)

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    Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980

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