Fu uno dei musicisti più influenti della musica pop dello scorso secolo, come solista e con i Beach Boys: aveva 82 anni

È morto Brian Wilson

Per via della maggiore abitudine a comprare usato e della romanticizzazione che ne viene fatta sui social

Comprare vestiti al mercato è diventato cool

Una canzone di Lobo

Nei film d'azione americani ora va di moda far fare agli attori scene pericolosissime, senza stuntmen

Brad Pitt, Ana de Armas e altri che l’hanno fatto davvero

"Hamilton" uscì dieci anni fa ed ebbe un successo imprevisto, che arrivò in streaming in tutto il mondo

Un musical di Broadway che è diventato un classico della cultura pop

Due ipotesi e un apprezzabile promemoria









Una canzone di Bettye Swann

Una legge recente punisce i siti che lo fanno sistematicamente raccontando trame e finali di film, serie e fumetti

In Giappone fare spoiler può essere un reato

È il nome di uno dei suoni più famosi e misteriosi di internet, captato nelle profondità dell'oceano Pacifico nel 1997

Bloop!

L'ha prelevato in modo rocambolesco dal museo dov'era stato scoperto, rifiutandosi a lungo di dire dove l'aveva portato

Il governo slovacco ha imboscato un busto attribuito a Donatello

Un giornalista di Slate ha provato su strada i water usati dal 70 per cento dei giapponesi e dice che non sappiamo cosa ci stiamo perdendo

Il famoso wc giapponese

C'entrano gli ormoni, la luce artificiale, i geni e qualche cattiva abitudine

Perché alcuni sono mattinieri e altri no

Li ha scelti il Guardian andando oltre Shoreditch e Kreuzberg, per fuggire alla ressa dei centri storici in posti come Praga, Varsavia e Parigi

Dieci quartieri belli e poco turistici di dieci città europee

<p><em><a href="http://www.corraini.com/scheda_libro.php?id=664">Appunti di parole</a></em> è un libro realizzato dall&#8217;illustratrice giapponese Yoshiko Noda, in arte Yocci, pubblicato a settembre 2012 dalla casa editrice <a href="http://www.corraini.com/">Corraini</a>.</p>
<p>Come scrive Giuseppe Antonelli nell&#8217;introduzione, si tratta di «un anarchico abbecedario in cui Yocci raduna in rigoroso disordine alfabetico un centinaio abbondante di parole appartenenti a un lessico splendidamente superfluo». Yocci infatti cerca di spiegare le parole italiane per i madrelingua giapponesi, illustrandole con disegni che per analogia ne fanno capire il senso: &#8220;cagnara&#8221; diventa un gruppo di cani che abbaiano, &#8220;gattonare&#8221; è un gatto e un bambino che cammina a quattro zampe, e &#8220;fifone&#8221; è un cagnolino spaventato da un uccellino.</p>

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<p>Lo scrittore &#8211; e <a href="https://www.ilpost.it/paolonori/">blogger del Post</a> &#8211; Paolo Nori <a href="http://www.paolonori.it/un-libro-stranissimo/#more-16449">ha scritto</a> una recensione del libro in cui dice, tra le altre cose:</p>
<blockquote><p>«Allora, ho detto l’altro giorno alla libreria Mambo Corraini, quello che fa Yocci con questo lavoro, mi sembra sia quello che Viktor Šklovskij, un critico russo del secolo scorso, diceva essere il compito dell’arte: cioè Yocci prende delle parole che noi, normalmente, usiamo senza farci caso, automaticamente, parole che, quando le usiamo noi, avvolgono gli oggetti cui si riferiscono come un imballaggio, come un doppio giro di pluriball, quella carta trasparente con i pallini pieni d’aria, che se la si prende in mano vien voglia di farli scoppiare, prende quelle parole, gli toglie il pluriball, e ce le fa vedere senza imballaggio, cioè fa il lavoro, difficilissimo, che, secondo Šklovskij, è il lavoro dell’arte («per risuscitare la nostra percezione della vita, per rendere sensibili le cose, per fare della pietra una pietra, esiste questa cosa che noi chiamiamo arte», scrive Šklovskij).</p>
<p>E fa, Yocci, con il suo dizionario di idiolemmi, lo stesso lavoro, mi sembra, che deve fare chiunque scriva un dizionario, cioè descrivere una cosa come se la si vedesse per la prima volta. Provate a pensare come è difficile scrivere una definizione non tautologica della parola Cosa, c’è da diventar matti, ho detto l’altro giorno alla libreria Mambo Corraini e poi, per fare un esempio, ho preso il Dizionario affettivo della lingua italiana, uscito, a cura di Matteo B. Bianchi, qualche anno fa per Fandango».</p></blockquote>
<p>Yoshiko Noda è nata a Osaka, in Giappone, nel 1980. Si è laureata in pittura all’Università di Belle Arti di Osaka e poi all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha realizzato illustrazioni per il settimanale <em>Internazionale</em>, ha <a href="http://yoccilog.blogspot.it/">un blog</a> e per Corraini ha pubblicato <em><a href="http://www.corraini.com/scheda_libro.php?id=355">Dizionario dei mieli nomadi</a></em>, <em><a href="http://www.corraini.com/scheda_libro.php?id=233">Giornale Italia in Artefiera</a></em>, e <em><a href="http://www.corraini.com/scheda_libro.php?id=567">Menu di Yocci</a></em>.</p>

Cultura

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<p><em><a href="http://www.corraini.com/scheda_libro.php?id=664">Appunti di parole - Yocci</a></em></p>


Yocci

Dall'"anarchico abbecedario" della disegnatrice giapponese che in Italia si vede soprattutto su Internazionale

9 illustrazioni di Yocci

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