La sparatoria a Perugia

Un uomo è entrato armato in una sede della Regione Umbria e ha ucciso due dipendenti prima di suicidarsi

Mercoledì 6 marzo a Perugia, un uomo è entrato armato negli uffici dell’assessorato regionale alle Politiche sociali e ha sparato diversi colpi di pistola, uccidendo due dipendenti e suicidandosi poco dopo. L’uomo si chiamava Andrea Zampi ed era un piccolo imprenditore.

È entrato negli uffici dell’assessorato alle Politiche sociali e della formazione al quarto piano della Regione al Broletto, a due passi dalla stazione Fontivegge di Perugia, intorno alle 12.20 urlando frasi sconnesse. Poi ha aperto il fuoco su due dipendenti, uccidendole.
A quel punto il perugino quarantenne si è spostato nella stanza accanto, ha rivolto la pistola verso se stesso, ha premuto il grilletto e si è tolto la vita. Il panico, al Broletto, è divampato in un attimo, appena uditi gli spari. Oltre alla polizia sono intervenute poco dopo diverse ambulanze e pattuglie dei carabinieri. Margherita Peccati, di 61 anni di Umbertide, e Daniela Crispolti di 47anni di Todi, ferite gravemente, non ce l’hanno fatta a causa delle ferite riportate.

Secondo quanto raccontato da un testimone della tragedia al Broletto l’imprenditore “urlava per i corridoi ‘vi ammazzo tutti, mi avete rovinato. E’ colpa dei comunisti, della mafia e dei massoni’. E’ stato terribile”. Il racconto del testimone va avanti: “Sparava a ripetizione lungo i corridoi, e prima di uccidersi ha detto ‘Dio dammi la forza’. Abbiamo sentito altri colpi, poi più nulla”.

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