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Stalingrado e 77 italiani
Prigionieri tedeschi catturati a Stalingrado e sopravvissuti all'inverno in marcia verso un campo di prigionia nel luglio del 1943.
(AP Photo)
Prigionieri tedeschi catturati a Stalingrado e sopravvissuti all'inverno in marcia verso un campo di prigionia nel luglio del 1943.
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Carri armati tedeschi distrutti o abbandonati fotografati nell'aprile del 1943, due mesi dopo la fine della battaglia di Stalingrado.
(AP Photo)
Josif Stalin bacia la Spada di Stalingrado donatagli da Winston Churchill in nome di Re Giorgio VI.
(AP Photo/U.S. Signal Corps/12th Air Force)
Prigionieri tedeschi nelle rovine di Stalingrado a fine gennaio 1942 con indosso le uniformi stracciate e rovinate dai mesi di battaglia.
(AP-Photo/hpr)
Il feldmaresciallo Von Paulus, comandante della VI armata, dopo la sua resa a Stalingrado.
(Getty Images)
Il Feldmaresciallo Von Paulus, comandante della VI Armata scende da un auto russo dopo la sua cattura.
(Getty Images)
Soldati tedeschi e rumeni catturati dai russi nel febbraio 1943.
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Prigionieri tedeschi escono da una costruzione seguiti da un soldato russo nel settembre del 1943.
(AP Photo)
Abitanti di Stalingrado emergono dalle rovine durante una pausa dei combattimenti. Diverse migliaia di civili riuscirono incredibilmente a sopravvivere alla battaglia.
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Soldati tedeschi in ritirata vicino a un Panzer III dopo che chiusura della sacca di Stalingrado.
(Keystone/Getty Images)
Soldati russi vanno all'assalto della fabbrica Ottobre Rosso, uno dei punti strategici della città, il 26 novembre 1942, una settimana dopo l'inizio dell'offensiva.
(Hulton Archive/Getty Images)
Fanteria e cannoni d'assalto tedeschi si muovono per le rovine di Stalingrado nel novembre del 1942, poco prima dell'offensiva tedesca che avrebbe circondato la VI Armata.
(Keystone/Getty Images)
Soldati russi all'attacco nei pressi di Stalingrado nel gennaio del 1943.
(STF/AFP/GettyImages)
Soldati tedeschi con indosso le uniformi bianche invernali corrono tra le costruzioni in rovina della città nell'ottobre del 1942.
(Keystone/Getty Images)
Soldati tedeschi in un combattimento per le strade di Stalingrado nell'autunno del 1942.
(AP Photo)
Profughi russi che hanno abbandonato la città. Nonostante i mesi di combattimenti, alla fine della battaglia, tra le rovine della città sarebbero stati trovate diverse migliaia di civili che erano miracolosamente riusciti a sopravvivere.
(Keystone/Getty Images)
Alcuni soldati tedeschi per le strade di Stalingrado nel settembre del 1942. La loro arma è un cannone anticarro da 37mm, un'arma famosa per la sua inefficienza e chiamata per questo "battiporta".
(AP Photo)
Mitraglieri russi a Stalingrado durante l'autunno del 1942.
(AFP/Getty Images)
Un cannone tedesco apre il fuoco tra le rovine di Stalingrado. Sullo sfondo, il gigantesco silos granaio, uno dei simboli della battaglia.
(Keystone/Getty Images)
Un attacco aereo in uno dei distretti industriali di Stalingrado il 24 novembre 1942, una settimana dopo la chiusura dell'accerchiamento.
(AP Photo)
Soldati tedeschi in una fabbrica di Stalingrado distrutta.
(Keystone/Getty Images)
Soldati tedeschi dietro una barricata nelle strade di Stalingrado nel settembre 1942.
(Keystone/Getty Images)
Una vista della città di Stalingrado il 16 ottobre del 1942, diverse settimane dall'inizio della battaglia. Sullo sfondo, a destra, si vede il profilo del gigantesco silos granaio, uno dei simboli della battaglia.
(Keystone/Getty Images)
Una fotografia scattata da un bombardiere tedesco che ritrae la caduta di una bomba sulla città nel settembre del 1942.
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Alcuni carriarmati tedeschi attraversano il fiume Don nell'estate del 1942 diretti verso Stalingrado.
(Keystone/Getty Images)