• Italia
  • Mercoledì 30 gennaio 2013

Il guaio degli autobus a Napoli

Il servizio "non è garantito" per "mancanza di gasolio": i fornitori non sono stati pagati, l'azienda dà la colpa ai tagli del governo e della regione

Naples, ITALY: A poster of Prime Minister Silvio Berlusconi's right-wing coalition is sticked on a bus, in Naples 30 March 2006, 10 days before the Italian general elections. The last opinion polls (27 March 2006) before Italy's April elections predicted victory for Romano Prodi's leftist alliance over Berlusconi's alliance, but many voters remained undecided. AFP PHOTO / MARIO LAPORTA (Photo credit should read MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images)
Naples, ITALY: A poster of Prime Minister Silvio Berlusconi's right-wing coalition is sticked on a bus, in Naples 30 March 2006, 10 days before the Italian general elections. The last opinion polls (27 March 2006) before Italy's April elections predicted victory for Romano Prodi's leftist alliance over Berlusconi's alliance, but many voters remained undecided. AFP PHOTO / MARIO LAPORTA (Photo credit should read MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images)

Con un messaggio pubblicato martedì sui social network, l’Azienda Napoletana per la Mobilità (ANM) ha comunicato il rischio di forti disagi sulla linea di trasporto pubblico per la giornata di oggi: il gasolio è finito e i fornitori hanno deciso di non proseguire con il rifornimento. Già ieri ci sono stati alcuni problemi, con molti autobus rimasti nei depositi perché la società non è più in grado di garantire l’acquisto di carburante. «Dei 600 autobus che circolavano fino a pochi anni fa (2009) oggi ne circolano meno di 350 perché tra tagli governativi e regionali, i contributi che ANM riceve per pagare stipendi, contributi, fare manutenzione di mezzi ed impianti, pagare le assicurazioni, comprare il gasolio etc. si sono ridotti del 40%», spiega l’azienda sul suo sito internet.

 

Il gasolio è finito e l’Anm si ferma. Serata da incubo per gli utenti del trasporto pubblico e questa mattina non andrà meglio almeno fino alle 10.

Questa volta a mettere in ginocchio la partecipata è la mancanza di gasolio. I fornitori hanno deciso di chiudere i rubinetti. Il pagamento non è arrivato e dunque non hanno consentito ai mezzi di fare rifornimento.

I primi disagi nel tardo pomeriggio. Sulle paline improvvisamente è comparsa la scritta «disservizi» tanto da indurre gli utenti a pensare ad una nuova protesta, improvvisa come le altre. Invece questa volta è il gasolio. L’azienda non lo nasconde e lo annuncia sulla pagina Facebook e sul sito: «Il 30 mattina per mancanza di gasolio il servizio non sarà garantito». In realtà i mezzi sono rientrati nei depositi già nel tardo pomeriggio. I primi a finire il pieno quelli che fanno base in via Delle Puglie e a Cavalleggeri. In pratica l’R7,il 140, il C18, il C128, in pratica tutte le linee in sostanza che servono il centro, il Vomero, Posillipo e altre aree della città.

Il servizio notturno è saltato del tutto. Le due linee N1 e N2 non sono state attivate e i dipendenti sono stati messi in congedo forzato, in pratica in ferie, dal momento che non potevano lavorare.

(continua a leggere sul sito del Mattino)

foto: MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images