Il ritorno di WindJet

Niente intervento di Alitalia, invece probabilmente ci sarà dentro la Regione Sicilia: con le preoccupazioni del caso

Aggiornamento: L’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha smentito la notizia circolata questa mattina sulla ripresa della circolazione di alcuni voli della WindJet, annunciati dalla stessa società: l’ENAC precisa che «ad oggi non è stata presentata all’Ente nessuna istanza né per la ripresa delle operazioni né per il rilascio di una nuova Licenza e di un nuovo Certificato di Operatore Aereo».

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In agosto tutti i voli della compagnia siciliana low cost WindJet, la quarta per quota di mercato in Italia a rischio fallimento, furono cancellati e tutto il personale, 504 dipendenti, venne messo progressivamente in cassa integrazione. L’azienda doveva essere acquistata da Alitalia ma le trattative, cominciate ad aprile, si rivelarono complesse e, alla fine, non andarono a buon fine. Ora, grazie alla creazione di una nuova azienda chiamata Aero linee siciliane, quattro aerei della vecchia WindJet torneranno a volare. E della new company dovrebbe far parte anche la Regione Sicilia: operazione oggi molto criticata dal Giornale. Così invece la spiega il Corriere della Sera:

Tornano a volare gli aerei della Windjet di Nino Pulvirenti. Dal 5 dicembre, quattro airbus con nuovi colori «sociali», bianco, rosso e azzurro ma con la scritta di sempre «Windjet» e la classica «W» stilizzata sulla coda, della nuova compagnia low cost nata dalle ceneri della Windjet, copriranno tratte nazionali. Il nome della Newco sarà Aero linee siciliane e dentro, oltre al patron del Catania, che nei prossimi giorni verserà la maggioranza del capitale sociale, ci sarà quasi sicuramente anche la Regione Sicilia, come sabato aveva annunciato lo stesso governatore uscente Raffaele Lombardo, attraverso l’Irfis-FinSicilia. 

Per ristrutturare e rilanciare il settore aereo in Sicilia, Lombardo ha dato incarico alla finanziaria regionale di valutare una forma di partecipazione al capitale sociale della Newco di Windjet, ovvero un’altra forma di finanziamento, nel rispetto delle norme anche comunitarie, e comunque «sulla base del piano industriale predisposto nell’ambito della procedura di concordato preventivo attualmente pendente presso il tribunale competente». «Stiamo cercando di evitare – ha detto il presidente siciliano dimissionario – che vi sia il monopolio del trasporto aereo per quanto riguarda la Windjet e abbiamo affidato all’Irfis, com’era giusto che fosse, il mandato di valutare la possibilità di entrare con un contributo nel capitale della compagnia».

Sembra dunque che finisca bene la lunga vicenda della compagnia aerea di Pulvirenti, in cattive acque da tempo, che aveva accumulato 140 milioni di debiti e che poi è stata costretta a fermarsi quest’estate, in agosto, dopo che le trattative con Alitalia si erano definitivamente interrotte e l’Enac aveva intimato alla società di bloccare ogni operazione di volo, a partire dall’emissione dei biglietti.

(continua a leggere sul Corriere della Sera)