Un caso di “mucca pazza” in California

Il morbo è stato trovato sulla carcassa di una vacca da latte, ma per il ministero dell'Agricoltura statunitense è tutto sotto controllo

Il ministero dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha confermato ieri sera, martedì 24 aprile, di aver rilevato un nuovo caso di encefalopatia spongiforme bovina (BSE, comunemente detta “morbo della mucca pazza”) su un capo di bestiame allevato in California. Si tratta del primo caso di BSE confermato dal 2006 ma secondo le autorità statunitensi non dovrebbe portare a particolari rischi per la catena alimentare. Il bovino colpito dal morbo era una vacca da latte, dunque le sue carni non sono adatte per essere commercializzate e consumate. Si tratta comunque del quarto caso acclarato di mucca pazza negli Stati Uniti – il primo fu scoperto nel 2003 nello Stato di Washington – e gli allevatori temono che possa causare una riduzione della domanda di carne nei prossimi giorni da parte dei consumatori.

L’encefalopatia spongiforme bovina può causare una rara patologia al cervello negli esseri umani che consumano carne infettata dal morbo. Si stima che la malattia trasmessa all’uomo abbia ucciso più di duecento persone in tutto il mondo, con la maggior parte dei casi concentrati nel Regno Unito, dove fu rilevato un alto numero di casi di BSE tra i capi di bestiame. Come spiegano sul Wall Street Journal, la scoperta arriva in un momento molto delicato per l’industria legata alle carni bovine negli Stati Uniti. A causa della crisi economica e del caso “pink slime”, la poltiglia di carni di scarto usata come additivo nella carne macinata, la domanda si è contratta notevolmente, complicando le cose per molti allevatori che faticano a mantenere in attivo le loro attività.

Il nuovo caso di BSE è stato scoperto grazie ai numerosi controlli che ogni giorno vengono eseguiti dal ministero dell’Agricoltura negli Stati Uniti. I bovini controllati sono più di 40mila ogni anno e il morbo è stato identificato sulla carcassa di un capo di bestiame a Hanford, nella California centrale. La vacca da latte era morta in un caseificio ed era stata trasportata in un centro di trattamento delle carni, che produce mangimi animali. Il bovino non sarebbe stato destinato in alcun caso all’alimentazione umana. Non è ancora chiaro come l’animale avesse contratto il morbo.

Gli esperti spiegano che non tutti i casi di mucca pazza sono causati dall’ingestione, da parte dell’animale, di carni bovine già contaminate e presenti nei loro mangimi (la pratica di inserire carne bovina nel mangime è ora vietata). A volte il morbo si presenta spontaneamente e questa condizione conferma l’importanza dei controlli a campione, che consentono di monitorare l’andamento dei possibili contagi.