Tim Pawlenty ha 51 anni, è stato un popolare e apprezzato governatore del Minnesota dal 2003 fino al 2011. Era tra i possibili candidati alla vicepresidenza nel 2008, poi McCain scelse al suo posto Sarah Palin. Ha la fama di essere un tipo concreto e pragmatico e negli ultimi anni è stato attento a non farsi nemici tra i tea party senza per questo abbracciare la loro retorica urlata e catastrofista. Per questo motivo, però, complice anche il suo scarsissimo carisma, è rimasto invischiato in una specie di terra di mezzo: la sua candidatura alle primarie è stata un flop (si è ritirato addirittura prima del voto in Iowa). Il suo più grosso punto debole è il sostegno che diede, qualche anno fa, a una proposta di tassazione delle emissioni di anidride carbonica: una legge condivisa e promossa da Obama, poi affondata dalla netta opposizione dei repubblicani. Lui si è già scusato, ha detto di avere commesso un errore e che ora ha cambiato idea. Nella foto, Pawlenty parla durante un evento in sostegno della candidatura di Romney a Eagan, Minnesota, 1 febbraio 2012.
(Stephen Maturen/Getty Images)
Ha 57 anni ed è il governatore della Virginia (uno stato in bilico). Ha fatto il deputato statale e il procuratore generale, è stato eletto governatore nel 2009. È contrario all'aborto, anche per i casi di stupro, è favorevole alle trivellazioni al largo del suo Stato ma aperto alle energie rinnovabili, è un sostenitore del diritto a portare armi ed è contrario al matrimonio gay. È, insomma, parecchio di destra, anche se non è un classico esponente dei tea party, non è grande oratore e non è nemmeno molto carismatico. (Getty Images)
Rob Portman ha 56 anni ed senatore dell'Ohio. Major Garrett sull'Atlantic si è detto certo che sarà il vicepresidente di Romney: perché i due hanno un ottimo rapporto personale, perché Portman è stato determinante nel far vincere Romney in Ohio e potrebbe essere altrettanto determinante a novembre, perché ha già rivestito incarichi di governo e non ha scheletri nell'armadio, perché conosce il Congresso, perché "può essere per Romney quello che fu Gore per Clinton", amplificando il messaggio del candidato presidente. Problemi possibili: non è proprio un gran personaggio, non ha notorietà nazionale, non risolverebbe né il problema donne, né il problema destra, né il problema ispanici. (AP Photo/Manuel Balce Ceneta)
Scott Walker ha 44 anni ed è governatore del Wisconsin. È stato eletto nel 2010 e le sue idee politiche sono quelle del repubblicano ortodosso, diciamo: tagli alle tasse, tagli al welfare, massiccia riduzione del deficit pubblico. Come spesso accade per questo genere di repubblicani, però, l’ideologia della minima invadenza del governo nel mercato si accoppia a quella della massima invadenza del governo nei temi sociali. Walker è antiabortista, convinto che la legge debba negare la possibilità di abortire anche in caso di gravidanza frutto di violenza sessuale e anche nei casi in cui è a rischio la vita della madre. Sostiene che l’unica educazione sessuale che debba essere impartita agli adolescenti è l’educazione all’astinenza, pensa che i farmacisti dovrebbero poter fare obiezione di coscienza al momento di vendere dei contraccettivi, si oppone alla ricerca sulle cellule staminali embrionali e ovviamente anche ai matrimoni gay. Ha fatto parlare di sé negli ultimi mesi per via di una legge che, generando moltissime proteste, ha abolito la contrattazione collettiva per gli impiegati pubblici e un aumento delle tasse sui loro stipendi per la pensione e la copertura sanitaria. (AP Photo/Michael Conroy)
Susana Martinez ha 52 anni ed è la governatrice del New Mexico. È stata la prima governatrice donna del New Mexico e la prima governatrice ispanica nella storia degli Stati Uniti. Si batte da anni contro l'immigrazione clandestina: propone di abolire le leggi statunitensi che permettono agli immigrati clandestini di ottenere la patente - vecchio e ricorrente tema elettorale: una volta che sono nel paese, meglio che abbiano o no la patente? - e quelle che permettono ai figli di clandestini più meritevoli di raggiungere i migliori livelli di istruzione. Ha sempre promesso che rifiuterebbe l'incarico di vicepresidente, se le venisse offerto, ma non è escluso che possa cambiare idea.
Marco Rubio ha 40 anni ed è senatore in Florida (altro stato in bilico tra democratici e repubblicani). Se i repubblicani hanno un astro nascente, un politico promettente e futuribile, questo è certamente Marco Rubio. È figlio di immigrati cubani, è cattolico, è laureato in Legge, ha ottenuto la candidatura al Senato costringendo al ritiro l’allora popolarissimo governatore repubblicano (moderato) Charlie Crist, prima sconfiggendolo alle primarie e poi alle elezioni (alle quali si era candidato da indipendente). Ha grande carisma, i tea party lo adorano, è effettivamente molto di destra ma non dà l'aria di essere un estremista, uno sciroccato o uno molto impreparato. (AP Photo/NBC, William B. Plowman)
Ha 53 anni, è un avvocato, è cattolico, ha una moglie e sette figli ed è un ex senatore degli Stati Uniti, eletto in Pennsylvania. Dal 2001 al 2007 è stato il terzo repubblicano più importante del Senato ed è tra i più noti esponenti della destra religiosa americana. Sostenitore della preghiera nelle scuole, dell’insegnamento del cosiddetto “disegno intelligente” della creazione del mondo, assolutamente contrario all’aborto, ha guadagnato il grosso della sua popolarità durante gli anni in cui i cosiddetti “temi etici” erano al centro del dibattito politico americano, dalla ricerca sulle cellule staminali all’eutanasia, mentre negli ultimi tempi era stato messo in disparte dalla nuova generazione di conservatori anti-Stato promossa dai movimenti dei tea party. Alle elezioni primarie del 2008 – un secolo fa, politicamente – aveva dato il proprio sostegno a Mitt Romney, dopo che per qualche tempo era sembrata in ballo una sua possibile candidatura. Alle primarie del 2012 è stato il principale sfidante di Romney: ha vinto in molti stati storicamente molto di destra ma alla fine si è ritirato.
Negli ultimi anni si è parlato di Santorum soprattutto per via di un suo problema con Google. Irritati dalle sue posizioni ultraconservatrici e discriminatorie, infatti, negli anni blogger e attivisti di sinistra hanno molto preso di mira Santorum. In un’intervista all’Associated Press pubblicata il 20 aprile 2003, Santorum criticò il “relativismo morale” secondo cui all’interno delle proprie case ciascuno poteva avere i comportamenti sessuali che voleva. Secondo Santorum permettere questo significava permettere “bigamia, poligamia, incesto, adulterio”. Poco oltre metteva l’amore omosessuale nella stessa categoria della pedofilia e dei rapporti sessuali con gli animali. Questi deliri portarono a proteste feroci da parte di molti attivisti e politici statunitensi. Il giornalista satirico e attivista per i diritti degli omosessuali Dan Savage ebbe l’idea più di successo: su suggerimento di un suo lettore, propose ai suoi lettori di inviargli i significati più bizzarri e sessualmente espliciti da associare al nome “santorum”. Delle tremila proposte arrivategli, venne scelta, attraverso un sondaggio tra i lettori, la seguente definizione, che campeggia all’indirizzo spreadingsantorum.com: “La mistura schiumosa di olio lubrificante e materia fecale che a volte si produce come effetto collaterale del sesso anale”. La pagina – molto linkata e segnalata in giro – ha avuto un successo tale che anche oggi i primissimi risultati della ricerca “santorum” su Google riguardano l’idea satirica di Savage.
Nella foto, Rick Santorum parla durante un evento organizzato dalla National Rifle Association (NRA) a St. Louis, Missouri, 13 aprile 2012.
(KAREN BLEIER/AFP/Getty Images)
Paul Ryan ha 42 anni ed è deputato in Wisconsin da quando aveva 28 anni, nel 1998. È a capo della commissione finanze della Camera e nel giro di relativamente poco tempo è diventato uno dei membri più influenti del suo partito sulle questioni economiche: nell'ultimo anno si è parlato molto di lui per via della sua proposta di budget, votata dalla Camera a maggioranza repubblicana, che sia i democratici che i repubblicani concordano essere un distillato dell'ideologia dei tea party: ovviamente i primi lo dicono per denigrarla, i secondi perché ne sono orgogliosi. La proposta di Ryan, che è rimasta sulla carta dato che al Senato i democratici l'hanno bocciata, avrebbe tagliato la spesa del 12,5 per cento del prodotto interno lordo nel 2011, privatizzando o mettendo seriamente a repentaglio le pensioni e i programmi di welfare come Medicare e Medicaid. Il suo piano è stato giudicato eccessivamente radicale anche da politici e commentatori di moderata tendenza repubblicana, che però in questi anni non hanno goduto di ascolto e popolarità nel partito. Quando Ryan presentò il piano, Clarles Krauthammer, columnist conservatore del Washington Post, scrisse citando una vecchia celebre frase: «Paul Ryan ha appena diffuso un piano decennale per il budget temerario e ambizioso. Con le sue 37 note a pié di pagina, potrebbe essere il testo suicida più commentato della storia». Barack Obama ha citato più volte il piano Ryan nei suoi discorsi per descrivere cosa accadrebbe in caso di vittoria dei repubblicani nel 2012. Moltissimi repubblicani fanno lo stesso.
Nella foto, Ryan durante un discorso a Pewaukee, Wisconsin, 31 marzo 2012. (Justin Sullivan/Getty Images)
Chris Christie ha 49 anni ed è governatore del New Jersey. Di padre irlandese e madre italiana, Christie è sposato e ha quattro figli, ha studiato Giurisprudenza e ha ricevuto e respinto per settimane inviti a candidarsi da parte di membri molto influenti dell’establishment repubblicano – da Nancy Reagan alla famiglia Bush, per fare i nomi più noti e grossi. Christie è un repubblicano moderato. Liberista in economia, accorto sui temi sociali, personalmente contrario all’aborto ma contrario anche alla completa eliminazione della libertà di scelta, a favore delle agevolazioni fiscali agli studenti delle scuole private. Critico verso le agenzie governative per la difesa dell’ambiente che multano aziende a destra e a manca, ma volenteroso e concreto negli investimenti nelle energie rinnovabili. Favorevole alle unioni civili tra gli omosessuali ma contrario ai matrimoni gay. Christie è uno degli ultimi esemplari rimasti di una specie di razza in via di estinzione: il repubblicano mainstream, capace di tenere insieme la destra e il centro del partito, capace di sostenere posizioni forti e riconoscibili senza lasciarsi andare agli eccessi dei tea party. Nel corso della sua carriera, da procuratore prima e da governatore poi, a Christie è capitato per esempio di difendere immigrati clandestini e di schierarsi a difesa delle pensioni del settore pubblico. Nella foto, Christie parla durante un programma della CBS a Washington, DC, 26 febbraio 2012.
(Chris Usher/CBS News via Getty Images)
Ha 48 anni, è il governatore del Nevada ed è ispanico (ha origini messicane). Laureato in Economia e in Giurisprudenza, ha fatto il deputato statale in Nevada, il procuratore generale dello Stato e il giudice federale. Nel 2010 è stato eletto governatore. È stato il più giovane ispanico a essere eletto a un incarico pubblico in Nevada. È un repubblicano moderato - è uno che difficilmente la spara grossa o incappa in strafalcioni - ma ha la stima dei tea party: non ha aumentato le tasse nel suo stato e ha tagliato le spese (anche nel settore dell'istruzione). foto: Ethan Miller/Getty Images