La crisi di Toys ‘R’ Us

Le vendite di giocattoli continuano ad andare male e ora la storica catena di negozi ha davanti un futuro molto incerto

(Spencer Platt/Getty Images)
(Spencer Platt/Getty Images)

Toys ‘R’ Us è una delle più grandi aziende distributrici di giocattoli del mondo, ha sede vicino a New York, negli Stati Uniti e impiega più di settantamila dipendenti in circa 1500 negozi sparsi in tutto il mondo. Ma l’azienda è in forte crisi, come spiegano Stephanie Clifford e Peter Lattman sul New York Times.

Fondata nel 1948, la società divenne azionaria nel 1978 ma nel 2005 fu costretta a cercare un compratore in seguito alla fortissima concorrenza dei grandi magazzini Walmart, che causò gravi perdite all’azienda. Quell’anno la Toys ‘R’ Us fu acquisita da una società di investimenti per più di 6 milioni e mezzo di dollari e Gerald L. Storch fu nominato amministratore delegato. Nel 2010 l’azienda guidata da Storch sembrava essere in grado di aprirsi di nuovo al mercato e lanciare un IPO, un’offerta pubblica iniziale di acquisto, ma l’operazione non venne conclusa. Da quel momento, secondo Charles O’Shea, un analista di Moody’s citato dal New York Times, la società si è indebolita sempre di più. Le vendite natalizie negli Stati Uniti nel 2011 sono state addirittura peggiori di quelle del 2008, l’anno peggiore della crisi economica.

Anche il settore dei videogiochi, che negli anni scorsi aveva funzionato bene grazie al traino di Nintendo e Playstation, sembra essere in flessione a causa del successo delle applicazioni per smartphone e tablet, anche tra i bambini. Secondo i dati forniti dal New York Times, l’anno scorso la percentuale del fatturato di Toys ‘R’ Us che proveniva dalla vendita di videogiochi si è attestata intorno all’8 per cento, segnando un ribasso del 3 per cento rispetto al risultato del 2008.

Lo scorso marzo l’agenzia di rating Moody’s ha deciso di rivedere al ribasso la valutazione della società che possiede l’azienda, portandola da stabile a negativa. Nel frattempo il clima nell’azienda è molto peggiorato, alcuni dirigenti stanno lasciando i propri incarichi: a febbraio si era dimesso il presidente della Toys ‘R’ Us statunitense, anticipando la fine del proprio mandato di due mesi, mentre all’inizio dell’anno avevano lasciato il proprio incarico i capi del settore marketing e dell’amministrazione.

foto: Spencer Platt/Getty Images