È morto don Luigi Verzé

Aveva 91 anni, aveva fondato il più famoso ospedale privato italiano, era indagato per bancarotta fraudolenta: la storia era stata raccontata di recente da Report

Oggi è morto nel suo appartamento all’interno del complesso dell’ospedale San Raffaele don Luigi Verzè. Aveva 91 anni ed era nato a Illasi, in provincia di Verona. È stato il fondatore, nel 1969, dell’ospedale privato San Raffaele, costruito in una zona al confine tra i comuni di Milano e Segrate. Nel 1996 all’ospedale, che nel corso degli anni si è ampliato con diverse sedi anche fuori dell’Italia, si è aggiunta un’università privata, l’Università Vita-Salute San Raffaele, di cui don Verzè era rettore.

Le sue posizioni in materia dottrinale e religiosa erano poco ortodosse e vicine a quelle dei credenti più “progressisti”: era favorevole al sacerdozio delle donne, alla comunione per i divorziati e alla procreazione assistita, vista la sua forte convinzione nelle capacità della scienza. In una lunga intervista alla Stampa del luglio 2010, don Verzè disse che “La scienza non la ferma nessuno, nemmeno la Chiesa”. Con le gerarchie ecclesiastiche aveva avuto rapporti difficili, venendo sospeso a divinis negli anni Settanta (ovvero ricevendo la proibizione di amministrare i sacramenti). Non aveva mai nascosto il suo appoggio all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a cui era legato da un’amicizia pluridecennale.

All’inizio del 2011 don Verzè era stato al centro di un’inchiesta giudiziaria per le presunte irregolarità di gestione della Fondazione Monte Tabor, che riuniva tutte le principali attività commerciali, sanitarie e didattiche che facevano capo a don Verzè. La Fondazione ha presentato istanza di fallimento a causa delle forti perdite, che ammontano a decine di milioni di euro: del caso si era occupata di recente un’inchiesta della trasmissione Report.