Con Jennifer Lawrence e Robert Pattinson per “Die, My Love” e il regista Richard Linklater per “Nouvelle Vague”, tra gli altri

Le foto di sabato a Cannes

Con “Wasted Love”, la canzone presentata da JJ: Israele è arrivato secondo, l'Italia quinta

L’Austria ha vinto l’Eurovision Song Contest

“Eddington”, presentato ieri a Cannes tra scarsi entusiasmi, racconta un periodo che raramente è apparso nel cinema

Il film sulla pandemia di Ari Aster

I Sauwestari sono diventati famosi localmente e non solo con un genere insolito nell'Artico, e una volta hanno rotto Spotify

La band che va forte adesso in Groenlandia fa reggae

Con il nuovo film di Ari Aster incentrato sulla pandemia, l'esordio alla regia di Kristen Stewart e il documentario su Bono

Le foto di venerdì a Cannes

È quella di Casandra Ventura, ex compagna del rapper statunitense accusato di abusi sessuali e tratta di esseri umani



Una testimonianza centrale nel processo contro Sean “Diddy” Combs

In questi giorni è a Cannes con “Mission Impossible”, dopo circa vent'anni dal caso Scientology e da quella bizzarra intervista

La riabilitazione di Tom Cruise

Si è visto poco perché l'ente organizzatore della competizione non le ha trasmesse, ma urla, fischi ed esibizioni di bandiere ci sono stati

Un altro anno di proteste contro Israele all’Eurovision

Con Andie MacDowell, Diane Kruger e quelli di "Sirât" e "Dossier 137", i due film in concorso presentati ieri 

Le foto di giovedì a Cannes

I risultati di nuovi studi sugli usi terapeutici della psilocibina e la progressiva revisione delle leggi sul possesso dei funghi allucinogeni hanno rinvigorito un dibattito mai del tutto scomparso

Il ritorno degli psichedelici

Negli anni Trenta le migrazioni nel Canale di Sicilia andavano in direzione opposta a quelle di oggi: lo racconta "Mare aperto", il libro di Luca Misculin

I migranti che andavano dall’Italia all’Africa

La macchia nera che sembra ingrandirsi in realtà – indovinate? – è ferma, ma trae in inganno le nostre pupille

Cosa ci insegna questa illusione ottica sul nostro cervello

<p>Se si guarda una foto satellitare della penisola diventa chiarissimo il colossale <a href="http://www.cattivamaestra.it/2011/12/mappa-corea-nord.html">divario</a> tra le due Coree. Il nord è buio, mestamente tetro, simile ad un deserto. Le luci del sud invece brillano come un umiliante confronto. Ancora più avvilente se si ragiona in termini asiatici.</p>
<p><img src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2011/12/satellite2.jpg" alt="" /></p>
<p>La Repubblica Democratica Popolare di Corea (questo il nome ufficiale della Corea del Nord) ha disegnato la propria idea al di fuori di ogni logica e razionalità. Anche parlare di comunismo o marxismo-leninismo è un tentativo audace per schedare il regime. In realtà, però, è un’altra cosa. L’ideologia ufficiale si chiama <em>juche</em> ed è opera di Kim Il-sung, il “grande leader”, padre dell’appena defunto Kim Jong-il, il “caro leader”. Parlare di “culto della personalità” per Kim Il-sung diventa quasi un docile eufemismo. È molto di più. Sebbene morto nel 1994 Kim Il-sung continua ad essere il capo di Stato, o per essere ancora più precisi è il Presidente Eterno della Repubblica. Incarico che nemmeno il più rigido stalinista avrebbe potuto ideare. Nel 1994 si è parlato di fenicotteri inviati per portare in cielo il corpo, ma davanti al dolore del popolo coreano decisero di lasciarlo sulla terra (bontà loro!). Chissà chi verrà incaricato questa volta per il figlio.</p>
<p>Cerchiamo di ripercorre rapidamente l’inizio di questa assurdità politica. La Corea fu per secoli uno stato vassallo dell’Impero Cinese. La Cina era al centro del mondo. Gli altri erano tenuti ad inviare un tributo all’Imperatore. Il paese venne plasmato nella cultura confuciana e ogni grande innovazione culturale proveniva necessariamente dal grande vicino. Per la lingua coreana, ad esempio, si adottarono i caratteri cinesi (chiamati in coreano <em>hanja</em>). Nel XV secolo venne inventato un alfabeto, l’<em>hangul</em>, ma gli <em>hanja</em> rimasero (e in parte lo sono ancora) al centro del sistema culturale coreano. Anche il buddhismo mahayana (grande veicolo) arrivò dalla Cina in Corea e poi, da lì, giunse in Giappone. Il profondo legame tra i due paesi non rimase però indenne davanti al drammatico declino del Celeste Impero nel XIX secolo. Una Cina ormai incapace di confrontarsi con il mondo si ritrovò in guerra, dopo averne perse diverse con le potenze occidentali, con il Giappone. Fu la Prima guerra sino-giapponese tra il 1894 e il 1895, che si concluse con il Trattato di Shimonoseki, uno di quei documenti in grado di rivoluzionare e condizionare il percorso di intere nazioni per moltissimo tempo. Pechino cedeva a Tokyo l’isola di Taiwan e rinunciava ad i suoi antichi diritti sulla Corea, riconoscendone la piena indipendenza. Quindici anni dopo i giapponesi annessero la penisola. Il dominio giapponese rappresentò un tentativo di eliminazione dell’identità culturale coreana, da sostituire con quella nipponica. Così, suo malgrado, la Corea era una parte dell’Impero Giapponese quando iniziò la Seconda guerra mondiale. Alla fine del conflitto i sovietici occuparono il nord della penisola, mentre gli statunitensi il sud, decretandone dunque la divisione in due paesi sotto l’influenza delle due superpotenze. Mosca piazzò Kim Il-sung, mentre a sud il potere veniva assunto da Syngman Rhee. Il confine tra le due realtà era stato fissato al 38° parallelo. Era una soluzione temporanea.</p>

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<p>Nel giugno 1950 la Corea del Nord invase la Corea del Sud. L’URSS non sedeva in Consiglio di sicurezza per protestare contro l’esclusione della Cina Popolare, nata nel 1949, dalle Nazioni Unite. Il seggio cinese nel Consiglio era infatti occupato dal governo di Chiang Kai-shek che si era spostato a Taiwan (tornata alla Cina con la sconfitta giapponese). Dunque, senza il pericolo di un veto sovietico, l’ONU poté agire. La guerra, prova di forza tra Occidente e universo comunista, andò avanti fino al luglio 1953, quando le operazioni militari terminarono pochi mesi dopo la morte di Stalin e venne creata la Zona demilitarizzata coreana per dividere i due paesi. Teoricamente Pyongyang e Seul sono ancora in guerra non essendo mai stato firmato un trattato di pace, ma un semplice armistizio.</p>

Brevi

Cultura

corea

corea del nord

corea del sud

guerra di corea

morte kim jong il

<p>GOSEONG, REPUBLIC OF KOREA: South Korean soldiers open the gate for a North Korean train making its way through the demilitarized zone (DMZ) in Goseong, east of Seoul, 17 May 2007. Trains from North and South Korea crossed the heavily fortified border for the first time since the 1950-53 war, in what both sides described as a milestone for reconciliation. AFP PHOTO/POOL/AHN YOUNG-JOON (Photo credit should read AHN YOUNG-JOON/AFP/Getty Images)</p>


South Korean soldiers open the gate for

<p>Una bomba al napalm esplode su un magazzino di rifornimenti nel 1951 (AP Photo)</p>


Corea

<p>Un gruppo di soldati si prepara a far saltare in aria una linea ferroviaria per bloccare l&#8217;avanzata dei nemici durante la guerra di Corea, nel 1950. (Keystone/Getty Images)</p>


<p>Carri armati nordcoreani durante la guerra di Corea. (STR/AFP/Getty Images)</p>


<p>Soldati sudcoreani nel 1950. (Keystone/Hulton Archive/Getty Images)</p>


<p>La città portuale sudcoreana di Busan durante la guerra di Corea nel luglio del 1950. Busan era la città di rifornimento principale per il soldati americani durante la guerra di Corea. (Central Press/Hulton Archive/Getty Images)</p>


<p>Un ponte ferroviario vicino a Seul bombardato dalle truppe americane durante la guerra di Corea, nel luglio del 1950. (AFP/Getty Images)</p>


<p>Prigionieri di guerra durante la guerra di Corea. La data e il luogo della foto sono sconosciuti. (STF/AFP/Getty Images)</p>


<p>Il corpo di un cittadino coreano sepolto dalla neve, nel gennaio 1951. L&#8217;uomo è uno dei civili vittime dei comunisti in ritirata durante la guerra di Corea. (AP Photo/Max Desfor)</p>


Corea 

<p>Un Boeing B-29 bombarda le colline nordcoreane nel febbraio del 1951. (AP Photo)</p>


<p>Kim Il Sung chiacchiera con un gruppo di contadini a sud di Pyongyang nell&#8217;ottobre 1945. (Korean Central News Agency/Korea News Service via AP Images)</p>


<p>Resti del quartier generale della divisione nordcoreana, distrutto durante un raid di B-29. Gennaio 1950 (AP Photo)</p>


<p>Kim Il Sung parla alla nazione via radio, annunciando ai cittadini della Corea del Nord lo scoppio della guerra di Corea, nel giugno 1950. (Korean Central News Agency/Korea News Service via AP Images)</p>


<p>La fanteria alleata si avvicina a Wonju, il 23 gennaio del 1951 (AP Photo/Max Desfor )</p>


<p>Un lancio di medicinali, munizioni e cibo destinato a un&#8217;unità avanzata della fanteria confinata in una zona altrimenti irraggiungibile per i rifornimenti (AP Photo)</p>


<p>Un Air Force B-29 bombarda un obiettivo strategico durante la guerra di Corea. (Keystone/Getty Images)</p>


Matteo Miele, Royal University of Bhutan

La storia e le foto della Corea del Nord e del Sud, da sempre in guerra, che con la morte di Kim Jong-Il iniziano una nuova fase della loro storia

Perché ci sono due Coree

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