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  • Lunedì 7 novembre 2011

Un’altra donna accusa Herman Cain

Sharon Bialek è la quarta persona a raccontare di avere ricevuto proposte sessuali "non richieste" dal candidato repubblicano, ora decisamente nei guai

Sharon Bialek, la donna di Chicago che accusa di molestie sessuali il candidato repubblicano Herman Cain, durante la conferenza stampa al Friars Club, lunedi’ 7 novembre (AP Photo/Richard Drew)

Sharon Bialek, la donna di Chicago che accusa di molestie sessuali il candidato repubblicano Herman Cain, durante la conferenza stampa al Friars Club, lunedi’ 7 novembre (AP Photo/Richard Drew)

Sharon Bialek è la quarta donna ad accusare di molestie sessuali Herman Cain, candidato alle primarie repubblicane degli Stati Uniti. In una conferenza stampa che si è svolta oggi pomeriggio a New York Sharon Bialek, accompagnata dall’avvocatessa Gloria Allred, ha lanciato le proprie accuse pubblicamente. La donna, 50 anni, di Chicago, ha raccontato di essere stata «toccata in modo inappropriato» nel 1997 da Herman Cain. Al tempo, Cain era presidente della National Restaurant Association (NRA), l’associazione che rappresenta oltre 380mila ristoratori statunitensi, carica assunta dopo essere stato amministratore delegato della catena di pizzerie Godfather’s Pizza.

Sharon Bialek ha riferito di aver contattato Cain, che aveva precedentemente conosciuto durante un convegno, per chiedergli un posto di lavoro: i due si incontrarono a Washington, mangiarono in un ristorante italiano e lui si offrì di accompagnarla alla National Restaurant Association per mostrarle gli uffici. «Io indossavo una gonna nera a pieghe, una camicetta e una giacca. Lui aveva una giacca senza cravatta. Improvvisamente mise la mano sulla mia gamba, sotto la mia gonna e mi toccò i genitali. Ha anche afferrato la mia testa portandola verso il suo inguine». Sharon Bialek riferisce di avere detto: «Cosa stai facendo? Non è quello per cui sono venuta qui». Herman Cain, sempre secondo le dichiarazioni della donna, rispose: «Vuoi questo lavoro o no?». Lei gli chiese di fermarsi, di riaccompagnarla all’albergo e lui lo fece.

Il candidato repubblicano ha negato l’accusa di Sharon Bialek in un comunicato, così come le tre precedenti. Sempre negli anni Novanta, infatti, altre due donne avevano accusato Cain di molestie, quando era presidente della National Restaurant Association. Entrambe avevano segnalato ai responsabili dell’Associazione il comportamento di Cain. La questione fu chiusa con un accordo: le due donne ottennero un indennizzo per lasciare la NRA in cambio di un impegno formale a non discutere con nessuno i motivi del loro abbandono. Politico aveva ripescato la storia il 31 ottobre. Il 3 novembre Associated Press aveva raccontato di una terza donna che aveva presentato accuse simili citando un invito ricevuto da Cain a recarsi nel suo appartamento, insieme ad alcuni gesti «sessualmente allusivi» e apprezzamenti fatti in presenza di altri colleghi. Sharon Bialek ha concluso oggi la sua conferenza stampa dicendo: «Vengo ora a dare un volto e una voce a quelle donne che non possono o, per qualsiasi altra ragione, non vogliono farsi avanti».

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