Il nuovo sistema imposto da Israele con la Gaza Humanitarian Foundation ha creato le condizioni per una serie continua di stragi di palestinesi

Perché la distribuzione del cibo nella Striscia di Gaza è diventata così pericolosa

Le compagnie aeree devono studiare deviazioni e rotte più lunghe per i loro voli, tra ritardi, cancellazioni, aumenti dei biglietti e più inquinamento

Volare tra le guerre costa

È uno dei motivi delle dichiarazioni goffe del governo, che vorrebbe restare amico anche di Israele e di Trump

L’Italia ha sempre cercato di tenersi buono l’Iran

La sede del parlamento tedesco fu ricoperta da un tessuto argentato, in un'opera artistica che inevitabilmente coinvolse anche la politica

Trent’anni fa Christo e Jeanne-Claude impacchettarono il Reichstag

Per l'associazione dei consumatori cinese i video virali in cui si divorano gran quantità di spiedini o noodles promuovono valori sbagliati

Alla Cina le gare di cibo online non vanno giù

Ci sono state accuse di attacchi e minacce di ritorsioni, per ora sembra reggere anche se la situazione è molto caotica

Cosa sappiamo sul cessate il fuoco fra Iran e Israele, fin qui

È stata una ritorsione ai bombardamenti americani sui siti nucleari iraniani, ma non ha fatto grossi danni

L’attacco dell’Iran a una importante base statunitense in Qatar

Dopo decenni di repressione non ci sono gruppi organizzati: immaginare una rivolta è complesso, soprattutto sotto le bombe di un paese nemico

In Iran l’opposizione al regime è molto frammentata

Per ragioni che hanno a che fare con il prezzo della carne suina, in costante diminuzione

La Cina vuole maiali più magri

Non ne sappiamo molto, nemmeno se c'entra più la cultura o l'evoluzione: probabilmente ha un ruolo la saliva e il fatto che non abbiamo un buon olfatto

Perché ci baciamo

Falso, ma lo crediamo in molti per via del cosiddetto effetto Mandela, che ci porta a elaborare falsi ricordi collettivi

L’omino del Monopoli indossa un monocolo, vero?

I cosiddetti "naked dress" sono stati rivoluzionari e poi hanno normalizzato il corpo delle donne: ora che sono ovunque però «la nudità è stata denudata del sesso»

I vestiti trasparenti sono sempre più noiosi

<p>La scorsa settimana abbiamo mostrato come si vive nella <a href="https://www.ilpost.it/2011/05/08/un-giorno-come-un-altro-a-bengasi/">Bengasi liberata</a> dal regime di Gheddafi. Queste nuove immagini si concentrano sulla vita dei bambini a Bengasi e Ajdabiya, un&#8217;altra città in mano ai ribelli nel nordest del paese.</p>
<p>A Bengasi le scuole hanno chiuso subito dopo lo scoppio della guerra e molti genitori impediscono ai figli di uscire a giocare nelle strade per timore del conflitto. Molti di loro restano chiusi in casa, hanno pochi momenti di svago e rischiano di avvertire ancora di più la tensione del conflitto. Negli ultimi tempi dei gruppi di volontari hanno organizzato delle lezioni in alcune scuole pubbliche di Bengasi, permettendo ai bambini di stare insieme e fare della attività in un luogo sicuro sotto la loro sorveglianza.</p>
<p>I bambini di queste foto sfilano alle manifestazioni contro Gheddafi insieme ai genitori, sventolano la bandiera dei ribelli libici, la dipingono nei loro disegni e ne indossano i colori. Alcuni posano persino con armi e munizioni davanti alla macchina fotografica di parenti orgogliosi. Altri infine sono scappati insieme alle famiglie dalle loro città bombardate e assediate dalle truppe di Gheddafi: vivono in improvvisati centri di accoglienza e stanno cercando di costruirsi una nuova vita nella Libia liberata. Molti ragazzini di Bengasi si sono arruolati come volontari nell&#8217;esercito dei ribelli: dopo aver seguito un rapido corso di formazione verranno mandati a combattere contro le truppe di Gheddafi per liberare le altre città del paese.</p>

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Brevi

Mondo

bengasi

guerra in libia

libia

ribelli libici

A man plays with his son along the seafront in Benghazi, Libya, Saturday, May 7, 2011. (AP Photo/Rodrigo Abd)

<p>Una bambina sulle spalle del padre durante una manifestazione contro Gheddafi a Bengasi, 3 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


Libia

<p>Bambini giocano a calcio in un campo di rifugiati a Bengasi, 3 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>Bambini rifugiati in un campo di evacuazione a Bengasi, 3 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>Una bambina tra bottiglie d'acqua e altri beni di prima necessità nel magazzino di un campo di rifugiati a Bengasi, 3 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>Due ragazzini con una bandiera libica arrampicati sulla struttura danneggiata di un cartellone pubblicitario ad Ajdabiya, 6 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>Un ragazzino libico durante un corso di addestramento militare a Bengasi, 2 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>Una donna con tre bambini tra materiale da ricostruzione e spazzatura nel centro di Bengasi, 7 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>Un bambino con la bandiera dei ribelli libici disegnata sulla guancia durante una lezione di disegno tenuta da volontari a Bengasi, 8 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


Bengasi

<p>Tre bambine in fila durante una lezione tenuta da volontari a Bengasi, 8 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>Due bambine libiche durante una lezione di disegno tenuta da volontari a Bengasi, 8 maggio 2011. (SAEED KHAN/AFP/Getty Images)</p>


<p>Bambini libici ricoperti di munizioni posano per una foto facendo il segno della vittoria dopo la preghiera del venerdì ad Ajdabiya, 6 maggio 2011. (AP Photo/Rodrigo Abd)</p>


<p>Un bambino libico indossa un cappello con i colori della bandiera dei ribelli libici durante la preghiera del venerdì a Bengasi, Libia, 6 maggio 2011. (AP Photo/Bernat Armangue)</p>


<p>Un uomo gioca con suo figlio sul lungomare di Bengasi, 7 maggio 2011. (AP Photo/Rodrigo Abd)</p>


<p>Un bambino indossa un cappello con i colori della bandiera dei ribelli libici a Bengasi, 9 maggio 2011. (AP Photo/Bernat Armangue)</p>


<p>La preghiera del venerdì a Bengasi, 9 maggio 2011. (AP Photo/Bernat Armangue)</p>


<p>Un bambino in una stanza con appese alle pareti le foto dei prigionieri politici uccisi a nella prigione Bosalen a Bengasi nel 1996, 10 maggio 2011. Il 28 giugno 1996 i prigionieri si ribellarono contro le dure condizioni di vita del carcere e uccisero una guardia. La repressione fu molto crudele: secondo le associazioni umanitarie vennero uccisi 1200 detenuti. (AP Photo/Rodrigo Abd)</p>


Le scuole sono chiuse da mesi: alcuni si sono arruolati nell'esercito dei ribelli, altri partecipano alle lezioni improvvisate dai volontari

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi

I bambini di Bengasi