E buon Cinco de Mayo

Cosa festeggiano oggi i messicani, soprattutto negli Stati Uniti

Al di qua dell’oceano Atlantico il cinque di maggio ha una sua notorietà in quanto giorno in cui Napoleone Bonaparte morì in esilio sull’Isola di Sant’Elena (per colpa del verde?), come ricordato nell’ode di Alessandro Manzoni. Dall’altra parte dell’Oceano, invece, il giorno di oggi è festeggiato negli Stati Uniti e in parte del Messico per ricordare rispettivamente la cultura e le tradizioni messicane e per celebrare la vittoria dell’esercito messicano contro i Francesi nella battaglia di Puebla del 5 maggio del 1862.

A causa di una lunga serie di guerre che avevano interessato il paese tra il 1846 e il 1860, il Messico era arrivato sull’orlo della bancarotta, tanto da spingere il governo a sospendere il pagamento dei debiti con i propri creditori per un paio di anni. Questa scelta indusse Francia, Gran Bretagna e Spagna a inviare le loro forze navali verso l’area costiera dello stato messicano di Veracruz per ottenere i debiti non ancora onorati. Spagna e Gran Bretagna scesero infine a patti con il governo del Messico, mentre la Francia guidata da Napoleone III decise di perseverare, cercando così di conquistare una nuova importante area di influenza nelle Americhe.

Verso la fine del 1861, la Francia cercò di spingersi nell’entroterra dirigendosi verso Città del Messico. L’esercito francese incontrò una fortissima resistenza nell’area di Puebla, lo stato messicano che si trova nella parte centrale del paese a est della capitale federale. Le forze inviate dalla Francia, circa ottomila uomini, si scontrarono con l’esercito messicano che contava circa quattromila unità. Il 5 maggio i messicani riuscirono a sconfiggere i francesi, il cui esercito non subiva una sconfitta diretta così importante da almeno mezzo secolo.

La vittoria rallentò l’avanzata francese, ma non la arrestò. Con trentamila uomini, la Francia riuscì nel 1863 a sconfiggere definitivamente l’esercito messicano e a conquistare Città del Messico, stabilendovi Ferdinando Massimiliano d’Austria, come imperatore. La Francia aveva approfittato della debolezza degli Stati Uniti, impegnati nella Guerra Civile, per conquistare una nuova area di influenza, ma l’esperienza messicana durò pochi anni.

Terminata la Guerra di Secessione nel 1865, gli Stati Uniti poterono nuovamente dedicarsi al Messico e rifornire i repubblicani messicani. Considerate la resistenza messicana e le insistenze statunitensi, la Francia ritirò le proprie truppe (c’erano di mezzo pesanti implicazioni, riassumibili nell'”America agli americani” della dottrina Monroe) nel 1866 e l’anno seguente l’imperatore Massimiliano, che si era rifiutato di abbandonare il paese, fu condannato a morte e fucilato il 19 giugno del 1867.

Il Cinco de Mayo viene festeggiato più negli Stati Uniti di quanto non lo sia nel resto del Messico fuori dalla regione di Puebla, dove la festività più importante rimane il giorno dell’indipendenza, che si festeggia il 16 settembre. Insieme ai messicani gli altri statunitensi celebrano i loro antenati e la cultura e le tradizioni mutuate dal Messico, nonché la riconoscenza per aver arginato un nemico che era anche loro. Si organizzano eventi folkloristici e molte scuole dedicano la giornata per spiegare e raccontare agli studenti aspetti e tradizioni messicani.