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Le coste del Golfo, un anno dopo
Un uomo cammina su una spiaggia a Isla Grande Terre, in Louisiana, una delle aree più colpite dalla perdita di petrolio nel Golfo del Messico. (Mario Tama/Getty Images)
Un uomo cammina su una spiaggia a Isla Grande Terre, in Louisiana, una delle aree più colpite dalla perdita di petrolio nel Golfo del Messico. (Mario Tama/Getty Images)
Una nave da carico sul fiume Mississippi a New Orleans, Louisiana 13 aprile 2011. Il traffico navale non è stato particolarmente colpito dalla fuoriuscita di petrolio. (Mario Tama/Getty Images)
Una banchina di sabbia costruita per trattenere il petrolio in una zona ormai ripulita a Barataria Bay, Louisiana, 13 aprile 2011. (Mario Tama/Getty Images)
Un gabbiano in fin di vita sulla spiaggia di Waveland, Mississippi, 14 aprile 2011. Gli animali continuano a morire a causa della presenza di petrolio, catrame e disperdenti nelle acque del Golfo del Messico. (Mario Tama/Getty Images)
La spiaggia di Grand Isle, una delle più danneggiate dal disastro ambientale, Louisiana, 13 aprile 2011. (Mario Tama/Getty Images)
Una banchina di sabbia costruita per trattenere il petrolio in una zona ormai ripulita a Barataria Bay, Louisiana, 13 aprile 2011. (Mario Tama/Getty Images)
Fanghiglia, detriti e catrame ricoprono il lungospiaggia di Fourchon Beach a Port Fourchon, Louisiana, 13 aprile 2011. (AP Photo/Dave Martin)
Il crepuscolo a Grand Isle, Louisiana, una delle spiagge più danneggiate dalla fuoriuscita di petrolio, 13 aprile 2011. (Mario Tama/Getty Images)
Alcuni esperti esaminano la sabbia intrisa di petrolio a Fourchon Beach a nella città di Port Fourchon, Louisiana, 13 aprile 2011. (AP Photo/Dave Martin)
Un grumo di catrame a Fourchon Beach nella città di Port Fourchon, Louisiana, 13 aprile 2011. Frammenti di petrolio e catrame sono ancora diffusi nelle spiagge della regione colpita dal disastro ambientale. (AP Photo/Dave Martin)
Un uomo cammina lungo la spiaggia di Grand Isle, una delle più colpite dalla perdita di petrolio nel Golfo del Messico, 13 aprile 2011. (Mario Tama/Getty Images)
Il tramonto a Barataria Bay, Louisiana, 13 aprile 2011. Si tratta di una delle zone più colpite dalla perdita di petrolio nel Golfo del Messico. (Mario Tama/Getty Images)
Una gru rimuove parti della costa gravemente danneggiate dal petrolio a Jimmy Bay, Louisiana, 8 aprile 2011. (AP Photo/Gerald Herbert)
Una sostanza che molti ambientalisti identificano con residui di petrolio ricopre una spiaggia riaperta al pubblico a Gulport, Mississippi, 15 aprile 2011. (Mario Tama/Getty Images)
La spiaggia di Biloxi, che è ancora rovinata da grumi di catrame e chiazze di petrolio, Mississippi, 17 aprile 2011. (Mario Tama/Getty Images)
Il lungomare di Waveland, Mississippi, 14 aprile 2011. Secondo gli ambientalisti si tratterebbe di un misto di petrolio e disperdenti. (Mario Tama/Getty Images)
Un granchio morto in una palude devastata dalla perdita di petrolio a Ocean Springs, Mississippi, 17 aprile 2011. (Mario Tama/Getty Images)
Alcuni turisti si allontano dal faro di Pass Christian, sul Golfo del Messico, Mississippi, 15 aprile 2011. La BP ha detto di aver investito 18 milioni di euro per sostenere il turismo nella zona dopo il disastro ambientale di un anno fa. (Mario Tama/Getty Images)
Una persona oltrepassa un mucchio di gusci di ostriche nella fabbrica Crystal Seas Oysters, Pass Christian, Mississippi, 15 aprile 2011. Il mercato locale delle ostriche è stato rovinato dal disastro ambientale e l'azienda ha dovuto chiudere per oltre quattro mesi. Ora esporta molto meno ed è riuscita a riassumere soltanto il 75 per cento delle persone che ci lavoravano prima. (Mario Tama/Getty Images)
Un pescatore d'ostriche a Pass Christian, Mississippi, 14 aprile 2011. L'industria d'ostriche è stata gravemente danneggiata: molti pescatori ritengono che il petrolio abbia ucciso gran parte delle ostriche che vivevano nella zona. (Mario Tama/Getty Images)