Il Krakatoa visto dallo spazio

L'attività de vulcano indonesiano celebre per le sue devastanti eruzioni fotografata dal satellite della NASA

Lo scorso 17 novembre, il satellite Earth Observing (EO-1) della NASA ha sorvolato e fotografato il Krakatoa, il vulcano indonesiano conosciuto per le sue grandi eruzioni, come quella di fine Ottocento che provocò il suono più intenso mai udito sul nostro pianeta, tale da essere percepito anche a cinquemila chilometri di distanza dal cratere.

Il Krakatoa è ancora in attività ed emette con frequenza alti pinnacoli di fumo e cenere, come dimostra la fotografia. Per questo motivo, il vulcano viene costantemente monitorato dalla NASA con un sistema automatico montato su EO-1, che provvede a fare lo stesso con un centinaio di altri vulcani terrestri ritenuti potenzialmente pericolosi o particolarmente attivi.

Nel corso dell’estate e dell’autunno di quest’anno, il Krakatoa ha dato vita a centinaia di eruzioni dimostrando una nuova fase di attività che solo ora inizia a rallentare. L’immagine è stata scattata dall’Advanced Land Imager, un sensore installato su EO-1 e rientra nel progetto Volcano SensorWeb. In pratica, quando un altro satellite rileva la presenza di attività vulcanica, il satellite della NASA punta i propri strumenti verso il vulcano interessato e scatta alcune immagini, che servono poi ai centri di ricerca per monitorare le eruzioni e studiarne le caratteristiche. Un altro sensore, sempre installato su EO-1, consente di rilevare la consistenza delle nubi vulcaniche e anche la posizione e la temperatura dei flussi di lava che fuoriescono dai crateri.

Quando il Krakatoa eruttò il 27 agosto del 1883 causò la devastazione di 165 villaggi e causò la morte di almeno 36mila persone. Le nuvole di ceneri raggiunsero i 36 chilometri di altezza e la violenza dell’eruzione fu pari a quella di 200 megatoni (200 milioni di tonnellate di TNT), oltre 13mila volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945.