Non chiederti cosa i blogger possono fare per te

Altre minuscole ragioni per andare alla Blogfest, questo weekend

di Luca Vanzella

Locandina sulla BlogFest in Trentino (3 ottobre 2009)
Locandina sulla BlogFest in Trentino (3 ottobre 2009)

spiegarlo non è facile. non è facile spiegare a chi non appartiene già alla tribù dei social media perché tutti gli anni qualche centinaio di persone risalgano come salmoni il lago di Garda fino al punto più a nord, per un weekend (di solito piovoso) di incontri in cui chiunque può presentare pubblicamente un intervento su un tema che lo appassiona.

è difficile spiegare a chi non ha un blog o non è su friendfeed, a chi non appartiene a questa community allargata, il senso dell’evento e perché valga la pena di partecipare. spiegarlo è difficile, ma mi pare di poter affermare che sia un’esperienza socialmente interessante e formativa: una situazione in cui si viene a contatto con persone molto diverse, una varietà di umani spesso brillanti e arguti, con interessi, competenze e modi di esprimerle molto diversi tra loro. persone che non si sono mai viste ma insieme alle quali si è semi-costretti a condividere e convivere per due giorni, tra aperitivi continui, pranzi in tavolate, dibattiti pubblici e momenti di ozio casuale.

e se è vero che un tantino di promiscuità forzata può essere fastidiosa per alcuni, come è vero che tendono a formarsi gruppetti (i blogger che già si conoscono e commentano tra loro tendono naturalmente ad aggregarsi), è altrettanto vero che è un’esperienza che può arricchire umanamente e socialmente chi è disposto e interessato ad arricchirsi, proprio grazie alla diversità dei partecipanti, delle personalità e degli interventi. un po’ come il militare o la vacanza in colonia, ma con persone più interessanti e nessun obbligo di pelare patate.

se spiegare ciò è difficile, ancora più arduo è spiegare il lato business, ovvero come la Blogfest possa essere utile per “fare affari”. ma lo stringere nuove conoscenze, il frequentare persone che fanno i mestieri più disparati, le presentazioni continue e il dibattito, lo scambio di opinioni, il chiacchierare casuale che è l’attività principale e continua dell’evento, la quantità di aperitivi, fanno sì che nascano idee, che vengano discusse e maturino. che si scoprano persone con problemi e bisogni simili ai nostri insieme a cui fare progetti, ideare soluzioni e realizzarle. che, ancora una volta, come avviene online, il confronto e la discussione aperti, pubblici, collettivi, facciano fiorire idee e relazioni.

soprattutto se sei un/a giovane bloggher o friendfeedara o twitterista o flickrante, se non sei mai stata a un barcamp, se non hai mai fatto il militare, io ti consiglierei di andare una volta alla blogfest. per vedere le facce dietro agli scritti, per provare la bizzarra e leggermente sconcertante esperienza del raduno, per capire come gira questo strano mondo, chi fa cosa, chi sa cosa, chi può darti una mano a installare wordpress o a scrivere un curriculum, e cosa puoi fare tu per gli altri, regalando alla collettività idee, competenze, opinioni.

Ogni blogger avrà i suoi tre giorni di celebrità