La guerra dei muffin

Solo sette persone al mondo conoscono la ricetta dei muffin Thomas: una di queste ha firmato un contratto con un'azienda concorrente

This Friday, June 4, 2010 photo shows a Thomas' English Muffin in Philadelphia. A baking company executive said to be among a handful of people who knows the secrets behind the "nooks and crannies" of Thomas' English Muffins appeals a court order blocking him from taking a job with rival Hostess. (AP Photo/Matt Rourke) Original Filename: Baking_Wars_Trade_Secrets_PX208.jpg
This Friday, June 4, 2010 photo shows a Thomas' English Muffin in Philadelphia. A baking company executive said to be among a handful of people who knows the secrets behind the "nooks and crannies" of Thomas' English Muffins appeals a court order blocking him from taking a job with rival Hostess. (AP Photo/Matt Rourke) Original Filename: Baking_Wars_Trade_Secrets_PX208.jpg

I muffin Thomas non sono normali muffin. Intanto va detto che non sono quelli che noi comunemente chiamiamo muffin, quelli belli alti: sono english muffin, sottili e un po’ meno dolci, in Inghilterra li chiamano crumpets. I muffin Thomas sono a loro volta diversi dagli altri english muffin: hanno una pasta più leggera e meno secca, come se l’impasto avesse preso più aria. L’altra cosa a renderli particolari è che – stando a quel che dice la società che li produce, la Bimbo Bakeries – solo sette persone al mondo sarebbero a conoscenza dell’esatta ricetta per la loro preparazione. Attorno a uno di questi sette, Chris Botticella, è scoppiata una grana legale di grandi proporzioni, tra accuse di spionaggio industriale, traffico di informazioni riservate e tradimento. La racconta il New York Times.

Chris Botticella ha 56 anni e nel corso del 2009 si era occupato direttamente della produzione dei muffin Thomas, apprendendo quindi il segreto della ricetta. A gennaio Botticella ha lasciato l’azienda, facendo credere ai suoi colleghi di avere intenzione di andare in pensione. Solo che poco tempo dopo il dirigente ha accettato l’offerta di Hostess, una casa produttrice di dolciumi rivale della Thomas, la stessa che in passato aveva già tentato di ottenere la ricetta dei muffin. Bimbo Bakeries si è messa in mezzo ed è riuscita a ottenere un’ordinanza per impedire il trasferimento, alla quale Botticella si è opposto presentando un ricorso.

La Bimbo guadagna 500 milioni di dollari l’anno solo dalla vendita dei muffin Thomas, la cui ricetta è stata suddivisa in diversi pezzi. Qualcuno conosce la ricetta base, altri il livello di umidità dell’impasto, altri ancora gli strumenti utilizzati e i dettagli sulla cottura. Tutti gli impiegati – a parte le sette persone di cui sopra – conoscono solo una parte della procedura. Ma Botticella non possiede solo il segreto della ricetta: ha in mano anche i dettagli sulle vendite e i progetti futuri della società, gli accordi sindacali con i lavoratori e il piano finanziario dell’azienda. Tutti materiali che, secondo Bimbo, Botticella avrebbe intenzione di condividere con il suo nuovo datore di lavoro.

Botticella ha negato di avere intenzione di fare spionaggio industriale, ma la Bimbo è stata insospettita dal modo in cui ha deciso di lasciare la compagnia. Il dirigente infatti avrebbe accettato l’offerta della società Hostess a ottobre, ma sarebbe rimasto fino a gennaio a capo della fabbrica dei muffin, senza dirlo a nessuno. A un certo punto le voci sul suo incarico alla Hostess sono arrivate ai suoi superiori, che gliene hanno chiesto conto in una telefonata. Botticella ha confermato l’incarico e, secondo gli avvocati della Bimbo, nei venti minuti successivi alla telefonata ha usato il suo portatile aziendale per scaricare dozzine di file contenenti informazioni riservate, copiandole su una penna usb.

Queste attività sono state confermate da una perizia sul portatile di Botticella, e la sua linea difensiva non è stata proprio convincente: il dirigente ha detto che si stava semplicemente allenando in vista del nuovo incarico. Faceva pratica mettendo alla prova la sua abilità al computer. La società che aveva assunto Botticella, Hostess, non è coinvolta nella causa, e ha detto di voler assumere il dirigente per via della sua grande esperienza e non per i suoi segreti, specificando anzi che il contratto firmato impegna Botticella a non condividere informazioni sensibili relative al suo precedente incarico.

Al di là della sorte che toccherà a Chris Botticella, il caso potrebbe rilevarsi comunque dannoso per i muffin Thomas. L’attenzione dei media sulla questione sta facendo parlare molto della ricetta dei loro muffin, e alcuni esperti di dolci ne hanno approfittato per mettere in discussione tutta la mitologia sulla ricetta segreta.

La tecnica base per preparare un english muffin è nota a tutti, dicono: l’impasto molto acquoso viene cotto ad alta temperatura, così che l’acqua evapori lasciando l’impasto leggero e poroso. «È questione di tempi, di usare gli strumenti giusti, di scegliere accuratamente gli ingredienti», ha detto Carl Hoseney, professore di chimica dei cereali in pensione. Non è d’accordo Theresa Cogswell, consulente di industrie dolciarie che ha passato anni a cercare di scoprire la ricetta dei muffin Thomas. “Ci sono riuscita a farli uguali, ogni tanto. Ma mai ogni giorno”.