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  • Mercoledì 7 luglio 2010

Sullo sciopero dei giornalisti

Siamo contro la legge, aderiamo alla proposta della Stampa

Abbiamo diverse perplessità sullo sciopero dei giornalisti proclamato per dopodomani. Abbiamo opinioni severamente critiche rispetto alla legge – e anche diverse tra loro, tra noi – e opinioni dubbiose e deluse rispetto a molti accenti e semplificazioni e coscienze sporche dei modi prevalenti della battaglia contro la legge. Faremmo volentieri cose efficaci contro la legge ed efficaci per approfondire e rendere più onesto il dibattito. Lo sciopero ci convince poco, e aderiamo quindi molto convintamente alla proposta pubblicata oggi dalla Stampa, che abbiamo tempestivamente linkato stamattina.

Alzare la voce tutti assieme, se è possibile, contro il Ddl sulle intercettazioni e per ricordare l’anomala situazione dell’informazione in Italia. E’ questa la nostra proposta alternativa allo sciopero proclamato per domani dalla Fnsi per la carta stampata.

I cittadini vanno informati e non privati della conoscenza dei motivi della protesta. Ricordiamo che il presidente del Consiglio e primo editore televisivo in Italia, Silvio Berlusconi, vorrebbe addirittura uno sciopero proclamato dai lettori, tanto è il suo interesse a che non leggano.

Per questo la Direzione e il Comitato di redazione della Stampa si rivolgono, ancora una volta, a Fieg e Fnsi perché per il giorno 9 luglio ci sia invece un’azione congiunta volta a pubblicare sui quotidiani gli appelli che da vent’anni fanno i Presidenti della Repubblica, i rappresentanti degli editori e dei giornalisti in favore della libertà di stampa, del pluralismo nel mondo dell’emittenza e della carta stampata. Sarebbe più utile spiegare e rispiegare i rischi che comporta l’introduzione di ulteriori restrizioni penalizzanti per i cittadini. Per quanto riguarda il giornalista, il primo compito è quello di pubblicare le notizie, e tale deve restare. Anche in uno speciale 9 luglio per la convergenza di intenti e contenuti tra Fieg e Fnsi.