La strage dei pesci qua sotto
Un "virus" colpisce le carpe del Parco Sempione
Al Post vogliamo cercare di seguire con attenzione l’informazione locale, contando sui siti dei quotidiani, su alcuni blog e sulle segnalazioni dei lettori. Per ora abbiamo raccolto alcune notizie interessanti nella colonna dei Post-It, ma oggi una notizia locale ci interessa particolarmente: perché è localizzata qui davanti, a cento metri dalla redazione del Post.
Un virus killer sta decimando i pesci del Parco Sempione. Se ne sono accorti alcuni cittadini, che hanno avvisato l’Amsa: gli spazzini hanno riempito sacchi di carpe morte, per evitare che vengano mangiate dai corvi. Per debellare il virus, ed evitare che si trasmetta all’intera catena alimentare del parco, il Comune si prepara a mettere in secca i laghetti e disinfettarne fondo e argini. “Togliere l’acqua è l’unica soluzione – dice Maurizio Cadeo, assessore al Decoro Urbano – le operazioni di bonifica saranno fatte in fretta, cominceremo nei prossimi giorni”.
La moria avanza velocemente, e i pesci ancora vivi sono pochi. Quelli morti, vengono analizzati nei laboratori della Asl. Aspettando di sapere quale sia il virus che attacca le specie ittiche, intanto le analisi hanno dato una prima indicazione: non è contagioso per l’uomo. Ma la rassicurazione non basta a contenere le preoccupazioni di chi tutti i giorni va al parco con bambini e cani. “Vogliamo sapere dal Comune quale sia esattamente il virus che uccide i pesci – dice Paola Fronzoni, rappresentante del pd in consiglio di zona 1 – solo così potremo davvero escludere che si tratti invece di un avvelenamento”. Il consiglio di zona ha formalizzato la richiesta di maggiori spiegazioni in una mozione, votata in aula.