Francesca

Francesca Woodman ha fotografato per soli 9 anni. La sua prima foto è stata un autoritratto a 13 anni, ha il viso coperto dai suoi capelli e clicca il bottone della macchina fotografica usando un bastone. Fino ai suoi 22 anni ritroveremo questi stessi elementi, nelle moltissime fotografie scattate da Francesca: l’autoritratto (ma anche il ritratto, che spesso l’occhio non esperto confonde); il corpo nascosto, mimetizzato; l’ostentazione della creazione dell’immagine. Lungo tutta la sua carriera fotografica c’è una coerenza tematica, stilistica e concettuale.

Oggi, trent’anni dopo la sua morte, è una fotografa estremamente attuale, che le giovani donne prendono ad esempio, che copiano, in cui si identificano. Nel 2010 a Milano, al Palazzo della Ragione, le è stata dedicata un mostra; a Roma, dal 23 maggio al 19 giugno, verranno esposte le fotografie conosciute di Francesca affiancate questa volta da settantasette opere inedite tra immagini, lettere ed altro materiale. Si stima ci siano circa 600 immagini ancora inedite del lavoro di Woodman.

Guardando le sue immagini viene da chiedersi cosa stia facendo: si nasconde? O cerca di esprimere quello che prova? O costruisce un mondo in cui il suo corpo si incastra alla perfezione? La vediamo dissolversi, in molte foto… facile leggervi un male di vivere, con il senno di poi, con il suicidio di Francesca.

Quello che con certezza sappiamo è che fotografa se stessa perché “E’ una questione di convenienza. Io sono sempre disponibile”. E, probabilmente, anche perché solo lei sa esattamente ciò che cerca e ciò che vuole ottenere con una fotografia. Sappiamo che gli ambienti che utilizza sono principalmente interni diroccati, case vecchie con muri scrostati, caminetti in disuso, pavimenti impolverati, grandi finestre. E riconosciamo una stagione, che si ripete, in cui preferisce la natura: quindi si immerge tra le radici di un grosso albero in riva ad un fiume diventando radice, si mimetizza tra tronchi di betulle e le sue braccia si rivestono di corteccia bianca.

Le sue fotografie sono studiate, pensate e costruite. Niente è lasciato al caso e tutto il suo lavoro va a costituire un corposo progetto personale, importante e maturo per una ragazza di quella età. Che a 13 anni sa già cosa farà. Come lo saprà a 22.

Nel 2010 è stato distribuito un documentario sulla famiglia di Francesca, intitolato “The Woodmans” di Scott Willis. Per approfondire.

 

 

Alessandra Tecla Gerevini

Fotografa, e pubblica foto sul suo blog e su Instagram - scova, intervista pubblica fotografi italiani - legge molto, dorme troppo e viaggia spesso.