Cosa c’è nel “Milleproroghe” del 2017

Un po' di tutto, come sempre: dalle termovalvole alla ristrutturazione delle scuole pubbliche

ANSA/GIUSEPPE LAMI
ANSA/GIUSEPPE LAMI

Il cosiddetto “decreto milleproroghe” – un decreto legge con dentro un po’ di tutto che viene solitamente approvato ogni anno e in cui vengono, appunto, “prorogate” una serie di norme in scadenza – è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 29 dicembre “salvo intese”, mancante quindi di alcuni dettagli che sono stati aggiunti in seguito prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. È una consuetudine molto criticata del funzionamento dello Stato, anche perché i decreti legge in teoria dovrebbero essere usati solo per casi di grande necessità e urgenza: le cose che contengono entrano in vigore immediatamente, senza passare dal Parlamento, che ha poi sessanta giorni per convertirlo in legge. Il Sole 24 Ore si è occupato delle proroghe inserite nel decreto legge, con diversi articoli per dar conto della prima versione, delle novità arrivate nel testo finale e di tutte le 103 proroghe che comprende.

Dal Sole 24 Ore del 29 dicembre:

Via libera stamattina del Consiglio dei ministri al decreto Milleproroghe, il consueto provvedimento di fine anno. Il decreto, approvato salvo intese, prevede 15 articoli comprensivi di una cinquantina di proroghe. Il Dl dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta domani. Piatto forte del resta il pubblico impiego, con il salvataggio sul filo di lana di 40mila precari. Confermata anche l’anticipazione del Sole 24 Ore sulla proroga di 6 mesi dell’obbligo di installazione delle termovalvole, su cui però sarà necessario comunque attendere un via libera di Bruxelles. Prorogata poi a tutto il 2017 la sospensione del pagamento delle rate dei mutui nelle zone del Centro Italia colpite dal sisma. Ennesima proroga del Sistri. Escluse dal provvedimento le misure attese sulle popolari, sui giochi, sul fisco e sulle partecipate pubbliche.

Proroga di un anno per 40mila precari Pa
Come previsto, il decreto proroga di un anno i contratti di collaborazione in essere di circa 40mila lavoratori precari della Pubblica amministrazione, in deroga al Jobs Act che vieta agli uffici pubblici il ricorso ai contratti di collaborazione a partire dal 1° gennaio 2017. Ci sono poi circa 2 mila contratti a tempo determinato che vengono allungati a tutto il prossimo anno. E sempre di un anno è stata estesa la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici (4.471 vincitori e 151.378 idonei). Vengono prorogati al 31 dicembre 2017 anche i contratti a tempo determinato per province e città metropolitane per i centri per l’impiego.

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Dal Sole 24 Ore del 31 dicembre:

Il DL di fine anno approda sulla «Gazzetta Ufficiale» con almeno 103 proroghe. Nel complesso lavoro di messa a punto del testo finale dopo il via libera salvo intesa del Consiglio dei ministri di giovedì scorso, sono entrate e uscite alcune norme di particolare rilievo. Tra le new entry merita attenzione la norma inserita nel capitolo scuola che prevede la proroga di tre anni per l’accesso in terza fascia anche ai docenti non abilitati.

Come prevede il nuovo comma 4 dell’articolo 4 del Dl l’ingresso alle graduatorie di circolo o istituto ai soli docenti in possesso del titolo di abilitazione non partirà più nel 2016/2017, come previsto dalla riforma della buona scuola, ma dal 2019/2020. Per restare sul fronte del pubblico impiego il decreto conferma il salvataggio degli oltre 40mila precari in deroga al divieto imposto dal Jobs act e tra le novità dell’ultima ora autorizza il ministero dell’Ambiente all’assunzione di una quarantina di unità pescando dalle graduatorie dei concorsi già banditi dall’Ispra. Novità anche per il personale della Forestale transitato nell’Arma dei Carabinieri (quasi tutti hanno fatto questa scelta, si veda il servizio a fianco): fino al 31 dicembre 2017 al personale della Forestale transitato nell’Arma e che matura il diritto alla quiescenza non si applica l’iscrizione obbligatoria alla Cassa di previdenza delle Forze armate.

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