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  • Lunedì 20 giugno 2016

Perché le ultime partite dei gironi si giocano in contemporanea?

La cosa che vediamo in questi giorni agli Europei si deve a una partita dei Mondiali 1982 ricordata come "la vergogna di Gijón"

Karl-Heinz Rummenigge, appena sostituito, davanti agli spettatori dello stadio di Gijon (Mönckebild/picture-alliance/dpa/AP Images)
Karl-Heinz Rummenigge, appena sostituito, davanti agli spettatori dello stadio di Gijon (Mönckebild/picture-alliance/dpa/AP Images)

Fin dai campionati Europei di calcio del 1984 tutte le ultime partite delle fasi a gironi di Mondiali ed Europei si disputano in contemporanea. Quest’anno, in Francia, sta accadendo lo stesso: l’ultimo turno della fase a gironi degli Europei è iniziato domenica sera, quando Svizzera, Francia, Romania e Albania hanno giocato in contemporanea alle 21. Sarà così anche stasera, e nelle ultime due giornate dei gironi si giocheranno quattro partite, due alle 18 e due alle 21. La decisione di giocare le ultime partite dei gironi in contemporanea venne presa dalla FIFA negli anni Ottanta per evitare che due nazionali in grado di qualificarsi al turno successivo si accordassero per terminare il proprio incontro con un risultato utile per entrambe. Probabilmente la FIFA sarebbe arrivata comunque a questo tipo di decisione anche se, durante i Mondiali del 1982, quelli poi vinti dall’Italia, si verificò il caso più eclatante di quello che da queste parti viene spesso chiamato “biscotto”.

Alla Coppa del Mondo organizzata dalla Spagna nel 1982, le nazionali che nel sorteggio dei gironi erano state pescate dall’urna delle teste di serie avrebbero giocato la loro ultima partita del girone un giorno dopo gli avversari. Per questo motivo il 25 giugno, allo stadio El Molinón di Gijón, Germania Ovest e Austria giocarono l’ultima partita del gruppo 2 un giorno dopo l’incontro tra Algeria e Cile, le altre due squadre del gruppo. Nelle partite precedenti, la Germania Ovest aveva perso sorprendentemente contro l’Algeria per 2 a 1 — diventando così la prima squadra europea a essere sconfitta da una nazionale africana in una Coppa del Mondo — ma nella seconda partita si era ripresa e aveva vinto 4 a 1 contro il Cile. L’Austria invece le aveva vinte entrambe, contro il Cile e contro l’Algeria.

Il giorno prima di Germania Ovest-Austria, l’Algeria giocò contro il Cile già eliminato. Per passare il girone gli algerini avrebbero dovuto vincere con tre gol di scarto, ma non ci riuscirono: andarono in vantaggio di tre gol ma il Cile, negli ultimi trenta minuti di partita, segnò due volte. Con quel risultato l’Algeria sarebbe passata solo se la Germania, il giorno dopo, avesse battuto l’Austria con più di due gol di scarto.

Gli accordi tra squadre e calciatori per far terminare una partita con un risultato utile a entrambe non erano certo una novità all’epoca e non lo sono nemmeno oggi. Ma la partita tra Germania Ovest e Austria viene ricordata ancora oggi come “la vergogna di Gijón” per quello che successe in campo. Una vittoria della Germania Ovest per uno o due a zero avrebbe garantito la qualificazione al turno successivo a entrambe le squadre per via della differenza reti, e così accadde: la Germania Ovest andò in vantaggio al decimo minuto del primo tempo con un gol di Horst Hrubesch e la partita, di fatto, terminò dopo trenta minuti dall’inizio: quel risultato andava bene a entrambe. Da lì in poi il ritmo di gioco si abbassò visibilmente, nessuna squadra ebbe più una vera occasione per segnare e per quasi un’ora i giocatori in campo non fecero altro che passarsi la palla in orizzontale, o al portiere quando un avversario mostrava un timido tentativo di pressing.

Già verso la fine del primo tempo i 40mila spettatori dello stadio El Molinón iniziarono a fischiare le squadre in campo: e non solo i tifosi “neutrali”, ma anche quelli tedeschi e austriaci. Fino al termine della partita i tifosi presenti allo stadio cantarono cori in favore dell’Algeria, che al fischio finale sarebbe stata eliminata. Allo stadio di Gijón era presente anche il presidente della federazione algerina Sekkal, che a un certo punto si alzò in piedi dal suo posto in tribuna e iniziò a insultare l’allora presidente della FIFA João Havelange, il quale, pochi giorni prima, aveva usato parole sprezzanti nei confronti della nazionale algerina, non ritenuta all’altezza di una Coppa del Mondo. Nel frattempo alcuni commentatori presenti allo stadio smisero di fare la cronaca o consigliarono ai telespettatori di spegnere la televisione.

La partita finì 1 a 0 per la Germania, che passò al turno successivo insieme all’Austria. L’Algeria, che come Germania Ovest e Austria terminò il girone con 4 punti, venne eliminata per la differenza reti. Quasi tutti i giocatori austriaci cercarono di difendere la loro prestazione e dissero di aver giocato per ottenere la qualificazione, non per lo spettacolo. I tedeschi ebbero più e meno la stessa reazione, così come entrambi gli allenatori. Fra gli austriaci che scesero in campo solo l’attaccante Walter Schachner sembrò impegnarsi come nelle altre partite giocate.

La Germania Ovest arrivò fino alla finale di quella Coppa del Mondo, che però perse 3 a 1 contro la nazionale italiana. In seguito alla partita di Gijón la FIFA decise di far giocare sempre contemporaneamente tutte le ultime partite dei gironi, come già era accaduto in passato ma solo saltuariamente. Da allora episodi come quelli di Gijón si sono verificati meno frequentemente nelle coppe internazionali, ma non sono mai del tutto spariti. Svezia-Danimarca 2-2 ve la ricordate, no?