Usa, negata libertà a 63enne seguace di Manson in carcere da 1969

Chino (California, Usa), 6 giu. (LaPresse/AP) – Una commissione per la libertà condizionale della California ha respinto la richiesta di rilascio presentata da Leslie Van Houten, ex seguace di Charles Manson condannata per omicidio di Leno e Rosemary LaBianca. I due furono accoltellati a Los Angeles ad agosto del 1969, la notte dopo che Manson uccise l’attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, all’epoca incinta di otto mesi, e altre quattro persone. Si è trattato della 20esima richiesta di libertà vigilata presentata dalla donna 63enne, condannata definitivamente all’ergastolo nel 1971, ma in carcere dal 1969.

Van Houten, 19enne all’epoca dei fatti, ha presentato prove della propria riablitiazione e del lavoro svolto in carcere, ma la commissione ha affermato che i reati da lei commessi erano talmente “brutali e atroci” da superare tutto il resto. “I crimini saranno sempre un fattore” decisivo, ha spiegato il commissario Jeffrey Ferguson, aggiungendo: “La questione è se il bene supererà mai il male. Oggi sicuramente non è stato così”. La commissione ha respinto la richiesta, nonostante 49 lettere inviate dagli amici della Van Houten, che hanno offerto di ospitarla e sostenerla se dovesse essere liberata. La donna non potrà presentare una nuova richiesta per i prossimi cinque anni.

Pubblicato il 6 giugno 2013
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