Obama ha elogiato Monti o no?

Alcuni giornali hanno sostenuto che l'aneddoto fosse una balla, ma hanno sbagliato le indagini

Italian premier Mario Monti checks his phone as St. Peter's Basilica dome is seen in background, as he waits for Malta president George Abela prior to their meeting at Rome's Villa Doria Pamphjli, Tuesday, March 20, 2012. (AP Photo/Pier Paolo Cito)
Italian premier Mario Monti checks his phone as St. Peter's Basilica dome is seen in background, as he waits for Malta president George Abela prior to their meeting at Rome's Villa Doria Pamphjli, Tuesday, March 20, 2012. (AP Photo/Pier Paolo Cito)

È nato un piccolo caso politico e giornalistico – in questi giorni di vuoto spinto politico e giornalistico – attorno a un episodio avvenuto (o non avvenuto, e questo è il punto) durante il vertice sulla sicurezza nucleare a Seul, in Corea del Sud, e a cui i media avevano dato molto rilievo. Intorno alle 15 – ora italiana – del 27 marzo, le agenzie di stampa hanno dato questa notizia: che Fabrizio Cicchitto da Roma aveva telefonato a Mario Monti per parlargli di un problema del PdL sul disegno di legge “anticorruzione”, e che lo stesso Monti per questo aveva dovuto lasciare i lavori e si era così perso un pezzo del discorso di Barack Obama, in cui tra l’altro il presidente statunitense aveva lodato il precedente intervento di Monti.

L’episodio è circolato molto e ha trovato spazio anche il giorno dopo sui giornali italiani, riassunto anche dal Post (qui il Corriere spiegava invece il tema della telefonata di Cicchitto). Fabio Martini ne ha scritto così sulla Stampa.

Obama elogia Monti – e soltanto lui tra i capi di governo presenti – ma Monti non c’è. La sua poltrona è vuota. Dove sarà mai? In realtà è poco distante, si è trattenuto fuori dal salone del Forum perché sta parlando al cellulare, rispondendo ad una telefonata di Fabrizio Cicchitto, il capogruppo del Pdl alla Camera che aveva detto di avere «urgenza» di parlare col presidente del Consiglio per dirimere le ultime grane sul ddl corruzione. Quando Monti rientra nel salone, Obama ha finito il suo intervento e il premier apprenderà del complimento ricevuto dal Presidente degli Stati Uniti soltanto più tardi, quando oramai non c’è più tempo per un ringraziamento, espresso con una stretta di mano o almeno con un sorriso da lontano.

Il giorno dopo però il Fatto ha contestato questa ricostruzione e l’attenzione che aveva avuto, sostenendo che degli elogi di Obama a Monti non si trovi traccia né nel testonel video del discorso pubblicati online dalla Casa Bianca: “Nessun elogio da Obama mentre Monti era al telefono con Cicchitto”, era il titolo in prima pagina. E il Fatto torna sulla questione anche oggi, accusando apertamente il governo Monti di essersi “inventato” l’episodio e la stampa di esserci cascata con tutte le scarpe. La cosa è stata comprensibilmente ed entusiasticamente raccolta da alcuni giornali più critici con Monti, e sia il Giornale che Libero ne se ne sono occupati tra ieri e oggi, avallando la tesi del Fatto. Così Andrea Cuomo sul Giornale.

Fatto sta che tutti raccontano la stessa storia, stile copia-e-incolla: le lodi, la telefonata, l’assenza. Solo che il Fatto Quotidiano non si fida. Va sul sito della Casa Bianca, legge l’intervento di Obama a Seul e scopre che di Monti non c’è traccia. Contatta l’ufficio stampa di Palazzo Chigi e ne riceve in risposta solo altri articoli di stampa italiana e internazionale che però sono a loro volta costruiti sulle agenzie «pompate». Insomma, un classico caso di montatura giornalistica nata probabilmente dall’ansia da parte dei Montologi di esaltare il new deal italiano all’estero.

In realtà, però, la versione del Fatto sembra partire da un’indagine sbagliata. Quelli citati e disponibili online, infatti, sono il video e il testo del discorso di apertura di Barack Obama. Già le prime agenzie di stampa segnalavano invece che Obama avrebbe menzionato Monti nel discorso conclusivo del summit. Questo è il primo lancio dell’ANSA.

NUCLEARE: SEUL, OBAMA “CITA” MONTI IN DISCORSO FINALE
(ANSA) – SEUL, 27 MAR – Il presidente Usa Barack Obama ha “citato” il premier Mario Monti nel discorso di chiusura del summit sulla sicurezza nucleare di Seul, in merito proprio all’ importanza dell’appuntamento appena conclusosi. Lo riferiscono fonti della delegazione italiana. (ANSA).

Oggi il titolo del Fatto è: “«Obama non ha citato Monti»: il Fatto scopre il cortocircuito tra portavoce, agenzie e giornali. Fonti riservate? No, bastava soltanto controllare”. Però forse controllare meglio. Che la citazione di Monti non sia presente nel testo e nel video di cui parla il Fatto non vuol dire infatti niente: quella citazione andrebbe cercata altrove. Ed è quello che spiega oggi al Corriere della Sera Pasquale Terracciano, consigliere diplomatico di Monti.

«Quello pubblicato dal sito è il discorso ufficiale di Obama al vertice. Ma alla fine del vertice stesso, il presidente sudcoreano Lee, ha chiesto al presidente americano di tirare anche lui delle conclusioni. Monti era fuori al telefono, io ero in sala. Obama ha accettato, ha parlato due o tre minuti a braccio e ha detto testualmente che “pochi minuti prima” aveva “scambiato delle impressioni con il primo ministro italiano, Mario Monti”, e aveva trovato giusto il ragionamento del nostro premier: ovvero dell’utilità di fare anche “piccoli passi verso la sicurezza nucleare, perché anche se le probabilità di incidenti sono molto basse, quando si verificano danno luogo a eventi catastrofici”. Parole e pensiero di Monti che Obama ha fatto suoi e citato davanti ad alcune decine di capi di governo e di Stato».

Terracciano dice anche che infatti non è stato lui a informare Monti della citazione ma il segretario generale dell’Interpol, Ronald Kenneth Noble. Non ci sono per ora in circolazione video o testi del discorso finale di Obama, che è stato fatto a braccio: e quindi al momento niente conferma la fonte Terracciano ma niente la smentisce.

foto: AP Photo/Pier Paolo Cito