Consigli per presentatori di libri

1. Più di dieci minuti di presentazione dell’autore, della sua opera, del rapporto del presentatore con l’opera… Ecco no. E non occorre. Aggiungere. Altro.

2. Non tutti hanno letto romanzi come L’era dei mostri speranzosi di Kilgore Trout e Frontiere di guerra di Anna Wulf: se citate un libro di un altro autore – ma anche un film o una serie tv – è bene pronunciarne chiaramente il nome e se serve ripeterlo all’interprete.

3. Cita almeno un passaggio della seconda parte del libro, così si capisce che l’hai letto tutto.

4. Ma non dire «ieri, mentre rileggevo il libro per questa presentazione», perché si capisce che l’hai letto ieri per la prima volta.

5. Il presentatore che media un dibattito tra due scrittori deve essere come un arbitro e un bravo genitore che non fa preferenze. Al massimo puoi concedere un po’ più di spazio all’autore straniero che ha l’interprete, come si lascia il posto davanti in macchina o la scelta del cartone animato da vedere al figlio che ha la febbre, tra i due.

6. Per un terzo dell’ora (ora e un quarto massimo) che durerà la presentazione, tu e l’autore parlate del libro per chi non l’ha letto (senza spoiler, puoi rimediare parlando dei personaggi). Per un altro terzo, parlate delle cose che l’autore ha fatto prima di quel libro (ma non ci interessa che liceo ha fatto, se esordiente). Nel terzo restante, puoi far vedere quanto sei brillante con qualche domanda acuta.

7. Sulle domande del pubblico c’è grosso disaccordo, e forse servirebbero dei consigli specifici su come farle e non farle. Dato che una volta ogni tanto da una domanda del pubblico esce qualcosa di interessante, lascia il tempo per farle. Poche.

8. Se non sei bravo a leggere ad alta voce, non farlo. Se sei bravo, fallo. Niente di troppo lungo però.

9. Un aneddoto personale del presentatore va bene se breve e spiritoso. Non uno di quelli che racconti a tua madre, uno di quelli che tieni per i primi appuntamenti.

10. Nascondi un amico nel pubblico e fagli fare la prima domanda dal pubblico.

11. Se lo stile dell’autore è sperimentale ed ermetico, leggi ad alta voce un brano del suo libro, anche se non sei bravo a leggere ad alta voce. Ci dovrebbe essere un qualche fantasma che perseguita i presentatori di libri che fanno acquistare volumi incomprensibili a poveri lettori ignari.

12. Se l’autore non è simpatico, non demoralizzarti. Ci farai una bella figura tu: sarà utile quando presenterai il tuo, di libro, e qualcuno nel pubblico di oggi verrà, riconoscente.

13. Se sei più famoso dell’autore e quindi buona parte del pubblico è lì per te, oppure se l’autore è poco noto e non molto accattivante, puoi parlare anche per la metà del tempo. Ma del libro.

14. Basta battute su Trump, anche se funzionano ancora.

15. Regola aurea: presenta solo libri che ti sono piaciuti e autori che ti interessano. Se rispetti questa regola puoi anche lasciar perdere la maggior parte degli altri consigli.

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Le presentazioni al Festivaletteratura di Mantova – l’ultimo è finito domenica – sono molto spesso interessanti e/o divertenti perché autori e presentatori sono bravi e l’organizzazione molto seria; capitano anche le domande noiose e gli autori antipatici, ma quelli formidabili compensano. Nel mondo delle librerie le presentazioni belle sono più rare, ma quando sono belle sono come un bello spettacolo o un bel film, anzi meglio perché gratis. Qui e qui trovate dei consigli per fare presentazioni un po’ più seri e spero altrettanto sinceri. Questi sono stati messi insieme mischiando opinioni personali da membro del pubblico, pareri di un presentatore scafato e di un ufficio stampa di una casa editrice che ormai le presentazioni non vorrebbe più vederle.

Ludovica Lugli

Nata a Modena nel 1991, se fosse nata nel 1941 avrebbe fatto la libraia. Ha studiato fisica per un po’, ma forse avrebbe dovuto scegliere biologia dato che gli animali le piacciono più del grafene.