C'erano grosse aspettative per un incarico importante affidato all'Italia, ma finora sono state deluse

Su Africa e Mediterraneo il governo Meloni continua a non essere ascoltato dalla NATO

Ma è solo uno dei problemi di un’opera enorme, su cui indaga anche la procura europea


La nuova diga del porto di Genova costerà più del previsto

C’è un motivo se quest’anno fate più fatica a trovare le albicocche

Se ne sta parlando molto per il caso di Emanuele De Maria, evaso dal carcere di Bollate e sospettato di aver commesso un femminicidio prima di suicidarsi

Come e quando un detenuto può avere un permesso di lavoro esterno

L’ENAC ha alzato il limite di peso per gli animali ammessi in cabina ma molti sono comunque troppo grossi

Anche con le nuove regole, viaggiare coi cani in aereo non cambierà granché

Chiedono contratti stabili e contestano i progetti del governo Meloni, che vuole superare gli impegni presi da Draghi: il problema è sempre lo stesso, cioè i soldi

Perché i ricercatori universitari sono in sciopero

E col 6 bisognerà presentare un compito scritto: nel nuovo anno sarà una riforma valida per tutte le classi, non solo per l’ultimo anno

Con l’insufficienza in condotta alle superiori si verrà bocciati

L’obiettivo è ridurre i tempi lunghissimi per sottoporsi a esami e visite, ma i medici non l'hanno presa bene

La Lombardia farà controllare le liste d’attesa degli ospedali ai carabinieri

È l’effetto più visibile della riforma di papa Francesco, che ha cambiato parecchio il governo della Chiesa per migliorarne i conti e non solo

Leone XIV troverà una Curia con molti più laici

È una convinzione in cui sguazzano molti, ma non vale per tutti i gatti e dipende molto dalle loro abitudini e da come sono stati cresciuti

I gatti odiano davvero l’acqua?

All'inizio Jason Belmonte veniva preso in giro: poi ha cominciato a vincere tutto, e ha rilanciato uno sport in crisi

L’uomo che ha cambiato il bowling lanciando con due mani

Se ne vendono milioni ogni giorno, ci sono più di 400 gusti (!), si comprano in boutique di lusso e si regalano agli amici tornando da un viaggio

In Giappone vanno matti per i KitKat

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<p>Il 25 aprile in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma il 25 aprile è considerato una data simbolo perché nel 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere il controllo delle città.</p>
<p>La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”.</p>
<p>La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.</p>
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<p>Anche altri paesi europei ricordano la fine dell’occupazione straniera durante la Seconda guerra mondiale, ma in date diverse: Paesi Bassi e Danimarca la festeggiano il 5 maggio, la Norvegia l’8 maggio, la Romania il 23 agosto. Anche in Etiopia si festeggia il 5 maggio la festa della Liberazione, ma in quel caso per ricordare la fine dell’occupazione italiana, avvenuta nel 1941.</p>
<p>Nei primi mesi del 1945 c’erano diverse decine di migliaia di persone, per lo più partigiani, che combattevano contro l’occupazione tedesca e la repubblica di Salò nell’Italia settentrionale, con una discreta organizzazione dal punto di vista militare.</p>
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<p>A sud della Pianura padana nel marzo del 1945 c’erano molti soldati occupanti che cercavano di resistere all’offensiva finale degli Alleati, che si intensificò a partire dal 9 aprile (in una zona a est di Bologna) lungo un fronte più o meno parallelo alla via Emilia. L’offensiva fu da subito un successo, sia per la superiorità di uomini e mezzi degli attaccanti che per il generale sentimento di sfiducia e inevitabilità nella sconfitta che si era diffuso tra i soldati tedeschi e i repubblichini, nonostante la volontà delle massime autorità tedesche e fasciste di continuare la guerra fino all’ultimo.</p>
<p>Il 10 aprile il Partito Comunista diffuse a tutte le organizzazioni locali con cui era in contatto la “Direttiva n. 16”, in cui si diceva che era giunta l’ora di «scatenare l’attacco definitivo»; sei giorni dopo il CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, di cui facevano parte tutti i movimenti antifascisti e di resistenza italiani, dai comunisti ai socialisti ai democristiani e agli azionisti, cioè i membri del Partito d’Azione) emanò simili istruzioni di insurrezione generale. I partigiani organizzarono e avviarono attacchi verso i centri urbani. Bologna, ad esempio, fu attaccata dai partigiani il 19 aprile e definitivamente liberata con l’aiuto degli alleati il 21.</p>
<p>Il 24 aprile 1945 gli alleati superarono il Po, e il 25 aprile i soldati tedeschi e della repubblica di Salò cominciarono a ritirarsi da Milano e da Torino. A Milano, a partire dalla mattina del giorno precedente, era stato proclamato uno sciopero generale, annunciato alla radio “Milano Libera” da Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica, allora partigiano e membro del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).</p>
<p>Le fabbriche furono occupate e presidiate e la tipografia del Corriere della Sera fu usata per stampare i primi fogli che annunciavano la vittoria. La sera del 25 aprile Benito Mussolini abbandonò Milano per andare verso Como (sarebbe stato poi catturato dai partigiani due giorni dopo e ucciso il 28 aprile).</p>
<p>I partigiani continuarono ad arrivare a Milano nei giorni tra il 25 e il 28, sconfiggendo le residue e limitate resistenze. Una grande manifestazione di celebrazione della liberazione si tenne a Milano il 28 aprile. Gli americani arrivarono nella città il primo maggio.</p>
<p><strong>Le prime pagine dei quotidiani il 25 aprile 1945</strong><br />
I giornali italiani celebrarono il 25 aprile 1945 come un giorno importante nella guerra: non solo l’<em>Unità</em> e <em>Il Popolo</em>, giornali ufficiali del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana che si stampavano nelle parti d’Italia già liberate da tempo, ma anche il <em>Corriere della Sera</em>, che durante il ventennio fascista era stato vicino al regime.</p>

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 La Stampa
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 L&#8217;Avanti
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 Il Corriere della Sera

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 Il Popolo Nuovo

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 L&#8217;Italia Libera

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 Il Popolo

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 Gazzetta di Parma

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<p>Il 26 aprile il <em>Corriere</em> uscì con una sorta di “numero unico” con la testata <em>Il Nuovo Corriere</em>: direttore dell’edizione fu Mario Borsa, un giornalista antifascista a cui il CLN affidò temporaneamente la direzione del giornale. Solo i titoli di prima pagina della Stampa del 26 aprile ignorarono completamente i combattimenti nell’Italia settentrionale: parlavano invece della “fanatica resistenza” dei soldati tedeschi in Germania, che ormai controllavano solo qualche quartiere di Berlino.</p>

<p><strong>– Leggi anche:</strong> <a class="leggi-anche" href="https://www.ilpost.it/2011/04/25/25-aprile/?utm_source=ilpost&amp;utm_medium=leggi_anche&amp;utm_campaign=leggi_anche">Il 25 aprile spiegato da Makkox</a></p>

Italia

25 aprile

liberazione

Un gruppo di partigiani a Torino, 25 aprile 1945 (Publifoto/LaPresse)

Guerra di Liberazione Nazi-Fascista

L'Unità

La Stampa

<p>Organo del partito socialista, prima pagina del 27 aprile 1945.</p>


L'Avanti

<p>La prima pagina del <em>Corriere della Sera</em> del 26 aprile 1945. Uscì con la testata <em>Il Nuovo Corriere</em> per segnalare la discontinuità col passato.</p>


Il Corriere della Sera

Il Popolo Nuovo

<p>Organo del Partito d'Azione, prima pagina del 26 aprile 1945.</p>


L'Italia Libera

<p>Organo di stampa della Democrazia Cristiana, prima pagina del 26 aprile 1945.</p>


Il Popolo

Gazzetta di Parma

In quel giorno del 1945 i soldati nazisti e fascisti si ritirarono da Milano e Torino, anche se la guerra continuò ancora

Perché la Liberazione si festeggia il 25 aprile

L'Unità

Perché la Liberazione si festeggia il 25 aprile

La Stampa

Perché la Liberazione si festeggia il 25 aprile

L'Avanti

Perché la Liberazione si festeggia il 25 aprile

Il Corriere della Sera

Perché la Liberazione si festeggia il 25 aprile

Il Popolo Nuovo

Perché la Liberazione si festeggia il 25 aprile

L'Italia Libera

Perché la Liberazione si festeggia il 25 aprile

Il Popolo

Perché la Liberazione si festeggia il 25 aprile

Gazzetta di Parma