Un’altra canzone dei Foreign Fields

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Sabato il Corriere della Sera aveva pubblicato un’intervista con Antonello Venditti che era stata assai commentata sui social network per certe risposte un po’ così (tipo che lui prevede il futuro e i terremoti): ma non erano così incoerenti con certe sue squinternatezze degli ultimi anni. Epperò dopo averla letta a me è rimasta lo stesso in testa tutta la mattina Qui: e ho pensato che – con altre proporzioni, naturalmente – è una questione simile a quelle raccontate in modo affascinante e familiare dentro Mostri, quelle della convivenza tra l’amore per l’opera e le perplessità sull’artista che l’ha creata. Leggetelo, Mostri, ci troverete cose.
La settimana scorsa in un grazioso paese piemontese ho garbatamente demolito l’innamoramento del mio amico Claudio Giunta per Taylor Swift, e ora mi sento in colpa: quindi linkerò il suo appassionato articolo.
Bruce Springsteen ha rifissato al 2025 le date annullate di Praga e Marsiglia, e a quanto pare andranno al 2025 anche le due annullate a San Siro a Milano. Dove nel frattempo, già che erano arrivati in città, i fan hanno messo su un entusiasmante spettacolo, sabato sera.
Ho raccontato sul Post la mia conversazione con Ricky Ross dei Deacon Blue, in un bar di Glasgow.
Beh, mentre mando questa newsletter alcuni di voi saranno al concerto dei National a Roma, e vi invidio: che il concerto milanese di ieri sera è stato bello bello – con una setlist perfetta – ma si starà sicuramente più comodi e si vedrà meglio alla Cavea rispetto al Carroponte. E poi tanti saluti e grazie a quelli con cui ci siamo scambiati sguardi d’intesa, saluti e chiacchiere, ieri sera.