La compagnia aerea australiana Qantas pagherà 120 milioni di dollari per aver venduto più di 8mila biglietti per voli cancellati

(Josh Withers/Unsplash)
(Josh Withers/Unsplash)

Lunedì la compagnia aerea australiana Qantas ha annunciato di aver raggiunto un accordo con l’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC), l’autorità australiana garante della concorrenza, per risolvere una causa legale presentata da un gruppo di consumatori ad agosto, quando l’azienda era stata accusata di aver venduto biglietti per più di 8mila voli che erano già stati cancellati dai suoi sistemi operativi. In sostanza, Qantas avvisava i clienti della soppressione dei voli soltanto diversi giorni dopo avere effettivamente deciso di cancellarli, in alcuni casi anche dopo un mese e mezzo.

Dopo che la notizia della causa legale era diventata di pubblico dominio, Qantas aveva disposto il pensionamento anticipato di Alan Joyce, l’amministratore delegato che gestiva l’azienda dal 2008.

In base all’accordo, Qantas dovrà pagare una cifra complessiva di 120 milioni di dollari (circa 111 milioni di euro): 100 milioni di dollari come sanzione civile, e i restanti 20 per risarcire più di 86mila consumatori che avevano acquistato biglietti senza poter usufruire dei voli.

Come parte dell’accordo, Qantas ha anche accettato di cambiare le sue politiche: d’ora in poi avviserà i clienti della cancellazione dei voli entro due giorni dalla decisione. Si è inoltre impegnata a cessare la vendita di voli già cancellati non appena possibile, e in ogni caso entro 24 ore dalla decisione di cancellazione. Le stesse regole varranno anche per la compagnia low cost Jetstar, controllata da Qantas.