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  • Domenica 5 maggio 2024

Il video di un ragazzo italiano immobilizzato con la violenza dalla polizia di Miami

Dopo un diverbio con alcuni agenti uno studente di 25 anni è stato legato con una tecnica molto pericolosa: il governo italiano dice che sta seguendo il caso

Un fermoimmagine dell'arresto di Falcinelli, ripreso dalla bodycam di un agente coinvolto e pubblicato dal sito del Quotidiano Nazionale
Un fermoimmagine dell'arresto di Falcinelli, ripreso dalla bodycam di un agente coinvolto e pubblicato dal sito del Quotidiano Nazionale

Sabato il sito del Quotidiano Nazionale ha pubblicato il video del violento arresto di uno studente italiano venticinquenne, Matteo Falcinelli, da parte di alcuni agenti della polizia di Miami, negli Stati Uniti. Il video risale a febbraio, proviene dalla bodycam di uno degli agenti coinvolti e mostra una scena assai violenta: i polsi e le caviglie di Falcinelli vengono legate assieme con una pratica chiamata hogtie, molto controversa anche negli Stati Uniti.

Fra sabato e domenica il video è stato ripreso da vari giornali italiani, che hanno anche ricostruito le circostanze dell’arresto di Falcinelli. Dopo la diffusione del video il ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere che sta seguendo il caso già da due mesi e che stando alle ricostruzioni sembra che Falcinelli abbia subito «un trattamento detentivo particolarmente violento».

Attenzione, il video è piuttosto forte.

Falcinelli è di Spoleto, in provincia di Perugia, e si trova a Miami perché frequenta un corso di laurea in management alla Florida International University. Il suo arresto è avvenuto il 25 febbraio, come testimonia anche la data nel video registrato della bodycam. La vicenda che ha portato all’arresto non è ancora del tutto chiara: stando alla sua famiglia, Falcinelli era entrato in un locale in cui a sua insaputa lavoravano alcune sex worker.

Dopo avere rifiutato di pagare alcune centinaia di dollari per una prestazione sessuale, Falcinelli sostiene di avere ricevuto un trattamento ostile da parte dei gestori: in un’intervista a Repubblica sua madre, Vlasta Studenicova, ipotizza anche che sia stato stordito con qualche sostanza. Falcinelli avrebbe avuto quindi un diverbio sia con il buttafuori del locale, che secondo il Corriere della Sera sarebbe comunque «rimasta su un piano verbale», sia con alcuni agenti di polizia chiamati dal locale. Sempre Repubblica citando alcuni documenti giudiziari scrive che Falcinelli è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e violazione di proprietà privata.

A quel punto Falcinelli è stato portato in una stazione di polizia, dove è girato il video della bodycam di uno degli agenti. Nel video diffuso dal Quotidiano Nazionale, che verosimilmente è una sintesi di quello ottenuto dagli avvocati di Falcinelli, si vedono quattro agenti immobilizzare il ragazzo legandogli insieme i polsi e le caviglie. Per quasi tutto il video Falcinelli grida e prova a girarsi, in uno stato di evidente vulnerabilità. La famiglia di Falcinelli ha raccontato che dopo essere stato legato con la procedura hogtie, Falcinelli sarebbe rimasto in quella posizione per 13 minuti, senza che ci fosse nessuno nella stanza con lui.

Dopo tre giorni di carcere Falcinelli è uscito su cauzione, e nella fase preliminare del processo la giudice gli ha proposto di far cadere tutte le accuse in cambio di un impegno a frequentare un programma rieducativo. Falcinelli ha accettato. Stando al racconto della famiglia però i suoi avvocati hanno ottenuto il video dell’arresto soltanto a metà aprile, e quindi hanno avuto prova soltanto in un secondo momento delle violenze avvenute quel giorno.

La pratica del cosiddetto hogtie è considerata controversa sia in Europa occidentale, dove è molto rara, sia negli Stati Uniti, dove da decenni non è più utilizzata in alcune grandi città come New York e Los Angeles. Nel 1995 il dipartimento di Stato ne sconsigliava l’uso alle forze di polizia in un documento ufficiale. Eppure alcuni dipartimenti la usano ancora oggi: una indagine del 2021 di NBC News e del sito di news Marshall Project ha scoperto che dal 2010 alla metà del 2021 almeno 23 persone sono morte dopo o durante essere state immobilizzate con un hogtie o la sua versione più accettata, lo hobble – che prevede che le caviglie siano legate tra di loro, e non ai polsi – mentre erano detenute da forze dell’ordine statunitensi.

La famiglia di Falcinelli ha raccontato che le circostanze dell’arresto particolarmente traumatiche hanno condizionato pesantemente la vita dell’uomo. «Da quando è stato rilasciato è stato ricoverato a causa delle ferite, poi trasferito in ospedale psichiatrico perché a rischio suicidio. Ora è seguito da psicologi e psichiatri, prende psicofarmaci, ha paura di uscire dal campus dove ci troviamo. Ha danni ai nervi di entrambe le mani, ma anche dolori al collo e alla schiena», ha detto Studenicova a Repubblica. La famiglia di Falcinelli ha detto al Quotidiano Nazionale che intende denunciare le autorità statunitensi per il trattamento subito durante l’arresto.