L’esercito della Nigeria ha detto di aver liberato una delle donne rapite da Boko Haram dieci anni fa in una scuola di Chibok

Una manifestazione per la liberazione delle studentesse rapite a Chibok, New York, 2 maggio 2014 (John Minchillo / AP Images for ILAGLO)
Una manifestazione per la liberazione delle studentesse rapite a Chibok, New York, 2 maggio 2014 (John Minchillo / AP Images for ILAGLO)

L’esercito della Nigeria ha detto di aver liberato una delle donne rapite dieci anni fa dal gruppo islamista e terrorista Boko Haram in una scuola secondaria di Chibok, città nel nord-est del paese: la donna è stata salvata insieme ai suoi tre figli ed era al quinto mese di gravidanza.

Alcune delle 276 donne rapite nel 2014 riuscirono a scappare lanciandosi giù dai furgoni su cui erano state caricate, altre furono liberate negli anni successivi in varie operazioni dell’esercito nigeriano. Ma si ritiene che quasi 100 di loro siano ancora prigioniere o risultino comunque disperse.

Il rapimento delle studentesse di Chibok ebbe un’enorme risonanza anche fuori dalla Nigeria. Fu raccontato in documentari, libri e fu oggetto di molte manifestazioni. Nacque anche un movimento, chiamato “Bringbackourgirls” (“Ridateci le nostre ragazze”), che ancora oggi chiede di trovare e liberare le studentesse disperse.

Dal 2014 i rapimenti sono continuati e quelli compiuti nelle scuole sono stati i più frequenti: secondo l’organizzazione Save the Children, dal 2014 a oggi sono stati rapiti circa 1.600 studenti e studentesse solo nel nord del paese, area in cui tendono a essere più attivi gruppi radicali islamisti come Boko Haram. Solo il mese scorso, in tre diverse operazioni, sono stati rapiti oltre 300 studenti.

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