Per il Tar del Lazio l’ordinanza con cui Matteo Salvini aveva precettato lo sciopero dei trasporti del 15 dicembre è illegittima

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini (AP Photo/Alessandra Tarantino)
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini (AP Photo/Alessandra Tarantino)

Giovedì il tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio ha giudicato illegittima l’ordinanza con cui il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva ridotto a quattro il numero massimo di ore di uno sciopero del trasporto pubblico locale indetto per il 15 dicembre.

Secondo il Tar l’ordinanza «risulta affetta da violazione di legge e da eccesso di potere per carenza di presupposto, con riferimento alla fase di impulso dell’esercizio del potere»: nella pratica, questo vuol dire che in questo caso mancavano i requisiti di necessità e di urgenza su cui per legge devono basarsi le iniziative ministeriali che limitano il diritto di sciopero, che secondo la legge sono però indispensabili.

Lo sciopero del 15 dicembre sarebbe dovuto durare 24 ore, ma tramite un’ordinanza il ministro Matteo Salvini aveva deciso di ridurne la durata a un massimo di quattro ore usando uno strumento noto impropriamente come “precettazione”, che nel linguaggio giuridico è l’attività di un’autorità che ordina a un certo soggetto di comportarsi in un certo modo, punendolo se le disposizioni vengono violate. Pur non essendo specifico di quest’ambito, di fatto il termine “precettazione” viene utilizzato abitualmente solo in relazione agli scioperi, anche se le leggi non fanno mai riferimento a questa espressione.

– Leggi anche: Che vuol dire “precettare”